Monday, February 28, 2005

libano: per un paio d'ore questo pomeriggio la cnn ha mandato in diretta, con il sottotitolo "breaking news" (e ogni volta che lo vedo tremo perché mi ricorda l'11/9) delle immagini di gente in festa, sorridente, con le bandiere in mano e con la faccia tranquilla, di chi sa che il peggio è passato. oggi, leggo sull'ansa, si è dimesso il premier filo-siriano. l'annuncio è stato dato da omar karami in persona, che aveva appena iniziato il suo intervento di fronte al parlamento riunito per il dibattito sulla mozione di sfiducia. incalzato dalle opposizioni e dalle manifestazioni di piazza seguite all'omicidio dell'ex premier rafik hariri, il capo del governo ha rassegnato le proprie dimissioni e del suo governo accusato di essere complice della siria nella strage del 14 febbraio a beirut. proseguono le "spallate" (come le chiama un amico blogger) ai governi che negano i diritti umani. oggi intanto è stato reso noto il rapporto annuale del dipartimento di stato usa sui diritti umani nel mondo. è forte l'allarme per paesi come l'iran, la cina, la russia.
massime\13: «la scienza è sottoposta, nel suo argomentare, alle regole della logica. e per la logica io uccido esattamente quel che uccido. non posso uccidere un futuro, qualcosa che ancora non esiste. se uccido un girino non uccido una rana. se bevo un uovo di gallina non uccido una gallina. se mangio una tazza di caviale non mangio cento storioni. e dunque l’asserzione (la terza del quesito referendario sul quale andremo a votare) che i diritti dell’embrione sono equivalenti a quelli delle persone già nate è, per la logica, una assurdità». (sartori)

Sunday, February 27, 2005

schwarzenegger: «se assumi proteine che sono ricavate dal latte, dalla soia, dal fegato o dal pesce, perché vietarle? e ciò di cui hai bisogno e viene da fonti naturali. lo stesso discorso vale se prendi vitamine, come la "e", per migliorare le prestazioni». l'ex terminator passato alla politica parla chiaramente di sostanze ritenute dopanti e spiega il suo approccio a ciò che in italia viene presentato come la nuova incarnazione del demonio. «ho preso steroidi e lo rifarei», dice schwarzy spiegando: «non ho rimpianti perché a quei tempi era una cosa nuova, appena arnvata sul mercato, e noi andavamo dal dottore per usarla sotto la supervisione medica. stavamo facendo esperimenti con gli steroidi. erano una novità. perciò non puoi portare indietro le lancette dell'orologio e dire: ora cambierei opinione. allora questo è ciò che facemmo. io sono stato il primo a dirlo, senza negare nulla. ma oggi raccomanderei fortemente alla gente di non prendere droghe».

