Tuesday, November 29, 2005

Definizioni: oggi sul foglio noi della Rosa del Pugno veniamo definiti come "rosapugnati". mmm... non mi piace come parola. il participio passato in forma di aggettivo mi dà l'idea della "pugna" che già si è compiuta, ed è bella e finita. Suggerisco invece "rosapugnaNti", che indica invece che la lotta è in corso e durerà molto.

Monday, November 28, 2005

Speranze: Certo… sarebbe bello svegliarsi in un paese dove Romano Prodi dice le stesse cose di Pannella, il che però vorrebbe dire che l’alternativa sarebbe già a portata di mano, ma purtroppo non è così. Mi auguro invece, proprio nell’ottica dell’alternanza, di cominciare a cambiare le cose da come sono drammaticamente messe oggi. E quindi pigliamoci con i denti il pezzetto di spazio che Prodi ci offre, in un inciso, detto a mezza bocca, ma che comunque ha il suo valore, e cioè dimostra una pur minima disponibilità a dire sì ai punti di Giavazzi, l’economista che l’altro giorno sul Corriere della Sera chiedeva: 1. riforma della Università e della ricerca; 2. Eliminare gli albi, a partire da quello dei giornalisti; 3. Riforma della “cittadella delle banche”, a partire dal ruolo della Banca d’Italia; 4. Privatizzazioni vere; 5. Riforma del mercato del lavoro: non solo i giovani a fare i conti con la flessibilità, ma anche le imprese siano in vera concorrenza. Ascoltare per credere. (tra poco)

Thursday, November 24, 2005

Quale Russia. Putin non vuole fare la fine dell’Ucraina: premesso che (precisazione forse inutile, ma è tanto per esser chiari) premesso che non penso alle Organizzazioni Non Governative quali panacea contro tutti i mali, e premesso che ci sarebbe molto da dire sul loro carattere “non governativo” (ma lasciamo perdere), in ogni caso mi sembra grave quello che è successo ieri. La Camera bassa del Parlamento dominata dai partiti pro Cremlino, ha approvato infatti a stragrande maggioranza in prima lettura una controversa legge che impone pesanti controlli sulle Ong: dovranno essere registrate come persone giuridiche e non potranno più ricevere finanziamenti dall'estero. «Lo scopo della legge è quella di cacciare dalla Russia le Ong, specie quelle coinvolte nella tutela dei diritti umani», ha dichiarato il direttore regionale di Human Rights Watch, Holly Cartner. Il Cremlino, secondo quanto scrive oggi Vladimir Sapozhnikov sul Sole 24 Ore, teme che la crescente influenza delle Organizzazioni non governative, ampiamente considerate dai vertici politici russi come promotori clandestini delle cosiddette rivoluzioni colorate in Georgia, Ucraina e Kirghizistan, possa destabilizzare la situazione politica e sociale anche della Russia. «Abbiamo visto — ha dichiarato Aleksej Ostrovskij, un deputato del partito nazionalista Ldpr - che cosa era successo in Ucraina, in Georgia e in Moldavia e come hanno funzionato le filiali locali delle Ong finanziate dalla Cia. Vogliamo difendere i nostri cittadini dal caos in cui quelle Ong possono trascinare il nostro Paese». Secondo il deputato Vladimir Plighin, del partito pro Cremlino Russia Unita, la nuova legge dovrà porre fine a «ingerenze distruttive dall'estero nella vita della società russa».

Monday, November 21, 2005

Quale Cina. Ecco cosa sono i laogai: "Mani curate, cravatta rossa e una certezza: l'economia cinese è basata sullo schiavismo. D'accordo, ne parleremo, ma anzitutto chiediamo a Harry Wu se vuole parlarci dei suoi diciannove anni rinchiuso in un laogai. Ci guarda mestamente: «Devi prima capire che cos'è davvero un laogai». E noi credevamo di saperlo: sono dei campi di rieducazione voluti da Mao Zedong che hanno accolto non meno di cinquanta milioni di persone dalla loro costituzione, praticamente l'Italia intera; si è calcolato che non esista un cinese che non conosca almeno una persona che vi è stata soggiogata". Continua a leggere il pezzo di Facci.

Thursday, November 17, 2005

Fantasmi: Lo storico britannico David Irving è stato arrestato in Austria nei giorni scorsi. L'arresto, ha affermato oggi il ministero dell'Interno di Vienna attraverso il suo portavoce, Rufolf Gollia, è stato eseguito il pomeriggio dell'11 novembre a Hartberg in Stiria. Un'azione che rende esecutivo un mandato spiccato nei suoi confronti dal tribunale di Vienna nel novembre 1989 per il reato di apologia del nazismo. L'arresto è stato compiuto sulla base di un mandato spiccato nel mese di novembre 1989 per la sospetta violazione del paragrafo 3 della legge austriaca contro il "revivalismo" nazista. Al momento dell'arresto Irving si stava recando ad un raduno dell'associazione studentesca nazionalista di destra "Olympia". Irving è nato ad Essex nel 1938 e dagli anni '60 è attivo nella pubblicistica storica con lavori come "La Strada di Hitler verso la guerra" e "La Guerra di Hitler". Tra le sue tesi, contestate dagli storici di tutto il mondo, figurano le affermazioni sulla supposta estraneità di Htiler alla “soluzione finale” e cioè lo sterminio progrmmatico e industrializzato degli ebrei. Irving è stato dichiarato "persona non grata" in Germania, paese da cui fu espulso nel 1993, per aver insultato la memoria degli ebrei vittime dell'Olocausto. Sommessamente, direi, non basta rispondergli sempre e comunque a tono, con documentate tesi storiografiche, che abbondano, opposte alle sue? Che bisogno c’è di arrestarlo? Hanno arrestato anche tutti gli altri membri dell'associazione studentesca "Olympia", cui Irving voleva partecipare? Stanno forse ricostituendo il partito nazista? spero di no...
Strani giorni: chissà perché i vescovi se la pigliano tanto con la devolution del berlusca... forse temono di dover fare concordati con tutte le regioni? certo sarebbe una fatica per loro, e anche per noi.

Wednesday, November 16, 2005

Le mani sulla rete: Il summit che si tiene dal 16 al 18 Novembre a Tunisi per la sessione finale del Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione convocato dalle Nazioni unite è stato preceduto da un accordo dei 170 Paesi partecipanti sul controllo di internet. Si tratta di un compromesso che accoglie una proposta dell'Unione europea e prevede la creazione di un "forum internazionale" destinato a discutere delle questioni relative all'internet, senza rimettere in gioco le prerogative dell'Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann), la società californiana incaricata di attribuire i nomi dei siti come .com, .org, .fr ou .ch. Intanto io continuo ad aderire a chiedere di aderire alla campagna del Partito Radicale

L'Unione Europea chiede, e il compromesso raggiunto prima del summit va in questa direzione, un "nuovo metodo cooperativo" nelle questioni che riguardano il controllo dell'Icann, in modo che i governi interessati per ogni singola decisione si possano consultare. Allo stesso tempo però l'Ue vede con favore il controllo dell'indirizzario internet da parte di un'organizzazione privata non profit (l’Icann appunto)e non ha intenzione di promuovere la creazione di nuovi organismi internazionali di controllo che finirebbero per distorcere la natura libera e aperta di internet.

Mmm… non so. la cosa può andare in due direzioni. O si sta per creare un’altra fabbrica di buracrati europei che non faranno nulla e la rete continuerà ad essere quello che è, oppure si darà un’altra carta alle dittature di tutto il mondo che quando si coalizzano riescono anche a prendere decisioni pericolose(vedi episodi vari all’Onu). Speriamo bene.

Tuesday, November 15, 2005

Verba volant scpripta manent. Ovvero, le dittature contro internet: «In questo periodo Ahmadinejad ce l'ha con gli sms. Sì, avete capito bene, i messaggini che si inviano col cellulare sono al primo posto nell'agenda dei nemici da sopprimere degli ayatollah iraniani. Il governo sta studiando un modo per controllare, o abolire del tutto l'uso dei messaggi in tutto il Paese. I giornali li possono chiudere, ma non possono impedire alla gente di scambiarsi messaggi via cellulare. Almeno per ora. Il ciclostile, le fotocopie lasciano tracce, il messaggio via sms non ha bisogno di carta e inchiostro, è veloce e volatile come l'aria, sfugge alle maglie soffocanti della censura».

Ancora: Dal 16 al 18 Novembre si terrà a Tunisi la sessione finale del Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione convocato dalle Nazioni unite. Cina, Cuba, Iran e Arabia Saudita (stiamo parlando quindi di dittature et similia) hanno eretto varie barriere all'uso di Internet, compreso il blocco dei contenuti sui motori di ricerca sulle parole “democrazia” e simili. Questi paesi chiederanno che l'Onu ponga dei limiti all'immisione dei contenuti della rete, prendendo come spunto il fatto che gli Usa avrebbero il monopolio del sistema. Oggi lo spazio web è gestito dall'Internet corporation for assigned names and numbers (Icann), fondato negli Usa nel 1998, ma nessuno mai ha nemmeno in sogno posto un limite sui contenuti online. I paesi di cui sopra chiedono che l’Onu metta il cappello sulla rete, secondo le loro richieste di restrizione e controllo. La richiesta, guarda un po’, riguarda la rete e non gli altri media. La rete, come gli sms anche se in modo diverso, ha nella sua atemporalità e fisicità non facilmente identificabile l’aspetto meno controllabile. Come dicevo mesi fa, quello che i fascismi temono è proprio il volant dei verba, l’oralità, in qualche modo rappresentata e realizzata dalla rete, che è inafferrabile, e perciò stesso libera intrinsecamente, rispetto all’immobilismo e alla finitezza (pur nella enormità delle interpretazioni) degli scripta. Su questo i radicali hanno organizzato qualcosa di importante.

Ps. Per Adinolfi che mi vede ridotto al silenzio… beh, come vedi non è così. Vorrei scrivere, e siccome non siamo nel Pnf, nessuno me lo impedisce, è che spesso ho altro a cui dedicarmi.

Ps2. (da oggi, ho deciso, ritorno all’uso delle maiuscole, in fondo hanno la loro utilità)
A Luigi: Malvino mi fa l’onore di dedicarmi un post dove si interroga sulle responsabilità storiche e culturali che portano in Italia alla compressione e alla mortificazione dello spirito scientifico che, come conseguenza, ha l’annichilimento dei risultati della nostra ricerca. Ci sono altre colpe oltre quella della Chiesa di Roma in questa paura della scienza, si chiede Malvino? Sì; ci sono gli argini, le dighe poste da alcuni pensatori, filosofi, intellettuali organici o politici, o come li vogliamo chiamare, fa lo stesso, argini che hanno costruito loro e che non ci aiutano. Così mi pare risponda Malvino.

Mi pare però che la cosa sia un po’ diversa. Gramsci e Croce, in modi diversi, (non entriamo nel merito specifico delle loro analisi anche perché non è che i mezzi poi mi sostengano così tanto..) hanno avuto a rispondere a climi molto diversi dal nostro. La vicinanza temporale e diciamo ideologica con gli aspetti deteriori del positivismo imponeva loro di recuperare alla interpretazione, alla ermeneutica del dato sperimentale la necessità di uno spazio. Nell’eredità del positivismo l’approccio alla scienza spesso si trasformava in meccanicismo. (Ho fatto lo scientifico. Che domande. Non si vede?)

C’è da dire poi che i papi con cui facevano i conti loro non avevano ancora deciso (per forza di cose) di mettere piede nel mondo dei media e della comunicazione moderna, che ovviamente non esisteva. Era una Chiesa di Roma, quella di Leone XIII, che, sebbene cercasse di esprimere un temporalismo di marca diversa da quello ottocentesco, con il ricorso alla diplomazia internazionale, all’essere stato tra gli stati, ad avere un approccio globale e non solo italiano, era in ogni caso una Chiesa romana che non aveva le inquietudini attuali. Aveva ancora la convinzione di essere maggioritaria in larga parte d’Europa e certamente in Italia. O almeno a me così sembra.

Il problema per i crociani e per i gramsciani e per tutti gli “–ani” di tutte le razze ( il suono e l’evocazione di “altro” ha anche un significato giusto a volte), è sempre quello di prendere le parole del maestro e ripeterle a mo’ di ecolalia, mentre come diceva Paolo Conte, il maestro è nell’anima, e da lì ti detta, con parole nuove, tue.

