Sunday, November 30, 2003

permaloso2: (autocoscienza) non so se ho ancora parlato dell'altro mio terribile difetto: ma mi sa di si'. in ogni caso ci torno, cosi' approfitto per fare un po' di autocoscienza, appunto. ebbene oltre ad essere permaloso sono pure saccente. � vero, non c'� niente da fare. del resto si vede pure qui, no? con tutte le mie menate: e la filosofia del linguaggio, la storia, i fascisti, i comunisti, che palle... e vabb�, pazienza.

la cosa che mi dispiace � che ho fatto il saccente per discutere di una cosa che ci terrei a spiegare bene. l'altra sera in occasione del compleanno di gaia mi sono ritrovato con il solito manipolo di radicali a discutere di un'iniziativa che io non condivido prorpio, ossia quella della promozione dell'esperanto. e purtroppo in quella occasione non sono riuscito, un po' per il casino, eravamo tutti pi� o meno brilli, a spiegare le mie ragioni.

le spiego qui. inquietanti (come direbbe d'alema) sono le ragioni che muovono i cosiddetti esperantisti. cio�: occorre comunicare facilmente, ci sono dei concetti che stanno li' e non aspettano altro che essere comunicati: quello che dobbiamo fare noi � semplicemente prendere dei bigliettini, che siano tutti uguali per almeno tutti gli europei, e scambiarceli.

ecco. io sono saccente e non sono riuscito a contestare questa idea. pero' a me mi pare un'idea quanto meno di marca positivistica. io non credo proprio che il problema del linguaggio si risolva con i bigliettini. esiste certo una parte della comunicazione che � convenzionale: passami il martello; oppure: dammi l'acqua. ecc. ma si tratta di una dimensione veramente minima del linguaggio.

io credo che chi promuove questa idea non si rende conto che essa contiene una grossolana semplificazione. invece non c'� alcun problema ad ammettere che la lingua fa parte di quelli che sono i flussi di egemonizzazione politica di una cultura su un'altra. e per me non � un problema accettare oggi quell'inglese, maccheronico, usato in modo scorretto, distorto, ma comunque adottato liberamente dai parlanti.

si tratta di una scelta che comunque � libera ed � anche creativa. nessuno ricorda la transizione dal latino all'italiano qui da noi? bene, allora l'inglese storpiato di oggi potr� essere il "volgare" del domani. e pace a tutti i falsi puristi e agli eredi delle rivoluzioni culturali cinesi.

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