Friday, February 25, 2005

laici, cattolici e credenti silenziati: tener conto della frattura tra laici e cattolici può essere una buon metodo per interpretare la storia italiana degli ultimi due secoli. fin dai momenti di porta pia le forze in gioco nella battaglia politica si sono divise nei due fronti: quello dei laici e quello dei cattolici. da una parte chi voleva fare l’italia, dall’altra invece il papa, che voleva conservare lo status quo. i laici, che sul finire dei confitti che hanno incendiato il paese nella seconda metà dell’ottocento prendevano a piene mani dalla risorsa ideologica dell’anticlericalismo, dall’altra il clero papalino romano, sclerotizzato e conservatore che aveva consegnato l’imposizione del proprio potere nelle mani di mastro titta, che tagliava teste senza tregua fino a poche settimane prima di porta pia, un clero che si rifugiava nella irriducibile difesa del temporalismo. e però basta andare a leggere le biografie di alcuni dei protagonisti del risorgimento per rendersi conto che molti di questi personaggi venivano dal mondo cattolico. come sull’altro fronte per interessi diversi si ponevano gruppi di origine non direttamente clericale. insomma il "non possiamo non dirci cristiani" di benedetto croce serve per capire che la cesura tra laici e cattolici è esistita ed esiste ma si organizza in modo diverso rispetto ai periodi e alle circostanze in cui essa si manifesta.
spesso infatti, e con il passare dei decenni lo si vede sempre di più, il popolo dei cattolici, quelli che marco pannella chiama i cattolici silenziati, ha cominciato ed esprimere sempre di più l'esigenza di una vita quotidiana orientata intorno ad una prassi di laicità nella sua sostanza. cioè i cattolici riservavano la loro fede ad uno spazio non immediatamente politico, ma più intimo anche se non privato. non privato appunto della possibilità di esprimersi come tratto identitario di gruppi e comunità, ma che non si trasformava in prassi politica precisa. in questi termini, torna d’attualità l’affermazione del filosofo morale pietro prini che afferma: "io sono laico non a dispetto della mia fede, ma proprio perché sono credente", proprio perché "nell'era moderna la laicità, laddove il suo sviluppo è logicamente coerente, può trovare sviluppo come forza liberatrice nell'ambito delle idee cristiane e insieme trovare in esse profonda motivazione".
esistono altri episodi oltre al risorgimento che possono dar conto di quanto detto sopra. la stessa storia del pci ha ad esempio dimostrato come i cattolici non possono essere identificati in modo definitivo nei partiti di tradizione ed espressione cattolica. la rincorsa di togliatti nei confronti dei credenti è testimoniata da vari episodi: a partire dal voto a sorpresa a favore dell’art.7 della costituzione, che sanciva la costituzionalizzazione dei patti lateranensi, per arrivare alla risposta che lo stesso togliatti dava a marco pannella nel 1959, quando quest’ultimo aveva rivolto un appello alla sinistra italiana per ricostruire una politica organizzata attorno ad obiettivi laici.
insomma il tema della laicità dello stato rispetto alle istanze del mondo cattolico si impone con forza. il pericolo del laicismo sta nel cadere nella condanna tout court della religiosità, mentre nel mondo dei nostri giorni sono solo i radicali di marco pannella a raccogliere l’eredità dell’anticlericalismo religioso: un anticlericalismo che non si propone di annullare la religione e nemmeno chiede ai religiosi di non cercare proseliti tra credenti e non. uno dei cardini dell’anticlericalismo pannelliano sta nel pensare ad una quasi irriducibilità della politica alla religione, l’una non può essere sciolta nell’altra. un po’ come l’acqua e l’olio. possono coesistere nello stesso recipiente, ossia nei discorsi nelle mentalità delle persone, ma conservano ambiti diversi e l’una non può e non deve diventare strumento dell’altra.

Tuesday, February 22, 2005



mobilitazione: oggi è la giornata internazionale di mobilitazione per la liberazione di due blogger iraniani arrestati per aver espresso liberamente il proprio pensiero su internet. questo blog aderisce alla mobilitazione e invita tutti gli altri blogger italiani ad unirsi. esistono più di 7 milioni di blog in tutto il mondo. una mobilitazione che riuscisse a coinvolgere anche una piccole percentuale di questi blog potrebbe avere un impatto enorme. quello di oggi è un primo esperimento.

Monday, February 21, 2005

negazionisti: inaspettate lodi rivolte dal drammaturgo tedesco rolf hochhuth, colui che per primo sollevò la questione del silenzio di pio xii sulla shoah, a un personaggio screditato come l’inglese david irving, noto per le sue idee antisemite e per il reiterato tentativo di ridimensionare la portata dello sterminio nazista. da leggere

Friday, February 18, 2005

medio evo: un corso di aggiornamento per sacerdoti su «esorcismo e preghiera di liberazione» è partito ieri presso l’ateneo pontificio regina apostolorum di roma. le sette lezioni vengono tenute da quattro esorcisti, un teologo, un giornalista, una psichiatra, uno psicologo-poliziotto e un antropologo. tutti sono chiamati ad «analizzare il tema della possessione diabolica alla luce della sempre maggiore diffusione del satanismo tra i giovani di oggi». per indicare ai corsisti le tracce del satanismo nella cultura giovanile il sociologo carlo climati terrà lezioni multimediali, utilizzando video musicali, testi di canzoni, interviste di giovani. tra le cause del satanismo secondo gli organizzatori: i «giochi di ruolo» possono avviare i giovani a «familiarizzare» con lo spiritismo e con «fantasie» di possessione diabolica e di reincarnazione. oppure: le sedute spiritiche possono essere un gioco, nell’intenzione di chi vi partecipa, ma «possono dare spazio all’azione occulta di uno spirito demoniaco che si finge anima dell’aldilà per colpire meglio chi sta facendo la seduta».