E sarà da vedere pure cosa farà il vero Ratzinger, rispetto ai ratzingeri-ani, che pure qualche sorpresa, il vecchio erudito, quando si sentirà veramente al sicuro, potrà riservarci.

Insomma voglio dire due cose: da una parte il problema è globale. Il Vaticano oggi, di fronte al dramma dell’integralismo che si vede in giro per il mondo, intende rispondere con la moneta dell’identità, che alla fine non fa altro che portare dalle parti degli –ismi e –ani che ripetono le cose a pappagallo, e producono tragedie invece di rispondere alle tragedie. Dall’altra i limiti alla centralità dell’approccio scientifico vengono sempre dalle nostre mentalità. Io per me non credo ad una ricerca intesa come sistema esauriente. Credo che la scienza sia uno dei mezzi con cui cerchiamo di darci delle risposte, ma ci sono campi in cui la scienza non arriva, ma questo è un problema momentaneo. Quindi: di colpa non parlerei. Semmai il Vaticano da una parte oggi si muove in modo veramente diverso rispetto al passato, e questo è innegabile. Ma la responsabilità è nostra. Siamo noi nella necessità di non essere “-ani”, ma di rispondere alle cose, in modo sereno e deciso.

Thursday, November 03, 2005

ordine dei giornalisti: rimetto un post di più o meno un anno fa che mi pare più che mai attuale, per parlare dell'italia bloccata degli ordini e delle professioni. la professione di giornalista in italia e' regolata dalla legge 3 febbraio 1963 n. 69. secondo questa legge l'attivita' giornalistica e' un'attivita' intellettuale, caratterizzata dall'elemento della "creativita'" (dunque non quello della necessita' di raccontare le cose come stanno: vedi le 5w del mondo anglosassone). la legge riconosce poi la "rilevanza sociale del giornalismo" e impone, a chi lo eserciti in forma professionale, di iscriversi obbligatoriamente in un albo. l'ordine dei giornalisti esiste solo in italia. nel 1908 c'e' il primo riconoscimento giuridico della professione e la nascita del primo albo, che viene poi recepito in sede contrattuale nel marzo del 1925 (attenzione: siamo al III anno dell'era fascista) quando fra la federazione della stampa e gli editori fu firmato un accordo che prevedeva la costituzione presso ciascuna associazione regionale di un comitato di giornalisti e editori per la compilazione dell'albo locale. nella capitale venne costituito un comitato d'appello per giudicare sui ricorsi avverso l'esclusione dagli albi locali. come si vede, gia' prende corpo quello che sara' il concetto di totalitarismo che nell'opera di governo di mussolini sara' centrale: editori e professionisti si uniscono in un comitato comune al fine di realizzare l'intento comune della costruzione dell'italia fascista. il regio decreto del 1928 prevedeva un albo dei giornalisti suddiviso in tre distinti elenchi: i professionisti (cioe' coloro che da almeno 18 mesi esercitavano esclusivamente la professione giornalistica), i praticanti (coloro che pur esercitando esclusivamente la professione non avevano raggiunto l'anzianita' di 18 mesi o i 21 anni di eta') e i pubblicisti (coloro che esercitavano, oltre all'attivita' retribuita di giornalista, anche altre attivita' o altre professioni). come e' evidente l'ordinamento professionale attuale mostra una forte continuita' con quanto avveniva in passato (e che passato!). certo, oggi l'albo non e' piu' gestito da un comitato di 5 membri nominati dal ministro di grazia e giustizia di concerto con il ministero dell'interno e delle corporazioni, come invece avveniva in epoca fascista. caduto il fascismo viene ricostituita la federazione della stampa (26 luglio 1943). nel 1944 con un decreto si sostituiscono i comitati interregionali per l'albo e la commissione superiore per la stampa con una commissione unica, avente sede a roma, alla quale veniva affidata la tenuta degli 11 albi regionali e interregionali e la disciplina degli iscritti. la commissione rimane in vita fino al 1963, quando arriva la legge ancora in vigore.

Sunday, October 23, 2005

fattacci: e' morta a roma, la notte scorsa, investita da un'auto mentre era in pellegrinaggio verso il santuario del divino amore, suor teresilla, al secolo chiara barilla', 61 anni, molto nota per il suo impegno per i detenuti, in particolare i dissociati ex br, del carcere di rebibbia. la religiosa, calabrese di origine ma da 30 anni residente nella capitale, e' stata travolta da una renault twingo poco dopo le 4 dello scorsa notte nelle vicinanze della ardeatina in via tor carbone. il conducente dell'auto si e' immediatamente fermato e ha chiamato i soccorsi, che tuttavia sono risultati vani. caposala del reparto di chirurgia dell'ospedale s. giovanni, la suora era molto conosciuta nel mondo del volontariato a sostegno dei detenuti e proprio per il suo rapporto stretto con alcuni dissociati br, come morucci e franceschini, ebbe un ruolo di tramite tra gli ex brigatisti e il mondo della politica. fu suor barilla' a ricevere il memoriale sul caso moro da valerio morucci e a consegnarlo all'allora presidente della repubblica cossiga.

Tuesday, October 18, 2005

prodiana: in brodo di giuggiole come si dice, ma così mi pareva il riconfermato leader dell’unione, ieri sera da bruno vespa. mi pare che con le primarie, con la nuova legge, e con molte delle dichiarazioni di oggi ci sia una accelerazione abbastanza brusca nella politica nostrana. ho avuto un paio di impressioni brutte ieri sera, specialmente sulla questione del “modo” di fare politica, cui mi pare il rinfrancato prodi tenga molto. e sul modo “pacato” evidentemente escludeva molto del “nostro” modo di fare politica. e non parliamo dell'errore (sarà un errore poi?) di confondere i socialisti di boselli con quelli di de michelis.. il listone unico poi, diciamoci la verità, sarebbe un altro guaio per noi radicali. perché se da una parte come concetto può in qualche modo richiamare all’idea di partito unico democratico all’americana, ci sono poche illusioni da farsi sul “dove” andrebbero a finire i radicali, in una circostanza del genere, e cioè si finirebbe sicuramente ai piani bassissimi con scarse possibilità di rientrare in parlamento. a questo punto c’è da sperare che il compagno boselli tenga duro e cerchi di fare una lista in ogni caso. oltre la tattica, che pure in questo caso ha la sua importanza, non sto dimenticando di considerare la strategia. anche se vogliamo dare un giudizio positivo sulle primarie, in questa circostanza non si sono confrontati ad armi pari i leader delle diverse anime della politica “democratica” italiana, se per anima democratica vogliamo intendere coloro che non si sono ancora del tutto appiattiti sulle posizioni clerico-fasciste che vanno di moda dall’altra parte. il problema è che di qua, coi “democratici”, ci sono pure alcuni che hanno trescato con ruini, e l’ultima cosa che vogliono è fare spazio ai “laicisti”. quindi occorre ancora e sempre di più pensare all’alternanza per l’alternativa possibile, ma futura. una alternativa in cui magari si possa fare delle primarie vere, in cui pure i riformatori e i laicisti avranno lo spazio per competere.

Thursday, October 06, 2005

se ci sono i laicisti allora ci vogliono anche i "cattolicisti": non è che lo ami particolarlmente ma oggi mi sembra veramente che abbia avuto un'idea divertente. sto parlando di michele serra, che scrive: "poiché è molto in auge il termine 'laicista' propongo che lo si adotti ufficialmente a patto che, per equità e per logica, si introduca anche il termine ‘cattolicista'. se il laico che fa politica è laicista, allora il cattolico che fa politica sarà cattolicista. altrimenti non vale. naturalmente, questa modesta proposta non avrà alcun seguito, perché rischia di essere considerata, in sé, una proposta laicista. definire il cardinal ruini cattolico quando dice messa, e cattolicista quando pretende che le leggi dello stato siano conformi alla dottrina, sarebbe considerata infatti una mancanza di rispetto, o una inutile forzatura polemica, perfino da molti tremebondi laici italiani. [...] ad ogni buon conto, in assoluto isolamento, dirò che sono perfettamente cattolicisti, oltre al papa e al cardinal ruini, anche parecchi opinionisti e intellettuali che, pur non entrando in chiesa da trent’anni, schiamazzano contro il laicismo. non si può essere laicisti senza essere laici, ma si può essere cattolicisti senza essere cattolici... che strani tempi".

Friday, September 30, 2005

il vaticano contro la playstation: nuova vittoria del vaticano. ieri sera è stata sospesa la nuova campagna pubblicitaria della playstation, la piattaforma di video giochi più diffusa nel mondo, che comprendeva una foto con un ragazzo incoronato di spine. la sony computer entertainment italia in una nota ha espresso ieri sera "il proprio rammarico per le reazioni causate dalla propria campagna pubblicitaria '10 anni di passione'. preso atto che è stato frainteso lo spirito del messaggio pubblicitario che voleva essere veicolato - prosegue la nota - l'azienda comunica peraltro che la campagna è cessata e, anche alla luce delle predette reazioni, non verrà ripresa in futuro". la decisione della azienda produttrice di videogiochi è arrivata dopo una giornata di polemiche aperte da una dichirazione del cardinal ersilio tonini, che condannava "il senso equivoco dell'immagine". le sacre scritture, ha detto il cardinale, "non si possono utilizzare in questo modo". d'accordo con lui anche il direttore di famiglia cristiana, don antonio sciortino: si è "superato il limite", ha detto, aggiungendo: "si è toccato un momento molto delicato della vita del cristo, è quasi blasfemo, non c'è altro messaggio che il gusto di provocare". secondo donato mosella dell'esecutivo della margherita, si è trattato di una "operazione che rischia di rivelarsi poco rispettosa della sensibilita' dei credenti". mentre il vice direttore dell'osservatorio sulla comunicazione della cattolica di milano, ha fatto notare che i pubblicitari "hanno lavorato sulla carne viva del simbolo" e il parlamentare di an bonatesta ha chiesto l'intervento di un giurì. i pubblicitari nel corso del pomeriggio di ieri hanno detto la loro. "la stavo guardando proprio ora e posso dire che la fotografia è proprio bella", ha commentato gavino sanna. oliviero toscani non commenta la foto del ragazzo con in testa la corona di spine, che dice di non aver ancora visto. sull'indignazione della gerarchia vaticana pero' spiega: "ma perché - si chiede - la religione si deve scomodare sui temi laici e noi non possiamo toccare temi religiosi?".
la foto

Wednesday, September 28, 2005

ruini affila le armi: con l'uscita di oggi riportata da molti giornali: "per difendere le nostre posizioni, siamo disposti a qualsiasi guerra", si fa sempre più netto il contesto di contrapposizione tra il vaticano e il resto del mondo. e forse ci sarà da attendersi qualcosa anche dall'evento che prende avvio da domani a roma. proprio su invito del presidente della cei camillo ruini, i presidenti delle 34 conferenze episcopali d'europa si riuniranno appunto da domani. l'incontro si prolungherà fino a domenica 2 ottobre, giorno in cui prenderà il via il sinodo generale dei vescovi. i leader delle chiese cattoliche europee parteciperanno infatti domenica prossima alla messa di apertura del sinodo nella basilica di san pietro presieduta da benedetto xvi.

durante i quattro giorni dei lavori si affronteranno diverse questioni. in una nota il consiglio delle conferenze episcopali europee (ccee), spiega nel dettaglio che ''nella prima giornata dei lavori, le discussioni ruoteranno attorno al tema del concilio vaticano secondo e l'europa in occasione del 40° anniversario della conclusione della grande assise. i vescovi, alla luce delle indicazioni del concilio, cercheranno di individuare le linee di fondo del servizio futuro delle conferenze episcopali e del ccee per l'evangelizzazione''. è prorpio da vedere come si parlerà del vaticano secondo e come esso sarà messo in rapporto alle ultime uscite di ruini e ratzinger. alla luce di tutto ciò però non mi aspetterei grandi cose. ed anche l'incontro del papa con il celebre teologo dissidente hans küng, sembra essere più una parentesi per indagare cosa succede nel mondo dei "cattolici silenziati" che una effettiva apertura di credito agli stessi.

Tuesday, September 27, 2005

calissano\2: prosegue sui giornali la valanga di moralismi sulla vicenda dell’attoruccio e la ballerina. un esempio dal numero del corriere della sera di oggi: “depressione la sua malattia, cocaina il suo rifugio, dice l’avvocato, che non esclude di richiedere per calissano una perizia psichiatrica che aprirebbe la strada a una estrema linea difensiva: la seminfermità mentale. prima, però, bisogna ricostruire il sabato notte iniziato in casa di calissano e continuato fra locali, night, appuntamenti volanti, per trovare la sua conclusione ancora nella residenza «le rocche». per un ultimo tour di «pippate», come gli amici di quella notte, ora testimoni, hanno raccontato alla polizia. un fiume di coca che, mischiata a tranquillanti (sembra il minias), ha provocato la morte di ana lucia bandeira bezerra”. a parte la scelta dell’avvocato carlo biondi, sicuramente discutibile, di seguire la via dell’infermità mentale, direi che si continua a fare della condanna morale la motivazione per sbattere in galera un individuo. se si legge infatti l’articolo del corriere non si trova una, dico una, notizia che possa far pensare allo spaccio di cocaina, mentre sia l’articolo del corriere che gli altri grondano di particolari che descrivono il cosiddetto “festino”, in cui attorucolo e amici e amichette hanno consumato, ma non venduto cocaina. e il consumo in italia è consentito. la legge punisce gli spacciatori e non i consumatori di droga. la legge non serve per condannare stili di vita che non si condividono. ognuno in italia, almeno fino ad oggi, è libero di condurre lo stile di vita che ritiene adatto per sé. e le leggi non interessano questo aspetto della vita dei cittadini.

Monday, September 26, 2005

calissano: «morte come conseguenza di altro reato». ecco una bella cosa da giustizia da paese del terzo mondo, così come il nostro ormai è diventato per molti aspetti. all'attorucolo tv gli muore una cubista in casa e lo sbattono in isolamento con una accusa inventata sul momento: «morte come conseguenza di altro reato». ma perché poi l'isolamento, che fa, qualche altro reato contro i compagni di cella che poi si convincono a morire?

Wednesday, September 21, 2005

quale cina\2: ieri sera mi è capitato di vedere in tv fassino e tremonti. si parlava di "tasche" con il solito teppista, il floris di raitre. una cosa sembra sicura: ci siamo impoveriti. come mai? per l'euro e la cina. dell'euro non saprei dire molto, ma della cina si è detto che non si regge la competizione. ma nessuno però che abbia provato a discutere una cosa che sembra semplice, ma forse non è scontata. la competizione forse avrebbe più senso se in cina si rispettassero i diritti fondamentali degli individui. allora anche il sistema produttivo non sarebbe quello tipico di una dittatura, come è oggi. e anche se l'italia del dopoguerra ci mise solo due anni per raggiungere gli stessi livelli di produttività del fascismo, in ogni caso, probabilmente, i consumi interni, uno stile di vita diverso, la propensione a spendere (amartya sen), cambierebbero di molto le carte in tavola. e oggi il nyt riporta una storia che dà un po' il senso di quello che succede da quelle parti. "for three days and three nights, - scrive il nyt - the police wrenched qin yanhong's arms high above his back, jammed his knees into a sharp metal frame, and kicked his gut whenever he fell asleep. the pain was so intense that he watched sweat pour off his face and form puddles on the floor. qin yanhong confessed to a murder under coerced police interrogation in 1998 and was sentenced to death. he was freed in 2002". segue...

Tuesday, September 13, 2005

teoria: qualche parola su una parola che ho usato spesso a spoposito. la parola viene dal verbo greco theorein. théa è l'aspetto, l'apparire in cui qualcosa si mostra, la veduta nella quale si offre. orao significa guardare qualcosa, osservare, considerare. da qui risulta che theorein è théa orao: guardare l'aspetto sotto cui la cosa presente (das anwesende) appare, e in virtù di questa vista sostare, vedendo, presso di essa. la theoria, di per se stessa e non in virtù di una utilità che le si aggiunge dall'esterno, è la forma migliore dell'esistenza umana. la theoria è infatti la pura relazione agli aspetti di ciò che è presente, che nel loro risplendere (scheinen) toccano l'uomo in quanto fanno risplendere (be-scheinen) la presenza (gegenwart) degli dei. io invece la uso spesso nella accezione volgare per indicare qualcosa di astratto, e anche qui le distinzioni sull'uso della parola sono molte, astratto per kant significa... ecc. lasciamo perdere... il mio problema è che quando dico: "non facciamo teoria" intendo dire: "non ci perdiamo nel metalinguaggio" che è una grande cosa, ma se se ne abusa ti impedisce alla fine di vedere l'oggetto.

Monday, September 12, 2005

massime\36: la memoria l'ho perduta, mi è rimasta solo la fantasia. (andrea borgia)

Thursday, September 01, 2005

ritorno: tardivo, scusate, e in ogni caso continuo a preferire le parole degli altri alle mie. spero mi passerà. ma non c'è fretta. ecco le parole di adriano sofri: «Penso che Agnoli — naturalmente può esser colpa mia — abbia del tutto frainteso i due punti sui quali ha incentrato le sue obiezioni e il suo collage di citazioni. il primo, che le cose esistano fuori, indipendentemente, prima (e dopo) di noi che le percepiamo e pensiamo: questo avevo scritto piuttosto recisamente. Secondo, che noi cerchiamo e riconosciamo nelle cose fuori di noi, e in noi stessi, modi, svolgimenti, ricorrenze che chiamiamo "leggi", e che sono "intelligenti" solo perché corrispondono alla nostra intelligenza. Il finalismo del creato coincide con il creato così com'è: è come il provvidenzialismo in morale, e lo storicismo ingenuo nella storia, tutto ciò che è reale è razionale. Quanto al mistero e alla capacità di meraviglia, direi che non credere in Dio non li riduce affatto, e spesso li accresce. Così come non cancella, e anzi spesso accresce, la sensibilità al sacro, come a ciò che ha valore per sé, e non per il nostro scambio, e nemmeno per il nostro uso. Voglio ora parlare di un'appendice agli scambi d'idee di questi giorni. Ho una ragazza, bellissima, che si chiama Elvira, e siccome non vuole vedermi, le telefono. Per non vedermi, dice che ogni viaggio le costa troppa fatica. Ha una grande casa nuova, dirimpetto all'Africa, e ha fatto piantare all'inizio dell'estate una fila di bouganville addosso al muretto in fondo al giardino: uno di questi giorni, mi ha detto, farà una gita fin là per vedere quanto sono cresciute. Ci sono almeno ottanta metri dalla casa al muretto, mi ha spiegato. Dunque ieri, dopo avermi chiesto conto di quel che avevo scritto a proposito della rinuncia alla fede, mi ha rimproverato: "Ah, proprioora che io mi aggrappo sempre di più a Dio". Allora mi è venuto in mente qualcosa che somigliava a un sogno, e invece, mi sono ricordato subito, era un discorso ascoltato due o tre notti fa, mentre cercavo di addormentarmi. Per prendere sonno ascolto nel cuore della notte certi programmi della radio in cui voci parlano — la musica infatti mi tiene ancora più sveglio: di preferenza Marco Pannella su Radio Radicale, o monsignor Ravasi su Radio Maria. Questa volta, nell'ora della lezione di monsignor Ravasi sulla Bibbia, parlava qualcun altro, con un accento meridionale e un tono un po' enfatico, ma una notevole qualità retorica, perfino spericolata e barocca in qualche luogo. Non so tuttora chi fosse, ma a un certo punto ha detto di sé di essere un vescovo meridionale, e di essere anche un buon nuotatore. E chi sa nuotare, ha detto, sa bene che chi abbia paura di annegare e chieda aiuto, si aggrappa per istinto al soccorritore, rischiando di tirarlo al fondo con sé. Se si vuole salvarsi, bisogna evitare di aggrapparsi, e invece abbandonarsi al sostegno del soccorritore. E la stessa cosa, ha detto, deve avvenire con Dio. Non bisogna aggrapparsi al suo aiuto, ma abbandonarsi al suo amore. A questo punto ero completamente arzillo, e ho perso un'ennesima notte: però ho potuto raccontarlo a Elvira, la quale è sempre stata molto riluttante ad abbandonarsi. Non ho una morale da tirar fuori da questa storia, se non un certo ottimismo sui vescovi meridionali».

Thursday, July 21, 2005

massime\35: fra problema e mistero c'è questa essenziale differenza: il problema è qualcosa che io incontro, che si trova nella sua interezza di fronte a me, e che posso pertanto delimitare e dedurre; mentre invece un mistero è qualcosa in cui io stesso sono impegnato e che non è perciò concepibile che come una sfera in cui la distinzione fra l'in-me e il davanti-a-me perde il suo significato. (marcel)

Tuesday, July 19, 2005

l'enciclopedia web non piace ai gesuiti: "un'elaborazione comunitaria della conoscenza è molto esposta al duplice pericolo dell'inaffidabilità e del vandalismo". padre antonio spadaro in un saggio sui progetti wiki, in particolare sull'enciclopedia online wikipedia, che uscirà nel prossimo numero della rivista dei gesuiti la civiltà cattolica, se la prende con la "rivoluzione digitale" inaugurata da internet. wikipedia è un progetto aperto, al quale ciascun utente del web, mantenendo l'anonimato, può aggiungere liberamente contenuti, anche modificando i testi preesistenti: ne risulta una sorta di organismo vivente in continua e rapida crescita, che si configura come il frutto di un'intelligenza collettiva. la critica di spadaro si appunta sul fatto che "non esiste alcuna reale garanzia di validità e accuratezza dei contenuti immessi". insomma, proprio la "sua natura di progetto totalmente decentralizzato e a base democratica" causa all'universo wiki (parola che viene dall'hawaiano e significa "veloce") gravi problemi, tra cui la vulnerabilità al vandalismo di chi si diletta a inserire su internet informazioni errate, tirate propagandistiche o anche espressioni scurrili. e se tali comportamenti scorretti possono trovare un antidoto nel "livello di motivazione della comunità", per cui in genere i collaboratori più affezionati provvedono in fretta alla correzione degli interventi dolosi, il padre gesuita aggiunge che comunque l'utopia del sapere aperto e diffuso, espressione di "un sogno illuminista di descrivere il mondo", rischia di tradursi in "una nuova forma di "torre di babele", che ha il suo "tallone d'achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo".
qualche osservazione. l'esigenza di "selezionare criticamente" il materiale aggiunto in un progetto come wiki può avere un senso, ad esempio, nel caso che sta prendendo corpo a radio radicale, quando si pensa di mettere a disposizione un bagaglio di conoscenze che derivano da un archivio, o più in generale da un corpus di documenti che non sono conosciuti. in particolare l'idea di radio radicale di fare una encliclopedia partendo dagli archivi radicali nasce dal fatto evidente che la storia, la cultura e la politica ufficiale hanno di fatto rimosso quasi tutti gli aspetti della conoscenza, dell'esperienza storica e polica che si esprime proprio attraverso quei documenti conservati in tali archivi. in questo senso il progetto radicale è in qualche modo divergente dalla natura di wiki. tuttavia la possibilità di porre i documenti quali punto di partenza per la apertura di una larga discussione mi pare un ottimo punto di contatto fra le due prospettive. quanto a padre antonio spadaro... che dire... siamo alla ennesima dimostrazione della sfiducia, e sottolineo sfiducia, del mondo cattolico ufficiale nelle persone. ché di sfiducia e timore si tratta. sfiducia che nasconde la volontà di continuare ad esercitare un potere di controllo sulle coscienze e le conoscenze degli individui.

Saturday, July 16, 2005

massime\34: grande e bello spettacolo veder l'uomo uscir quasi dal nulla per mezzo dei suoi propri sforzi; disperdere, con i lumi della ragione, le tenebre in cui la natura l' aveva avviluppato; innalzarsi al di sopra di se stesso; lanciarsi con lo spirito fino alle regioni celesti: percorrere a passi di gigante, al pari del sole, la vasta distesa dell'universo; e, ciò che é ancor più grande e difficile, rientrare in se stesso per studiarvi l'uomo e conoscerne la natura, i doveri e il fine. (rousseau)

Thursday, July 07, 2005

tony blair: noi vinceremo, non loro.