Thursday, February 17, 2005

massime\12: se il passato è il luogo dove viene tutelata la verità incontrovertibile, ne discende che ogni etica che voglia presentarsi come incontrovertibile non può più essere avanzata. (severino)
chemical ali: "executions, torture, mass arrests and other human rights crimes carried out by former iraqi government and baath party officials in southern iraq in early 1999". stiamo parlando delle "prestazioni" di ali il chimico, che si è dato molto da fare a quanto sembra. "human rights watch has obtained four pages of a handwritten list that named 120 young men executed in march, april and may of 1999 for taking part in the al-sadr uprising". e dovevamo lasciarlo lì? leggi il rapporto
massime\11: se è vero che in ogni amico v'è un nemico che sonnecchia, non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la sua ora? (papini)

Wednesday, February 16, 2005

i compagni che sbagliano: da sottoscrivere l'articolo apparso oggi su l'opinione sulla "sinistra della sinistra” e sui fatti di primavalle, tranne che per un paio di cose. primo: una eventuale soluzione politica per i fuoriusciti a parigi (che comunque non mi trova favorevole), non vedo perché debba presupporre pubblica ammenda dei colpevoli. se lo stato volesse percorrere questa strada lo potrebbe fare indipendentemente da ciò che dicono loro, anzi credo che questa sarebbe una condizione necessaria da rispettare. secondo: è vero che la guerra al sistema era stata dichiarata unilateralmente da questi personaggi, in ogni caso mi sembra comunque utile sentire le loro storie, non fosse altro per capire che cavolo gli girava per la testa e per scrivere le pagine di uno dei momenti della nostra storia. certo anche a me hanno rotto le scatole quelli che dicono che la storia italiana è stata solo quella dei cosiddetti anni di piombo. però dal 1968 è pure successo qualcosa di diverso, di anomalo, o no? e questa cosa andrà raccontata o no?

Tuesday, February 15, 2005

la cina del boom: ma stavolta non è quello economico. nell'esplosione causata dai gas lunedì nella miniera di carbone di sunjiawan a fuxin, nella provincia nord-orientale del liaoning, secondo l'agenzia di stampa ufficiale nuova cina sono morti almeno 203 minatori. all'opera subito la censura. il governo centrale cinese ha ordinato alla stampa locale di fare uso solo di fonti ufficiali per la tragedia. giornalisti che hanno tentato di avvicinarsi al luogo della catastrofe, sono stati allontanati.
1936-1939: è qualche tempo che vado in giro in cerca di un buon lavoro di ricostruzione storica sulla guerra di spagna. ho trovato un paio di titoli ma non c'è niente da fare, in tutti ci vedo una lettura un po' troppo filo-rivoluzionaria degli eventi. per esempio: in pochi sottolineano che il governo di fronte popolare che aveva vinto le elezioni fosse in stretto contatto con l'internazionale comunista sovietica e che stesse introducendo attravrso il "gradualismo" riforme che erano vere e proprie premesse di un rivolgimento in senso sovietico dello stato spagnolo. ciò non toglie nulla alla nobilità dei vari rosselli e degli altri stranieri che andarono lì a combattere per la libertà. tuttavia l'"alzamiento" mi sembra una risposta terribile a una politica chiaramente filocomunista e filosovietica. e poi del ruolo di ercoli-togliatti pure sarebbe interessante saperne di più, anche per interpretare meglio le sue mosse successive.

Monday, February 14, 2005

pantani: un anno fa moriva marco pantani, campione delle due due ruote, messo alla gogna dalla stampa e dai tromboni italiani per aver fatto uso di sostanze ritenute dopanti. lo ricorda franco carraro, straordinario uomo per tutte le stagioni, con alle spalle un'esperienza da sindaco di roma, che la città ancora ricorda, con le due stazioni ferroviarie costruite nel pieno centro di roma, senza binari. dice carraro, oggi presidente della federcalcio: "io credo sia giusto ricordarlo per tre motivi: per l'umana solidarietà, ma anche per ricordare a noi stessi che il problema del doping à grandissimo e deve stare in cima ai pensieri di tutti noi". ecco.. poi non poteva mancare il cardinale di turno. "il ricordo di pantani ad un anno dalla morte - ha detto il cardinale fiorenzo angelini, - rafforza il pensiero di fraterna commiserazione per un uomo che certamente fu un atleta prestante, campione del ciclismo, ma non lo fu altrettanto per lo spirito. il solo applauso senza il supporto di un appoggio morale diventa una droga, un qualcosa che ubriaca la persona, specialmente un atleta. l'applauso, il tifo, la gloria non sono realtà sufficienti. anzi possono diventare, come nel caso di pantani, dei palliativi addirittura ingannevoli". tutte queste parole terribili a me fanno pensare solo a una cosa: sul doping si esprime l'ultimo baluardo della mentalità proibizionista e bacchettona del nostro paese. una bella campagna informativa e una seria liberalizzazione dei prodotti integrativi sarebbe l'unica cosa da fare.