Wednesday, July 06, 2005

sconosciuti: mikhail suslov (1902-1982), segretario del comitato centrale del partito comunista sovietico fin dal 1947, è membro del praesidium del soviet supremo dal 1955, e viene ricordato come il massimo interprete dell'ortodossia comunista nell'epoca di brežnev. è considerato da storici e politici come il simbolo dell'immobilismo e della assurda strutturazione e prassi del pcus. suslov segna di se stesso tutta la storia del comunismo sovietico ed internazionale essendo il responsabile dell'ideologia del pcus per oltre due decenni. un esempio del suo modo di pensare: nel 1975 definisce gli impegni di helsinki sulla libertà politica e i diritti dell’uomo concezioni borghesi. nel 1963 è molto attivo su ciò che sta succedendo in italia con la formazione del governo di centrosinistra e la imminente scissione dei socialisti italiani, scissione che lui definisce un grave danno al movimento operaio italiano. alla sua morte nel 1982 si mettono le mani su un grosso giro di corruzione legata alla gestione del potere. per qualche momento il colosso sovietico sembra vacillare, ma occorrerà aspettare ancora qualche anno.

Saturday, July 02, 2005

mandarinato: uso spesso questo termine dandogli una accezione negativa, ma leggendo qua e là mi accorgo che ho un’idea un po’ distorta di questo concetto, idea che credo mi derivi dall’accusa che gramsci rivolgeva ai sindacalisti riformisti (eh… vedi cosa sono veramente le radici…). mentre scopro che il sistema cinese del mandarinato è stato per secoli uno stabile ed efficace incentivo all'istruzione, mediante prove d'istruzione, a beneficio di una classe relativamente aperta i cui privilegi dipendevano dal possesso di un sapere misurabile. la promozione al rango di dotto non conferiva automaticamente il diritto ai posti maggiormente ambiti, ma forniva un biglietto per la pubblica lotteria nella quale si sorteggiavano le cariche tra i detentori del titolo di mandarino. sempre meglio di alcuni fenomeni in voga ad esempio qui da noi in tempi passati (anche presenti). tra l’altro voltaire e i suoi contemporanei elogiavano il sistema cinese di promozione mediante prove d'istruzione; e nel 1791 in francia, per l'accesso all'amministrazione pubblica si cercò di organizzare un sistema in qualche modo ispirato alla realtà cinese, successivamente abolito da napoleone.
libertà blindata: a un anno dalla posa della prima pietra, ancora non si sa come va a finire a ground zero. e' stato presentato infatti nei giorni scorsi un nuovo progetto che modifica l’impostazione architettonica della freedom tower di daniel libeskind che doveva sorgere dove fu il world trade center di manhattan. il nuovo edificio sarà il primo grattacielo antiterroristico del mondo. non che non si debba pensare a queste misure, ma mi avrebbe convinto di più una scelta che avesse rilanciato il concetto della libertà in tutto e per tutto e invece proprio la freedom tower nasce monca per paura del terrorismo. anche nell'aspetto (guardate in giro in rete per verificare) l'approccio progettuale appare diverso, di livello più dimesso, a metà strada tra quello che c'era prima e quello che sognava libeskind. la costruzione avrà livelli di sicurezza molto alti, modificati rispetto al progetto iniziale, sarà dotata di un sistema di aerazione protetto da filtri biologici e chimici, sarà quadrata e molto più distanziata dalla strada. la base di 25 metri verrà incapsulata in una corazza d'acciaio e di titanio capace di resistere ai più potenti esplosivi. all'interno della torre, oltre alle grandi scale per le uscite in caso di emergenza, ci saranno apposite scale per i pompieri e delle "zone di rifugio" di massima sicurezza su ciascun piano. la torre sarà alta 1776 piedi, in ricordo del 1776, anno della dichiarazione di indipendenza (e questo invece mi piace).

Sunday, June 26, 2005

rosa bianca: "libertà di parola, libertà di fede, difesa dei singoli cittadini dall'arbitrio degli stati criminali fondati sulla violenza: queste sono le basi della nuova europa". queste parole costarono la vita a sophie scholl, condannata a morte (per decapitazione) a 22 anni dal tribunale nazista. sophie con il fratello faceva parte di gruppo antinazista nonviolento universitario di ispirazione cristiana (la rosa bianca appunto), composto da nemmeno 50 persone tra studenti e alcuni professori (quante divisioni ha il papa, chiedeva stalin di lì a poco...). la gestapo torturò sophie per quattro giorni, dal 18 al 21 febbraio 1943. lo sgherro della gestapo che conduceva l'interrogatorio le chiese alla fine: "signorina scholl, non si rammarica, non trova spaventoso e non si sente colpevole di aver diffuso questi scritti e aiutato la resistenza, mentre i nostri soldati combattevano a stalingrado? non prova dispiacere per questo?", lei rispose: "no, al contrario! credo di aver fatto la miglior cosa per il mio popolo e per tutti gli uomini. non mi pento di nulla e mi assumo la pena!"

Wednesday, June 22, 2005

invettiva: cosa dovrei pensare della persona che mi ha clonato il bancomat e mi ha prelevato già milleeottocento euro, dico milleeottocento euro? se dovessi accettare il croce periano del "non possiamo non dirci cristiani" dovrei perdonare, ma siccome non l'accetto gli mando i miei migliori (e indicibili) improperi.

Wednesday, June 15, 2005

i nuovi mandarini: dal 13 giugno parole come «democrazia», «diritti umani» e «libertà» non sono accettate per le ricerche sul nuovo portale internet «msn» della microsoft in cina. i navigatori che le immettono, o che ne cercano altre con significato politico o di contenuto pornografico, vedono comparire un consiglio: «questo sito non contiene parole proibite né oscenità. si prega di inviare un termine diverso». leggi tutto

Tuesday, June 14, 2005

avi illustri\2: i miei per una volta. riporto qui le parole del mio prof. tullio de mauro. ricordavo qualcosa di critico da parte sua sull'esperanto fin dai tempi delle lezioni a villa mirafiori, ma questa mi pare proprio una conferma. "qualcuno mi ha chiesto: lei crede nell’esperanto? sembra una domanda un po’ da concilio di nicea. credo in pochissime cose - ha detto oggi de mauro - tra cui non c’è l’esperanto e non c’è neanche l’italiano". Quanto al problema che gli esperantisti spesso pongono con ansia, cioè quello relativo alla vita e alla morte delle lingue, de mauro spiega qual è il nocciolo della questione: "[...] il problema è semmai salvare chi parla le lingue, cioè salvare i suoi diritti linguistici, salvare i suoi diritti alla parola".

Monday, June 13, 2005

massime\33: senza un avversario la virtù marcisce. (seneca)

Friday, June 10, 2005

referendum anche io\3: cari fogli, ho notato la discrezione che vi ha fatto omettere il mio dai voti e dalle astensioni referendarie di redattori e collaboratori. però, per favore, per questa volta, vogliate annoverare i miei quattro si’. poche volte mi sono così rammaricato di essere privato del diritto e del piacere del voto (e accrescete in proporzione la percentuale dei votanti e dei si’) grazie. (adriano sofri)

Thursday, June 09, 2005

massime\32: la novità è il regno dello storico che, a differenza di quello dello scienziato, che fa riferimento ad ogni evento ricorrente, si occupano di eventi che capitano una sola volta. solo quando è accaduto qualcosa di irrevocabile possiamo tentare di tracciarne la storia: l'evento illumina il suo passato ma non può mai essere dedotto da esso. è compito dello storico scoprire in ogni periodo dato l'imprevisto ed il nuovo con tutte le sue implicazioni e scoprire il pieno potere del suo significato. e la storia è una storia che ha molti inizi ma nessuna fine. (hannah arendt)

Wednesday, June 08, 2005

massime\31: la mia memoria è là, che proietta qualche cosa di quel passato in questo presente. il mio stato d'animo, avanzando sulla via del tempo, si arricchisce continuamente della propria durata: forma, per così dire, valanga con se medesimo. (bergson)

Tuesday, May 31, 2005

lost in translation: dopo un po' di mesi sono riuscito a liberarmi dell'invasore tedesco. sara' la coincidenza delle date e i 60 anni giusti (maggio 1945 - maggio 2005) ma per me è una liberazione. mi spiego. è appena andata via la mia coinquilina tedesca che mi ha fatto rivivere il clima dell'occupazione del territorio italiano nel periodo 43-45 (vabbè, mo' esagero). è stata una bella storia e in ogni caso ho fatto molta conversation. il mio inglese ne aveva bisogno. ora, grazie a una piccola truffa familiare riuscirò a navigare a vista per un po' e poi vediamo.
referendum anche io\2: dal blog di malvino una straordinaria sintesi dello scenario. «chi se ne fotte conta come chi gli interessa e va a votare? così si fa la somma di chi se ne fotte e di chi non si fa i cazzi suoi e vuole decidere per le scelte degli altri».

Thursday, May 26, 2005

referendum anche io: «io, se ne avessi il diritto, voterei 4 sì». (adriano sofri)

Tuesday, May 24, 2005

massime\30: ritengo che anche la parola sia una forma d'azione. [...] noi diamo inizio a qualcosa; annodiamo il nostro filo al tessuto delle relazioni. che cosa poi succederà, non possiamo saperlo. l'azione è semplicemente concreta, perché non si lascia conoscere. questo è un rischio. questo rischio è possibile solo se si ha fiducia negli uomini. ciò significa fiducia in ciò che è umano in tutti gli uomini. altrimenti non sarebbe possibile. (hannah arendt)

Friday, May 20, 2005

grandi interrogativi\1: chissà se ratzinger fa castrare i suoi gatti...