Sunday, February 13, 2005

scalzone: senti senti come il vecchio rivoluzionario se la prende con i movimentisti di oggi: "i sofismi dietrologici e complottisti, mai suscettibili di essere confutati, dunque senza valore, sono la forma post-moderna, new age, delle peggiori superstizioni". si tratta di un "misto di delirio paranoico, di disinformazione da manipolati e manipolatori, e' una droga che prima ancora di far danno ai calunniati, chiunque essi siano, divora neuroni più del crack nella testa di chi ne fa una chiave di lettura del reale, uccidendo i fondamenti dell'intelligenza e dell'umanità". più precisamente: "trovo che leggere la realtà come un seguito di complotti a base di americani col kappa e servizi segreti, come fanno i girotondisti, è cosa ridicola, che ho sempre combattuto".

Friday, February 11, 2005

memoria: ho un rapporto veramente devastante con la memoria. non mi ricordo di ieri. e sono appassionato di storia... ma... per le date, le cifre e altre cose così più o meno me la cavo, ma per le cose mie è un disastro. e riesco sempre ad offendere le persone intorno a me perché dimentico o un compleanno, o una promessa fatta o cose più importanti. e poi manco a dire che te la facciano passare. il ricordare è proprio visto come un gesto di attenzione. e forse è proprio quella che mi manca.

Thursday, February 10, 2005

il sinistro pci\2: un incontro tra enrico berlinguer e bettino craxi raccontato da arrigo petacco, oggi sulle pagine del 'resto del carlino'. craxi dopo l'incontro avrebbe detto: "deve essere proprio in buona fede quando dice che i comunisti sono diversi. enrico non è come noi. quello è un monaco del seicento. vive come un frate". e sulla diversità comunisti-socialisti, aggiunse: "lo pensa davvero, e pensa anche che si possa vivere con 600mila lire al mese, così come ha dichiarato in tv. d'altronde, il suo bilancio famigliare non deve essere di molto superiore a quello di un operaio. credo che non abbia mai messo piede in una trattoria o partecipato a una festa fra amici, così come fa la gente normale. vive isolato, si fa la spesa da solo o, quando non gli è possibile, manda tatò a comprargli i calzini". poi concluse: "voi non ci crederete, enrico in casa non ha neppure il televisore a colori".
la regola dei venti anni: rubo ad andrea di siena una sua cosa (che poi è di c. rocca) che mi ha lasciato tra i commenti e la promuovo a post. «l'anno scorso piero fassino, a distanza di venti anni, riconobbe che tra craxi e berlinguer aveva ragione craxi. ora tocca a d'alema. nel suo nuovo libro svela che tra loro comunisti, ai tempi, ne dicevano di cotte e di crude del comunismo, e dei sovietici tutto il male possibile. chissà perché se lo tenevano per loro e alle masse popolari non dicevano niente… bah. se avessero creduto alle idiozie che propagandavano sarebbe stato meno grave. invece non ci credevano e prendevano in giro i militonti. d'alema ricorda che berlinguer gli diceva che i dirigenti del comunismo reale "mentono, sempre, anche quando non sarebbe necessario". nel comunismo all'italiana, invece, dicono la verità soltanto venti anni dopo. aspettiamo con ansia le prossime pubblicazioni:
a) un libro di violante che riabilita sciascia e la polemica sull'antimafia (uscita prevista 2007);
b) un libro di achille occhetto sul 1993 "in realtà di pietro e io eravamo alleati" (libro + lista alle europee nel 2013);
c) un libro di veltroni su "sbagliammo a votare no alla prima guerra del golfo, ora lo dicono anche kerry kennedy e keith jarrett" (uscita prevista 2011);
d) un saggio di d'alema su "mediaset, in realtà, era una risorsa della democrazia" (no, questa l'ha già fatta);
e) un libro di folena su "i resistenti iracheni erano una sòla" (uscita prevista 2024);
f) un libro della melandri su "tremonti aveva ragione, non voleva affamare gli italiani ma riformare l'ingiusto sistema pensionistico" (uscita prevista 2016);
f) un altro libro di veltroni dal titolo "io, patrizio" su quell'insopportabile aristocratico e riccastro, un patrizio appunto, di john kerry" (uscita 2024)».