Tuesday, May 17, 2005

per chiarire: con chi ce l'ha cossiga con questa cosa con cui se ne è uscito oggi? secondo me non ce l'ha con pannella, a meno che non gli sia venuto in mente di attaccare in questo modo, intendendo screditare il fronte del sì ai referendum. ma non credo. secondo me la cosa di giorgiana masi è strumentale, come sempre. non gli è mai interessato nulla che una ragazza di 19 anni ci abbia rimesso la pelle, così, in mezzo a una strada di roma. il suo obiettivo è di palazzo, ce l'ha con qualcuno che si è candidato o si candida con prodi. lo dice con il solito linguaggio mafioso nel comunicato qui sotto. basta leggere le ultime righe. qualcuno che lui ha sempre saputo che stava lì, su ponte garibaldi. e sa tutto. come lui. e la cosa terribile è questa. che lui sa e non dice. e se dice lo fa solo per colpire qualcuno. eppure da quello che so sta male. non gli viene un rimorso… ma…
cossiga e la memoria: da poco i radicali hanno ricordato l'uccisione di giorgiana masi nel 1977. come tutte le storie degli anni 70, anche sull'assassinio della giovane militante radicale si susseguono voci, ricostruzioni dietrologiche, e "so io come è andata veramente". per la serie "so io come è andata veramente" appunto, vi propongo l'ineffabile cossiga che dopo quasi 30 anni adesso sì che dice le cose come stanno. giorgiana masi venne probabilmente uccisa da ''fuoco amico'' sul ponte garibaldi, a roma, il 12 maggio 1977. lo dice stamattina il ministro dell'interno all'epoca dei fatti, ''da colpi vaganti sparati da dimostranti, forse suoi compagni ed amici con i quali si trovava, contro le forze dell'ordine''. il ''terribile dubbio'', rivela cossiga, serpeggio' allora tra i servizi investigativi e gli e' stato confermato in tempi recenti dal prefetto fernando masone, ex capo della polizia. ''ho taciuto fino ad ora, salvo che con un amico deputato di sinistra radicale - sottolinea il senatore a vita - per motivi di carita' ''.''ho avuto sempre comprensione - dice cossiga in una dichiarazione - per il rimorso che attanaglia tanti radicali per la morte di giorgiana masi, per aver essi voluto, contro le valutazione e le disposizioni dell'autorita' di pubblica sicurezza, senza avere la possibilita' di controllarla, convocare a favore di un referendum da loro indetto una vasta riunione a palazzo navona, in un periodo estremamente delicato per l'ordine pubblico. cgil, cisl e uil accettarono l'invito del governo a rinviare la celebrazione della festa del primo maggio, nonostante il servizio d'ordine di cui disponevano, composto per la maggior parte di comunisti militanti e guidato dalla 'vigilanza' del pci, ricca di esperienza anche nel collaborare con le forze di polizia sia sul piano informativo che su quello operativo, in piazza e nelle strade''. ''scongiurai marco pannella - racconta ancora cossiga - di disdire il comizio di piazza navona: egli non accolse il mio invito. portai il problema al ciis che all'unanimita' dispose che io convalidassi il divieto di svolgimento della manifestazione, che si svolse con l'infiltrazione di numerosi membri d'autonomia e che culmino' tragicamente nell'uccisione di giorgiana masi. il reparto dei carabinieri - precisa l'ex capo dello stato - che si trovava dall'altra parte del ponte, subito accusato di aver aperto il fuoco, per ordine dell'autorita' giudiziaria fu disarmato da elementi della squadra mobile: alla perizia, risulto' che nessun colpo era stato sparato. da parte mia, rimossi dalla carica di questore di roma un caro amico che pero' mi aveva falsamente informato non esservi in piazza ne' poliziotti ne' carabinieri con le armi in mano, il che, come documento' l'espresso, non era vero. ma neanche dalle armi di costoro risulto' fosse stato sparato il colpo mortale''. ''l'autorita' giudiziaria ed i servizi investigativi non giunsero mai ad alcuna conclusione certa. essi mi confidarono pero' un terribile dubbio, confermatomi, anche in tempi recenti, poi dal prefetto masone e che per primo fu formulato a me, ministro dell'interno, da uno dei magistrati che conducevano l'inchiesta: che giorgiana masi fosse stata uccisa da 'fuoco amico', e cioe' da colpi vaganti sparati da dimostranti, forse suoi compagni ed amici con i quali si trovava, contro le forze dell'ordine''. ''ho taciuto fino ad ora, salvo che con un amico deputato di sinistra radicale - sottolinea il senatore a vita - per motivi di carita'. sembra comunque che questo anno, essendo sergio cofferati sindaco di bologna, non vi saranno piu' le solite manifestazione, per rispetto a d'antona e biagi, uccisi per alcuni tragici giudizi ed invettive lanciate autorevolmente contro di loro in assemblee sindacali e che innescarono, tramutandosi le parole in pallottole, la loro barbara uccisione, che poi i 'sindacal-rivoluzionari' d'accatto di sergio cofferati, a differenza delle brigate rosse e dei sindacalisti dell'aerea di autonomia, specialmente bolognese, dei miei tempi di ministro dell'interno, non hanno avuto il coraggio, pur essendone politicamente e moralmente responsabili, ne' di difendere ne' di giustificare, dovendosi alcuni di loro mantenersi liberi e candidi per candidature di parlamento e di governo nella prossima era del 'cattolico adulto' romano prodi, forse accanto al noto progressista 'fiatiano' , il 'marchesino' luca cordero di montezemolo ed altro''.

Monday, May 16, 2005

massime\29: fin dal primo giorno il tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. e da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. così, arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni le più disparate. finché la sua coscienza induttivista fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "mi danno il cibo alle 9 del mattino". purtroppo, però, questa conclusione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato. (bertrand russell)

Friday, May 13, 2005

leggermente fuori fuoco\3: non capisco perché nessuno (o in pochi e io non ne ho notizia) abbia parlato di questo rapporto del 20 aprile preparato dal consiglio d'europa, il quale di solito non brilla nel denunciare le nefandezze dei regimi con i quali ha poi larghi rapporti. nel documento però si evidenziano numerose violazioni dei diritti fondamentali emerse da centinaia di interviste effettuate in russia e nei paesi della comunità degli stati indipendenti (csi) in un periodo compreso tra luglio e dicembre dello scorso anno. invece di parlare di yalta non era forse più utile tirare fuori 'ste cose qui? per carità sono il primo ad avere interesse a discutere della storia, e non penso nemmeno che la discussione storica debba essere per forza lasciata in mano agli specialisti, ma forse tirare fuori queste cose sarebbe stato meglio. certo, sarebbe stato dirompente, putin avrebbe cacciato tutti via a calci in culo. parlando di yalta le cose sono più mediate, sfumate. ma poi si perdono. leggi il rapporto

Thursday, May 12, 2005

massime\28: siamo tutti profondamente abituati a vedere la scienza come un'impresa che si avvicina costantemente sempre piú a uno scopo stabilito in anticipo dalla natura. ma è poi necessario che esista un tale scopo? non è possibile render conto sia dell'esistenza della scienza che del suo successo in termini di evoluzione a partire dallo stato delle conoscenze possedute dalla comunità a ogni dato periodo di tempo? è veramente d'aiuto immaginare che esista qualche completa, oggettiva, vera spiegazione della natura e che la misura appropriata della conquista scientifica è la misura in cui essa ci avvicina a questo scopo finale? se impareremo a sostituire l'evoluzione verso ciò che vogliamo conoscere con l'evoluzione a partire da ciò che conosciamo, nel corso di tale processo, un gran numero di problemi inquietanti può dissolversi. (kuhn)

Wednesday, May 11, 2005

l'orario ferroviario dell'anno prima: «hai mai visto quelle marionette che fanno tanto ridere i bambini perché hanno il corpo voltato da una parte e la testa dalla parte opposta? mi pare che totò riuscisse in un trucco del genere. ecco io vedo così la bella truppa di intellettuali, sociologi, esperti e giornalisti delle intenzioni più nobili, le cose succedono qui e la testa guarda di là. non dico che non c’è il fascismo. dico: smettete di parlarmi del mare mentre siamo in montagna. questo è un paesaggio diverso. qui c’è la voglia di uccidere. [...] con la vita che faccio io pago un prezzo... è come uno che scende all’inferno. ma quando torno - se torno - ho visto altre cose, più cose. non dico che dovete credermi. dico che dovete sempre cambiare discorso per non affrontare la verità». (pasolini, 1 novembre 1975)

Tuesday, May 10, 2005

pasolinate: non mi piacciono le trombonate rievocative e anche il fatto che si riparli di pasolini giusto perché pare che qualcuno abbia voglia di andare in tv a raccontare un po' di storie non mi fa né caldo né freddo. però se dovessi proprio, oltre che di quanto dice un pannella d'annata, parlerei di quanto giancarlo lehner ha detto stamattina, che ha stonato, ha cantato fuori dal coro. di certo non condivido le sue conclusioni. ché sono grossolane e portano fuori il vecchio pregiudizio: morte di un frocio qualsiasi. però di pasolini lui racconta pure l'aspetto duro, tragico, rimosso dal perbenismo della sinistra italiana che nel ricordarlo gli ha cucito addosso l'onorabilità del delitto politico internazionale per sottrarre dalla memoria, dal suo ricordo e dal contesto del momento terribile della sua morte, ciò di cui pasolini stesso parlava nei suoi ultimi anni, e cioè il deterioramento e la trasformazione della nostra vita. leggi l'articolo. meglio: ascoltati pannella.

Friday, May 06, 2005

massime\27: le forme fondamentali e originali della storiografia sono: politica o economia; della civiltà, o dell'ethos o della religione; dell'arte e del pensiero o filosofia. [...] comunque, quanti e quali siano queste attività, il principio che tutte le anima è la libertà, sinonimo dell'attività o spiritualità, che non sarebbe tale se non fosse perpetua creazione di vita. un creare sforzato, un creare meccanico, un creare a comando e vincolato nessuno ha mai sperimentato, né riesce a concepirlo in idea; e, in effetto, è un nesso di vocaboli che non dà senso. altro sinonimo della medesima attività è il perpetuo arricchimento che le è proprio, il perpetuo crescere della spiritualità sopra se stessa, onde niente si perde di quel che si è creato, e niente ci si arresta: il perpetuo progresso. di decadenza si può bensì parlare e se ne parla, ma per l'appunto in riferimento a certe guise di opere e di ideali che ci sono cari... ma in senso assoluto, e in storia, non c'è mai decadenza che non sia insieme formazione o preparazione di nuova vita, e, pertanto, progresso. (benedetto croce)

Thursday, May 05, 2005

eredità di baffone: e va bene. è vero come dice qualcuno in giro per i blog che dall'unione europea di politica vera non se ne vede e anche in questo caso siamo alle dichiarazioni e rivendicazioni identitarie. sto parlando della risposta di oggi dei russi alla solita menata buonistica del vicepresidente della commissione europea guenter verheugen, che di recente ha chiesto alla russia di scusarsi con tre paesi baltici per l'occupazione sovietica per le colpe di baffone, senza parlare di cosa di fatto putin fa oggi in cecenia in continuità con i metodi del regime sovietico. uno dei più stretti collaboratori del presidente vladimir putin, serghei yastrzhembsky ha affermato: «le parole di verheugen sono inappropriate e inopportune alla vigilia di un'importantissima ricorrenza storica», ha denunciato yastrzhembsky, riferendosi alle imminenti celebrazioni in programma il 9 maggio a mosca per il sessantesimo anniversario della vittoria sulla germania nazista. ha aggiunto poi con un po' di veleno andando a cogliere il dato di fatto dell'europa attuale: «il vicepresidente della commissione ue è in dissonanza con gli altri leader europei che sono intervenuti a favore di un ulteriore sviluppo dei rapporti con la russia».

Wednesday, May 04, 2005

ancora i russi: anticostituzionali e non democratiche. così igor ivanov, consigliere della sicurezza nazionale di putin, definisce le rivoluzioni colorate che hanno segnato di recente il ribaltamento degli assetti di potere in paesi ex sovietici come ucraina, georgia e kirghizistan. ivanov ha sottolineato che la russia accoglie in modo pragmatico i cambiamenti avvenuti in quei paesi e assicura che la russia continuerà ad avere rapporti positivi con i nuovi leader. la partecipazione popolare alle sollevazioni di piazza che hanno accompagnato la svolta non bastano a modificare l'ottica del cremlino. ''da un punto di vista giuridico - ha detto il consigliere di putin - io definirei le situazioni verificatesi in quei tre paesi come anticostituzionali. immaginiamo per un momento situazioni simili in europa occidentale: c'è da dubitare che sarebbero accettate dai governi democratici come pratiche legittime per la conquista del potere''. a parte il discorso sulla vera situazione di molti paesi europei, a partire dall'italia, è evidente che il contesto di una rivoluzione nonviolenta è quello di una situzione in cui si esprieme una pressione violenta da parte del regime che si intende combattere e capovolgere. e dunque la risposta nonviolenta non è attaccabile dal punto di vista dei russi. rispondano semmai loro sulla loro politica di imposizione di leader fasulli alle dirette dipendenze del cremlino...

Monday, May 02, 2005

massime\26: le credenze speculative e [...] gli articoli di fede, che non richiedono null'altro, se non di essere creduti, non possono essere in nessun modo introdotti in una chiesa per opera della legge civile. che cosa si ottiene, infatti, a sancire con una legge civile ciò che non può essere eseguito neppure da chi vorrebbe eseguirlo con tutte le sue forze? [...] inoltre il magistrato non deve proibire che le opinioni speculative, qualunque esse siano, vengano professate e insegnate in qualsiasi chiesa[...]. se un cattolico romano crede che sia veramente il corpo di cristo ciò che un altro chiamerebbe pane non arreca nessun torto al suo concittadino. se un ebreo non crede che il nuovo testamento sia parola di dio non per questo altera i diritti civili. se un pagano non crede né nell'uno ne nell'altro testamento non per questo deve essere punito come cittadino disonesto. si creda o non si creda in queste cose, il potere del magistrato e i beni dei cittadini possono restar salvi ugualmente. (john locke)

Thursday, April 28, 2005

massime\25: è curioso a vedere, che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco merito. (leopardi)

Monday, April 25, 2005

uno strano cattolico del dissenso: silvano girotto intervistato oggi su corriere. "adua - ricordate frate mitra, silvano girotto, parroco a chapare, una sperduta regione dell’amazzonia, che negli anni ’70, in bolivia, per combattere la sanguinosa dittatura di hugo banzer, fondò il mir (movimento de izquierda revolutionaria), imbracciò il mitra e si diede alla guerriglia? il prete, allora si chiamava padre leone, che durante il colpo di stato di augusto pinochet in cile (l’11 settembre 1973), ricercato dalla polizia si rifugiò, assieme a decine di persone, nell’ambasciata italiana? colui che, tornato in italia, fu infiltrato dal generale dalla chiesa nelle brigate rosse e l’8 settembre 1974 fece catturare a pinerolo, renato curcio e alberto franceschini?
ebbene, frate mitra si è trasferito ad adua (in etiopia, a pochi chilometri dal confine con l’eritrea) e aiuta la sorella laura, superiora delle suore salesiane, nella difficile gestione della più bella missione di tutta l’africa.
silvano, 66 anni portati benissimo e occhi di un azzurro intenso, si è sposato parecchio tempo fa con carmen (boliviana e ex guerrigliera anche lei, il suo nome di battaglia era compagna laura) e ha due figlie che vivono in italia.
la missione salesiana sorge a poche centinaia di metri dalla piana dove il primo marzo 1896 le truppe italiane subirono una storica sconfitta da parte dell’esercito etiopico del ras menelik ii. l’esperienza guerrigliera di silvano girotto, spesso considerata una «montatura» pilotata da più servizi segreti e usata dell’allora colonnello dalla chiesa per facilitarne l’infiltrazione nelle br, è stata seguìta dagli studi in ingegneria: ora cura la parte impiantistica. «non rimpiango niente del mio passato - racconta -. ho agito con coerenza e correttezza, sempre al fianco dei più deboli e bisognosi. in bolivia ho deciso di appoggiare la guerriglia quando ho visto l’esercito ammazzare oltre 500 persone e una settimana dopo le alte gerarchie della chiesa celebrare il "te deum", nella cattedrale di la paz, con invitato d’onore banzer. stessa cosa in cile, dove noi del mir avevamo le basi e avevamo trovato rifugio. l’assassino di allende, lo stadio dove venivano ammassati i "comunisti", e il "te deum" con i vescovi e pinochet. troppo».
se non fosse successo tutto questo sarebbe ancora sacerdote?
«certamente io non ho mai pensato di lasciare il mio ministero. mi hanno chiesto di abiurare il mio passato, di pentirmi di aver partecipato alla guerriglia. ci ho pensato e mi sono chiesto se valeva la pena abbandonare la mia gente, tradirla. ho detto no».
poi si è sposato. ..
«si, non lo avrei fatto se fossi rimasto prete, come avrei voluto. ma una volta fuori ho pensato di crearmi una famiglia e carmen è una donna straordinaria. mi ha aiutato moltissimo».
la «compagna laura» di una volta è oggi un’infermiera professionale. nella missione si fa in quattro per chiunque e la piccola clinica della struttura, nata per aiutare gli studenti, è diventata un punto di riferimento per la popolazione di adua.
«ci siamo conosciuti durante la guerriglia, poi ci siamo persi di vista quando a santiago ci siamo rifugiati in ambasciate diverse. io sono tornato in italia con il primo aereo che ha rimpatriato i nostri connazionali. dopo un po’ lei mi ha chiesto aiuto e l’ho fatta venire da noi».
silvano girotto, che ha scritto un libro sulla sua storia («mi chiamavano padre mitra») era ad adua quando è scoppiato il conflitto tra etiopia ed eritrea: «abbiamo aiutato i profughi che arrivavano in missione senza nulla. almeno centocinquantamila persone sono passate da qui chiedendo aiuto. chi paga per le guerre è la povera gente. ho sempre presente nella mia mente benjamin, un ragazzino che aveva 14 anni. conservo la sua foto in camera. era intelligentissimo e voleva fare l’elettricista. lo portavo con me a mettere a posto gli impianti della missione. quando gli ho regalato un cacciavite e una pinza era felicissimo. un giorno è sparito. si è arruolato per difendere la sua gente, mi ha detto. so che appena arrivato al fronte me l’hanno ammazzato».
c’è molta differenza tra l’america latina e l’africa.
«sono situazioni assai diverse, ma ho visto molti morti sia lì che qui e vorrei non vederli mai più. desidererei che la chiesa, cui sono ancora molto legato, facesse di più per i poveri, i diseredati, i paria del mondo. e invece mi accorgo che resta lontana dalla realtà».
una realtà che è sempre più drammatica: fame, carestie, la piaga dell’aids. la teologia della liberazione che si sviluppò in sud america negli anni ’70 avrebbe potuto aiutare?
«certamente, ma la chiesa di roma non ne volle sapere. da un lato l’apertura di paolo vi, che addirittura in casi particolarmente drammatici ammetteva la lotta armata, dall’altro l’allora cardinale ratzinger che ispirava i corposi documenti con cui si condannava la teologia della liberazione. le contraddizioni della chiesa risiedono nel fatto che non riesce a capire le condizioni della gente del terzo mondo. la condanna dei preservativi assomiglia tanto alla condanna inflitta a galileo. per ragionare nei villaggi africani non si possono usare gli stessi metri che si adoperano nelle ovattate sale del vaticano».
e i rapporti con i brigatisti che fece catturare?
«li ho incontrati e siamo diventati amici. abbiamo parlato e discusso. mi hanno dato ragione. mi sono associato alla guerriglia in america latina, in condizioni particolari, sotto la cappa di una feroce dittatura. in italia non c’erano le condizioni per la lotta armata. era assolutamente fuori luogo pensarlo. da noi non c’era una dittatura che ammazzava i contadini e la povera gente. ora anche loro sono d’accordo con me».
nella trappola scattata a pinerolo doveva esserci anche mario moretti.
«sì, all’appuntamento doveva esserci anche lui. ma all’ultimo momento fu avvisato da una telefonata che se ne stesse lontano. non so chi l’abbia avvisato, ma di quell’incontro sapeva soltanto un pugno di persone e nessun’altro. strano che sia sfuggito, vero?»".

Friday, April 22, 2005

massime\24: il fine della scienza è, da una parte, la comprensione piú completa possibile della connessione fra le esperienze sensoriali nella loro totalità e, dall'altra, il raggiungimento di questo fine mediante l'uso di un numero minimo di concetti e di relazioni primarie (mirando, per quanto è possibile, all'unità logica della rappresentazione del mondo, cioè a tener ristretto il numero di elementi logici). la scienza si occupa della totalità dei concetti primari, vale a dire dei concetti direttamente connessi con le esperienze sensoriali, e dei teoremi che li connettono. [...] noi non sappiamo se questa spinta si concreterà mai in un sistema concluso oppure no. di fronte a una questione del genere si è inclini a rispondere negativamente. pur lottando in continuazione con i problemi che si presentano, tuttavia non si vorrà mai rinunciare alla speranza che questo supremo fine possa essere raggiunto con un'approssimazione altissima. [...] il punto essenziale è il fine costituito dalla rappresentazione della moltitudine dei concetti e dei teoremi dedotti per via logica e facenti parte di una base, la piú ristretta possibile, di concetti e di relazioni fondamentali che possono venir scelti liberamente (assiomi). la libertà di scelta, tuttavia, è di un tipo particolare: non è affatto simile alla libertà di uno scrittore di romanzi. essa è piuttosto simile a quella di chi è impegnato nella risoluzione di un ben congegnato cruciverba. egli può, è vero, proporre ogni volta qualsiasi parola come soluzione; ma ogni volta è una sola parola che dà la chiave per risolvere il cruciverba in tutte le sue parti. è questione di convinzione che la natura, quale risulta percepibile dai nostri cinque sensi, abbia il carattere di un cruciverba ben congegnato. i successi ottenuti finora dalla scienza danno, in verità, un certo sostegno a questa convinzione. (einstein)

Thursday, April 21, 2005

lettere\1: caro luigi,

mi accorgo solo ora che hai usato il post in cui mi citi per notizie radicali. la cosa mi onora e te ne ringrazio. apprendo poi della tua fuoriuscita da tocqueville. ho letto stanotte la tua lettera. condivido le tue ragioni ma vedo le cose in modo un po' diverso.

qualche osservazione. premetto che non conosco bene questi ragazzi, e anche se jimmomo sta qui alle mie spalle, di cosa facciano effettivamente so poco. si tratta di un aggregatore mi pare e non di un partito. se è un partito me ne esco subito anche io, ma credo che loro prendono i post dai blog che trovano interessanti e la cosa si ferma lì. o no?

il fatto che tra loro ci siano naufraghi di vari mondi non mi colpisce più di tanto. sono abituato a frequentare spiagge piene di relitti e detriti, i quali poi, spesso, possono essere riutilizzati per rifare qualche zattera che ti può pure portare lontano.

la coerenza è un concetto con il quale ho sempre avuto grossi problemi. senza dubbio amo quelli (come te) che fanno un cammino, un percorso, una ricerca. il percorso ha un suo filo che si sviluppa, ma porta anche da altre parti. colui che si interroga parte da una spiaggia e poi può pure arrivare in un'altra. a me ad esempio è successo questo.

un saluto carissimo.
michele

Saturday, April 16, 2005

stato e chiesa: «è mio vivo desiderio creare con vostra santità in quest'anno di grazia 796 un patto inviolabile di fede e di carità, in virtù del quale l'apostolica benedizione possa seguirmi ovunque e la santa sede romana possa essere costantemente difesa dalla mia devozione. spetta a me difendere con le armi in ogni luogo e con l'aiuto della divina provvidenza la santa chiesa di cristo, combattendo contro le incursioni dei pagani e le devastazioni degli infedeli e proteggendo la diffusione della fede cattolica. a voi, santissimo padre, spetta invece il compito di aiutare con le vostre preghiere il successo delle nostre armi». (carlo magno, lettera al papa)

Friday, April 15, 2005

onirismo politico: con quello che succede nella maggioranza immagino un quadro possibile per futuri sviluppi, anche interessanti. berlusconi lasci andare udc e an a riformare la linea fanfani-almirante che potrebbe sull’immediato anche portare a un governo a guida diciamo casini. si smarchi da questa gente e si metta per conto suo per un po’. con la “radicalizzazione” (in senso di partito radicale) dei ds, dopo l’ultimo congresso e la relazione di fassino, i vari mastellati e margheriti dell’attuale centrosinistra saranno sicuramente sempre più attratti dalla linea fanfani-almirante. rimarranno i ds che convergeranno con i radicali, i quali faranno da trade union con berlusconi, riassorbendolo in un futuro, e atteso da 50 anni e più, fronte o polo, o come vi pare, “laico”. all’opposizione rimarranno da una parte bertinotti e dell’altra i fanfani-almirante. possibile premier: marco pannella.

Thursday, April 14, 2005

valla: giusto pe ravvivare un po' la situazione riporto il testo in cui l'umanista parla della falsità della donazione di costantino: «prima di confutare il testo della donazione, unica difesa di costoro, difesa non solo falsa ma stolta, occorre che mi rifaccia un po' indietro. per prima cosa dimostrerò che costantino e silvestro non erano giuridicamente tali da poter legalmente l'uno assumere, volendolo, la figura di donante e poter quindi trasferire i pretesi regni donati che non erano in suo potere e l'altro da poter accettare legalmente il dono (né del resto lo avrebbe voluto). in seconda istanza, dimostrerò che anche se i fatti non stessero cosí (ma sono troppo evidenti), né silvestro accettò né costantino effettuò il trapasso del dono, ma quelle città e quei regni rimasero sempre in libera disponibilità e sotto la sovranità degli imperatori. in terza istanza dimostrerò che nulla diede costantino a silvestro, ma al papa immediatamente anteriore davanti al quale costantino era stato battezzato; furono doni del resto di poco conto, beni che permettessero al papa di vivere. dimostrerò (quarto assunto) che è falsa la tradizione che il testo della donazione o si trovi nelle decisioni decretali della chiesa o sia tolto dalla vita di silvestro: non si trova né in essa né in alcuna cronaca, mentre invece si contengono nella donazione contraddizioni, affermazioni infondate, stoltezze, espressioni, concetti barbari e ridicoli. aggiungerò notizie su altri falsi o su sciocche leggende relativamente a donazioni di altri imperatori. tanto per abbondare aggiungerò che, anche se silvestro avesse preso possesso di ciò che afferma di aver avuto, una volta che o lui o altro papa fosse stato deietto dal possesso non avrebbe piú possibilità di rivendica, né a norma delle leggi civili né delle ecclesiastiche, dopo sí lunga interruzione. al contrario (ultima parte della mia discussione) i beni tenuti dal papa non conoscono prescrizioni di sorta. [...] taccio di molti monumenti storici e dei templi di roma; si trovano ancora (e molte ne posseggo io) monete di oro di costantino già cristiano e poi di quasi tutti i successori con questa iscrizione, in lettere latine non greche, sotto l'immagine della croce: concordia orbis. se ne troverebbero numerose anche dei sommi pontefici, se mai avessero imperato su roma: non si trovano invece né di oro né di argento né alcuno ricorda di averle viste, mentre non poteva non battere proprie monete chiunque avesse comandato a roma [...]. “e decretiamo e stabiliamo che tenga il primato tanto sulle quattro sedi di alessandria, antiochia, gerusalemme, costantinopoli, quanto su tutte le chiese dell'universa terra. anche il pontefice che nei secoli futuri sarà a capo della sacrosanta chiesa romana, sia il piú alto a capo di tutti i sacerdoti e di tutto il mondo, e tutte le cose che toccano il culto di dio e servano a rafforzare la fede dei cristiani, siano disposte dal papa”. non voglio far notare la barbarie della lingua, quando dice princeps sacerdotibus invece che princeps sacerdotum, che a poca distanza usi existerit ed existat; e che avendo detto in universo orbe terrarum aggiunga poi totius mundi, come se volesse dire due concetti diversi o volesse abbracciare anche il cielo che è una parte del mondo, quando buona parte dell'orbe terracqueo non era sotto roma; che distinse, come se non potessero coesistere insieme, il procurare fidem vel stabilitatem; e confuse insieme sancire e decernere; e come se costantino prima non avesse deciso con gli altri, lo fa decernere e sancire (come se stabilisse sanzioni, pene) e per giunta lo fa sancire insieme con il popolo. quale cristiano potrebbe sopportare ciò e non rimprovererebbe il papa, severamente e quasi direi da censore, per avere pazientemente sopportato e ascoltato volentieri queste cose, cioè che, mentre la sede romana ha ricevuto il suo primato da cristo, [...] si dica ora che tale primato lo abbia ricevuto da costantino appena cristiano, come da cristo? avrebbe voluto dire ciò quel moderatissimo imperatore, avrebbe voluto udirlo quel religiosissimo papa? lontana da ambedue tanta enorme empietà».

Friday, April 08, 2005

massime\23: alle volte cerco di concentrarmi sulla storia che vorrei scrivere e mi accorgo che quello che m'interessa è un'altra cosa, tutto ciò che resta escluso dalla cosa che dovrei scrivere; il rapporto tra quell'argomento determinato e tutte le possibili varianti ed alternative, tutti gli avvenimenti che il tempo e lo spazio possono contenere. è un'ossessione divorante, distruggitrice... per combatterla cerco di limitare il campo di quel che devo dire, poi a dividerlo in campi ancor più limitati, poi a suddividerli ancora, e così via. e allora mi prende un'altra vertigine, quella del dettaglio del dettaglio del dettaglio, vengo risucchiato dell'infinitesimo, dall'infinitamente piccolo, come prima mi disperdevo nell'infinitamente vasto. (italo calvino)

Friday, April 01, 2005

massime\22: (ma forse meglio memoria\3) se si pone la memoria, e cioè una sopravvivenza delle immagini passate, quest’ultime si mischieranno costantemente alla nostra percezione del presente e potranno anche sostituirvisi. esse infatti si conservano solo per rendersi utili: a ogni istante completano l’esperienza presente arricchendola con quella acquisita. (bergson)

Thursday, March 31, 2005

giordano bruno, il processo: già che ci siamo... «nelle mie opere si trovaranno scritte molte cose, quali saranno contrarie alla fede cattolica, e che parimenti ne i raggionamenti avrò dette cose ch’avranno potuto portare scandalo, ma però io non ho detto, né scritto queste cose ex professo, né per impugnar direttamente la fede cattolica, ma fondandomi solamente nelle raggioni filosofiche. il praticar che ho fatto con heretici leggendo, raggionando, e disputando sempre ho trattato di materie filosofiche, né mai ho comportato che da loro me sia trattato da altro, anzi che per questo sono stato ben visto da calvinisti, da lutherani, e da altri heretici perché me tenevano da filosofo e vedevano che non impacciava, né me intrometteva nelle loro opinioni, anzi che da loro era tenuto piú tosto de nessuna religione piutostoché io credesse quanto tenevano loro, il che concludevano, perché sapevano che io ero stato in diverse parti senza haver communicato, né accettato la religione di alcuno di loro. io ho tenuto e tengo che l’anime sieno immortali, e che sieno substantie subsistenti, cioè l’anime intellettive e che catholicamente parlando non passino da un corpo all’altro, ma vadino in paradiso o in purgatorio o in inferno; ma ho ben raggionato e seguendo le ragion filosofiche, che essendo l’anima inesistente senza il corpo e inesistente nel corpo possa col medesimo modo che in un corpo essere in un altro e passar da un corpo in un altro, il che se non è vero, par almeno verisimile secondo l’opinione di pitagora. queste spezie di religiosi li quali insegnano li popoli a confidare senza l’opera, la quale è fine de tutte le religioni, essere piú degna di essere estirpata dalla terra, che serpi, draghi ed altri animali perniziosi alla natura umana: perché li popoli barbari per tal confidenza devengono cattivi cosí persuasi. non posso dir male della vita e miracoli di christo suo capo et però non ho mai detto male di christo né della fede catholica cristiana e manco ho detto e tenuto che le religioni non siano buone, anzi le ho tenute et tengo per buone».

Wednesday, March 30, 2005

galileo e la sua abiura: la metto, giusto perché non si ripeta. «io, galileo, figlio del q. vinc. galileo di fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato davanti a voi emin.mi e rev.mi cardinali, in tutta la republica cristiana contro l'eretica pravità generali inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che ho sempre creduto, credo adesso, e con l'aiuto di dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene predica e insegna la s. cattolica e apostolica chiesa. ma perché da questo s. off.o, per aver io, dopo essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova, e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo, né in voce né in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla sacra scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto di eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e immobile e che la terra non sia centro e che si muova. pertanto volendo io levar dalla mente delle eminenze vostre e d'ogni fedel cristiano questa veemente suspizione, giustamente di meconceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto i suddetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla santa chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai piú né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa ver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto di eresia lo denunziarò a questo s. offizio, ovvero all'inquisitore o ordinario del luogo, dove mi trovarò.giuro anco e prometto d'adempiere e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo s. off.o imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre costituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. cosí dio m'aiuti e questi suoi santi vangeli, che tocco con le proprie mani. io galileo galilei soddetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero di mia propria mano ho sottoscritto la presente cedola di mia abiurazione e recitata di parola in parola, in roma, nel convento della minerva, questo dí 22 giugno 1633».

Friday, March 25, 2005

massime\21: un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.(max weber)

Thursday, March 24, 2005

memoria\2: (rilfessione inutile) continua la mia battaglia con i ricordi. ne ho già parlato, ma riassumo. mi piace ricordare date, battaglie, trattati, gruppi e gruppetti politici di 100 anni fa ma se qualcuno mi chiede cosa ho fatto ieri sera fatico (e infatti così sul momento non lo ricordo... che ho fatto ieri sera?) fatico a ricordare. (davvero... che ho fatto ieri sera??? ma... ah sì..). insomma ho visto un volto. ma porca miseria, mi è proprio familiare, ma proprio. e non so di chi è. non riesco proprio a ricordare. una persona che conosco bene. e vabbè.
massime\20: l'uomo intero è colui che sa ogni giorno inventare la sua propria virtù, per ogni giorno offrire ai suoi fratelli un nuovo dono. (gabriele d'annunzio)
nenni, una spia: un articolo di ennio carretto sul corriere di oggi ricostruisce i passaggi attraverso i quali si arrivò tra il 1955 e il 1956 a questa accusa che non ebbe poi sviluppi politici. mi pare di aver letto in un libro di gioradano bruno guerri che nenni fu compagno di cella di mussolini nel 1915 o giù di lì dopo una fase di scioperi organizzati dal psi di cui entrambi facevano parte. da leggere.

Wednesday, March 23, 2005

la cina e la diversità delle lingue: (si scherza...) ecco perché non riusciamo a vincere la guerra economica con la cina. è che non riusciamo a capire le differenze tra noi e loro. un esempio. una partita di spaventapasseri automatici importati in cina dagli usa ha fatto cilecca: gli arnesi erano calibrati su volatili di un diverso continente. secondo la stampa cinese, la ragione è che gli uccelli non riconoscevano i suoni emessi dalla macchina. per risolvere il problema, degli esperti hanno 'tradotto' i suoni, in modo che spaventino i volatili cinesi. 'gli uccelli locali non capiscono le lingue straniere', ha titolato un quotidiano di pechino.

Monday, March 21, 2005

massime\19: l'opposto dell'orologio è la nuvola, che noi, palesemente, non possiamo predeterminare come l'orologio. naturalmente questa è solo un'immagine. [...] se noi conoscessimo meglio le nuvole, cosí come [diciamo di] conoscere gli orologi, allora le potremmo determinare completamente. [...] se noi spingessimo le nostre ricerche sugli orologi sempre piú a fondo, allora scopriremmo che essi sono propriamente nuvole di elettroni o nuvole di particelle elementari, che non sono completamente predeterminate e nelle quali accadono infinite cose che non sono prevedibili; che, dunque, solo la grandezza fisica dell’orologio ci aiuta a considerare un orologio come predeterminabile in una certa misura. (popper)

Wednesday, March 16, 2005

la tonaca con gli scarpini: da repubblica.it. sulla polemica seguita al gol negato al chievo nella partita di domenica contro la juventus interviene anche la santa sede. a parlare è il cardinale fiorenzo angelini, prefetto emerito del pontificio consiglio per gli operatori sanitari e opinionista del programma sportivo del lunedì mattina "non solo sport" di radio vaticana. e non usa mezzi termini. chiede di "non omologare il risultato di chievo-juventus, o di rigiocare la partita". dai fatti di ieri, il porporato ha avuto "un rafforzamento dell'idea della moviola in campo". spiega: "non ne sono un fautore, ma dobbiamo constatare che in alcuni casi eclatanti la moviola svela subito gli errori macroscopici. se la federazione punisce gli arbitri, come è avvenuto, vuol dire che riconosce fondamentalmente gli errori. allora perché non cancellare il risultato di una partita errata con un verdetto a tavolino o facendo ripetere la partita?". la proposta di angelini è quella di omologare il pareggio, nel caso di chievo-juve: "certo, c'è il rischio di stravolgere il campionato che è già indebolito. io non ce l'ho con la juventus, che ha fatto la storia del calcio italiano, ma le situazioni strane capitano sempre alle stesse squadre. ciò non favorisce una parte, ma indebolisce tutto il calcio". e ancora. "non omologare il risultato o rigiocare la partita - ha concluso angelini - comporterebbe forse il rischio di altre partite passate con altre squadre che vorrebbero ripristinare la verità. direi che oggi la soluzione del problema è difficilissima per quello che sono i regolamenti e le strutture, forse quasi impossibile".

Monday, March 14, 2005

massime\18: le parole grosse, trite come sono, non si addicono molto a esprimere le cose straordinarie; vi si riesce meglio sublimando quelle piccole, portandole al culmine del loro significato. (thomas mann)

Saturday, March 12, 2005

massime\17: si nasce incendiari e si finisce pompieri. (pitigrilli)

Thursday, March 10, 2005

naufragio ceceno: lo sceicco abdul khalim saidullaiev, finora a capo del tribunale islamico ceceno, è subentrato al defunto aslan maskhadov nella carica di presidente. non si sa in base a quale procedura elettiva. lo ha confermato oggi akhmed zakaiev, parlando con i giornalisti a londra. la successione e' stata annunciata ieri pomeriggio su un sito internet da shamil basaiev, che ha invitato tutti i musulmani del caucaso e di russia a stringersi attorno allo sceicco khalim. secondo zakaiev il nuovo presidente è stato designato ieri nel corso di una riunione clandestina del "consiglio di difesa" della guerriglia.

Tuesday, March 08, 2005

cecenia: il canale televisivo russo ntv mostra un cadavere che sembra essere quello di aslan maskhadov. l'emittente ha riportato le dichiarazioni ufficiali secondo le quali maskhadov e' stato ucciso dalle forze federali russe durante un'operazione speciale nel villaggio di tolstoi iurt, durante la quale sarebbero stati catturati anche alcuni suoi collaboratori. senza commento. la notizia è forte.
massime\16: il linguaggio è un labirinto di strade, vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte e non ti raccapezzi più... (wittgenstein)

Saturday, March 05, 2005

vite\3: gian marco borea d'olmo. nato a roma il 20 maggio 1921. prime esperienze di vela, da ragazzo, su gozzi liguri, dinghy 12 piedi e altre derive di classe nazionale. brevettato pilota d'aereo civile prima della guerra. allievo pilota militare, indi ufficiale della regia aeronautica. dall'8 settembre 1943 al giugno 1944 nella resistenza con i gruppi clandestini della r. aeronautica. dal giugno 1944 reintegrato con i reparti dell'aeronautica del sud, immessi nella b.a.e. alleata (balcan air force) in puglia. lasciata l'aeronautica e rientrato al proprio domicilio a sanremo, arma alcuni gozzi per la pesca del pesce azzurro e altra pesca litoranea. nel 1956, con alcuni soci, cura la trasformazione in battello passeggeri di un residuato bellico britannico, tipo vedetta fairmile b di 36 metri, che veniva gestito per trasporto turisti fra la riviera ligure e la costa azzurra. nel contempo è anche dirigente del locale circolo velico "compagnia della vela sanremo", divenuto in seguito "yacht club sanremo". organizza molte regate, sia di derive che di barche maggiori, fra cui la più importante regata d'alto mare detta della "giraglia". in tutti questi anni compie numerose crociere su diverse imbarcazioni, fra cui una traversata atlantica fino alle antille, con susseguenti navigazioni nel mar dei caraibi (1961). rientrato in italia, acquista il cutter, poi trasformato in ketch, vistona (1967), con cui effettua attività di charter in tirreno, mar ligure, ed adriatico (dalmazia). nel 1970, con il vistona, inizia la prima attività di crociere-scuola, con navigazioni in adriatico, egeo e turchia. fondava nel 1973 il primo nucleo della associazione c.v.a. (centro velico d'altura), cui aderiscono altre imbarcazioni e skipper. l’attività si allarga ad altre zone, che coprono tutto il mediterraneo, l'atlantico e i caraibi. nel 1979 partecipa alla grande regata "triangolo atlantico", classificandosi nella terza tappa fra i primi, malgrado l'imbarcazione non fosse specificamente da regata; aveva infatti un equipaggio di cinque allievi della scuola vela oltre a due istruttori. nel 1987, per divergenze di impostazione programmatica, si stacca da questa organizzazione per fondare con alcuni allievi quella de i venturieri, di cui rafforza lo spirito particolare ed originale sia di scuola vela, sia di attività culturali, ampliandole con nuove iniziative compresi restauri di imbarcazioni d'epoca e ricupero delle stesse. gian marco ci ha lasciati il 13 dicembre 1999.

Friday, March 04, 2005

le risposte di putin: sono stati uccisi dalle forze della sicurezza russe cinque presunti collaboratori dei guerriglieri responsabili dell'attacco del settembre scorso contro la scuola di beslan. l'annuncio della morte dei cinque sospetti fiancheggiatori dei terroristi, fatto dal viceprocuratore generale russo nikolai shepel, arriva all'indomani della manifestazione organizzata a mosca dai parenti delle vittime. uccisi perché? come? c'è stato un processo? c'è stato uno scontro a fuoco? scontro a fuoco, pare... ma...
mela+q: muore jef raskin, esperto di interfacce per computer, fu quello che rivoluzionò il computer macintosh, sebbene lasciò la compagnia prima che il rivoluzionario sistema arrivasse sul mercato. entrò alla apple nel 1978, e nel 1979 la sua idea di dare una migliore interfaccia utente al personal computer fece sì che sotto le sue direttive una piccola squadra lavorasse al progetto di cui lui era l'artefice. jef condusse il progetto fino al 1981, dopo aver avuto vari dissensi con steve jobs, abbandonò il progetto nel 1982. è stato artista, musicista, appassionato di volo. ciao.

Thursday, March 03, 2005

sei mesi dopo beslan: i parenti delle oltre 330 vittime ancora aspettano che le autorità di mosca rispondano alle domande su quanto è avvenuto nella scuola dell'ossezia del nord a settembre. si continua a chiedere come un commando di terroristi sia riuscito a prendere in ostaggio 1.340 persone, perché le autorità non hanno aperto trattive con i sequestratori e soprattuto cosa ha portato a far precipitare la situazione al terzo giorno di assedio. circa 30 persone si sono date appuntamento oggi a mosca proprio per ricordare che a queste domande non si è mai data una vera risposta, mostrando striscioni con su scritto "ci sarà un'altra beslan se restiamo zitti" o "vogliamo la verità". come riferisce l'agenzia stapa russa interfax, altre manifestazioni si sono tenute a san pietroburgo e nella stessa beslan, nell'ossezia del nord.

Wednesday, March 02, 2005

massime\15: a che genere di uomini appartengo? a quello di chi prova piacere nell’essere confutato, se dice cosa non vera, e nel confutare, se qualcuno non dice il vero, e che, senza dubbio, accetta d’esser confutato con un piacere non minore di quello che prova confutando. infatti, io ritengo che l’esser confutati sia un bene maggiore, nel senso che è meglio essere liberati dal male più grande piuttosto che liberarne altri. niente, difatti, è per l’uomo un male tanto grande quanto una falsa opinione sulle questioni di cui ora stiamo discutendo. se dunque anche tu sostieni di essere un uomo di questo genere, discutiamo pure; altrimenti, se credi sia meglio smettere, lasciamo perdere e chiudiamo il discorso. (platone)

Tuesday, March 01, 2005

massime\14: non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.(seneca)

Monday, February 28, 2005

libano: per un paio d'ore questo pomeriggio la cnn ha mandato in diretta, con il sottotitolo "breaking news" (e ogni volta che lo vedo tremo perché mi ricorda l'11/9) delle immagini di gente in festa, sorridente, con le bandiere in mano e con la faccia tranquilla, di chi sa che il peggio è passato. oggi, leggo sull'ansa, si è dimesso il premier filo-siriano. l'annuncio è stato dato da omar karami in persona, che aveva appena iniziato il suo intervento di fronte al parlamento riunito per il dibattito sulla mozione di sfiducia. incalzato dalle opposizioni e dalle manifestazioni di piazza seguite all'omicidio dell'ex premier rafik hariri, il capo del governo ha rassegnato le proprie dimissioni e del suo governo accusato di essere complice della siria nella strage del 14 febbraio a beirut. proseguono le "spallate" (come le chiama un amico blogger) ai governi che negano i diritti umani. oggi intanto è stato reso noto il rapporto annuale del dipartimento di stato usa sui diritti umani nel mondo. è forte l'allarme per paesi come l'iran, la cina, la russia.
massime\13: «la scienza è sottoposta, nel suo argomentare, alle regole della logica. e per la logica io uccido esattamente quel che uccido. non posso uccidere un futuro, qualcosa che ancora non esiste. se uccido un girino non uccido una rana. se bevo un uovo di gallina non uccido una gallina. se mangio una tazza di caviale non mangio cento storioni. e dunque l’asserzione (la terza del quesito referendario sul quale andremo a votare) che i diritti dell’embrione sono equivalenti a quelli delle persone già nate è, per la logica, una assurdità». (sartori)

Sunday, February 27, 2005

schwarzenegger: «se assumi proteine che sono ricavate dal latte, dalla soia, dal fegato o dal pesce, perché vietarle? e ciò di cui hai bisogno e viene da fonti naturali. lo stesso discorso vale se prendi vitamine, come la "e", per migliorare le prestazioni». l'ex terminator passato alla politica parla chiaramente di sostanze ritenute dopanti e spiega il suo approccio a ciò che in italia viene presentato come la nuova incarnazione del demonio. «ho preso steroidi e lo rifarei», dice schwarzy spiegando: «non ho rimpianti perché a quei tempi era una cosa nuova, appena arnvata sul mercato, e noi andavamo dal dottore per usarla sotto la supervisione medica. stavamo facendo esperimenti con gli steroidi. erano una novità. perciò non puoi portare indietro le lancette dell'orologio e dire: ora cambierei opinione. allora questo è ciò che facemmo. io sono stato il primo a dirlo, senza negare nulla. ma oggi raccomanderei fortemente alla gente di non prendere droghe».

Friday, February 25, 2005

laici, cattolici e credenti silenziati: tener conto della frattura tra laici e cattolici può essere una buon metodo per interpretare la storia italiana degli ultimi due secoli. fin dai momenti di porta pia le forze in gioco nella battaglia politica si sono divise nei due fronti: quello dei laici e quello dei cattolici. da una parte chi voleva fare l’italia, dall’altra invece il papa, che voleva conservare lo status quo. i laici, che sul finire dei confitti che hanno incendiato il paese nella seconda metà dell’ottocento prendevano a piene mani dalla risorsa ideologica dell’anticlericalismo, dall’altra il clero papalino romano, sclerotizzato e conservatore che aveva consegnato l’imposizione del proprio potere nelle mani di mastro titta, che tagliava teste senza tregua fino a poche settimane prima di porta pia, un clero che si rifugiava nella irriducibile difesa del temporalismo. e però basta andare a leggere le biografie di alcuni dei protagonisti del risorgimento per rendersi conto che molti di questi personaggi venivano dal mondo cattolico. come sull’altro fronte per interessi diversi si ponevano gruppi di origine non direttamente clericale. insomma il "non possiamo non dirci cristiani" di benedetto croce serve per capire che la cesura tra laici e cattolici è esistita ed esiste ma si organizza in modo diverso rispetto ai periodi e alle circostanze in cui essa si manifesta.
spesso infatti, e con il passare dei decenni lo si vede sempre di più, il popolo dei cattolici, quelli che marco pannella chiama i cattolici silenziati, ha cominciato ed esprimere sempre di più l'esigenza di una vita quotidiana orientata intorno ad una prassi di laicità nella sua sostanza. cioè i cattolici riservavano la loro fede ad uno spazio non immediatamente politico, ma più intimo anche se non privato. non privato appunto della possibilità di esprimersi come tratto identitario di gruppi e comunità, ma che non si trasformava in prassi politica precisa. in questi termini, torna d’attualità l’affermazione del filosofo morale pietro prini che afferma: "io sono laico non a dispetto della mia fede, ma proprio perché sono credente", proprio perché "nell'era moderna la laicità, laddove il suo sviluppo è logicamente coerente, può trovare sviluppo come forza liberatrice nell'ambito delle idee cristiane e insieme trovare in esse profonda motivazione".
esistono altri episodi oltre al risorgimento che possono dar conto di quanto detto sopra. la stessa storia del pci ha ad esempio dimostrato come i cattolici non possono essere identificati in modo definitivo nei partiti di tradizione ed espressione cattolica. la rincorsa di togliatti nei confronti dei credenti è testimoniata da vari episodi: a partire dal voto a sorpresa a favore dell’art.7 della costituzione, che sanciva la costituzionalizzazione dei patti lateranensi, per arrivare alla risposta che lo stesso togliatti dava a marco pannella nel 1959, quando quest’ultimo aveva rivolto un appello alla sinistra italiana per ricostruire una politica organizzata attorno ad obiettivi laici.
insomma il tema della laicità dello stato rispetto alle istanze del mondo cattolico si impone con forza. il pericolo del laicismo sta nel cadere nella condanna tout court della religiosità, mentre nel mondo dei nostri giorni sono solo i radicali di marco pannella a raccogliere l’eredità dell’anticlericalismo religioso: un anticlericalismo che non si propone di annullare la religione e nemmeno chiede ai religiosi di non cercare proseliti tra credenti e non. uno dei cardini dell’anticlericalismo pannelliano sta nel pensare ad una quasi irriducibilità della politica alla religione, l’una non può essere sciolta nell’altra. un po’ come l’acqua e l’olio. possono coesistere nello stesso recipiente, ossia nei discorsi nelle mentalità delle persone, ma conservano ambiti diversi e l’una non può e non deve diventare strumento dell’altra.

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