Wednesday, February 09, 2005

il sinistro pci: una sequela notevolissima di «errori», di cose decisive non capite, di abbagli e di fraintendimenti colossali. eccone alcuni: la totale sottomissione a stalin e la conseguente cecità di fronte allo stalinismo; la lotta all’ultimo sangue contro il patto atlantico e gli stati uniti; la scommessa sull’impossibilità di sviluppo dell’economia italiana negli anni 50; l’ostilità verso il centrosinistra e verso l’autonomismo socialista fino ad assecondare la scissione del psiup; l’ostilità altrettanto tenace verso la nascita della comunità europea ed i suoi primi sviluppi; la cambiale in bianco rilasciata a tutti i terzomondismi, da cuba ai khmer rossi (!), a menghistu; il compromesso storico; il rifiuto prolungato dell’esistenza degli opposti estremismi; l’avallo dato a non importa quale estensione della spesa pubblica; il rifiuto dello sme, cioè del primo passo verso la moneta unica europea; l’opposizione all’installazione da parte della nato degli euromissili in risposta all’escalation della minaccia sovietica; la delegittimazione (e sin dall’inizio) di craxi e del suo progetto, dipinti come frutto di una «mutazione genetica» verso la destra; la difesa fino alla fine della proporzionale; la polemica prolungata contro il «sionismo»; l’opposizione senza mezzi termini alla guerra per il kuwait. queste (ed altre ancora) le considerazioni di galli della loggia sulla sinistra che si assolve.

Tuesday, February 08, 2005

quella parte di anima chiamata corpo: leggendo qua e là sui blog ho trovato un parallelo tra il “mare” di parole che pannella ha riversato l’altra sera su ferrara e il silenzio a cui è ridotto il papa. pensare al mare mi sembra il modo migliore per definire il modo con cui il radicale ha cercato di sommergere le argomentazioni dell’ateo-devoto, che tagliava con l’accetta per non capire la scelta, anche questa volta, nobile e straordinariamente politica di marco. e però tutti sanno che con la ripetizione, con l’ecolalia, la parola rischia di perdere senso, ed allora emette silenzio. a parlare è il corpo. come per l’uomo che vuole essere ancora e con tutta la forza del mondo giovanni paolo. ancora una volta i due sono vicinissimi eppure agli antipodi. nel silenzio. parlano i corpi. l’uno non si arrende, e come l’altro, del corpo fa oggetto e tramite dalla sua vita politica, un corpo che soffre, un corpo nemico. l’altro emette silenzio, e parla con il suo corpo. con i suoi occhi ha già visto una strada. quello che rimane da fare è che gli altri la seguano. e non è facile. entrambi a far parlare quella parte di anima chiamata corpo. che poi è il titolo dello speciale di minoli di ieri sera sul papa, che consiglio a tutti di rivedere.
barbieri: nel corso dell'ultimo mese sono cinque i barbieri uccisi nel quartiere dora di baghdad. gli abitanti confermano che alcuni estremisti islamici di origine sunniti hanno cominciato a prenderli di mira perché colpevoli di violare l'insegnamento del corano che prescrive di far crescere la barba. «era un parrucchiere - dice umm ali parlando del figlio, sadiq abdul hussein - tagliava soltanto i capelli». abdul hussein è stato ucciso il mese scorso dopo essere stato più volte minacciato. alcuni estremisti considerano il taglio di capelli in stile occidentale il simbolo offensivo della cultura secolarizzata dell'europa e degli stati uniti; ostentare la barba rasata o un taglio moderno di capelli, un'infrazione che può meritare la morte.

Monday, February 07, 2005

massime\10: il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce (pascal)

Thursday, February 03, 2005

vaticano, iraq e democrazia: scriveva "la civiltà cattolica" lo scorso 7 febbraio 2004: invadendo l´iraq gli stati uniti hanno «prestato il fianco all'impressione che l'occidente [...] miri a una nuova colonizzazione dei paesi islamici con lo scopo di impadronirsi del loro petrolio, mettendo avanti la scusa di voler portar la "democrazia", [...] senza rendersi conto che almeno per il fondamentalismo islamico la "democrazia" toglie la sovranità ad allah per trasferirla al "popolo", ciò che per un musulmano credente è un atto di "miscredenza"». l'equiparazione tra democrazia e miscredenza richiamata allora da "la civiltà cattolica" è comparsa pari pari nel messaggio anti-elezioni diffuso in iraq il 22 gennaio 2005 dal capo terrorista abu musab al zarqawi, luogotenente di osama bin laden. da quel momento le autorità vaticane non hanno più dato corso a una tesi del genere. che infatti è sparita anche dalle pagine di "la civiltà cattolica". anzi, questa stessa rivista pubblicherà quasi sicuramente, in uno dei suoi prossimi numeri, una valutazione positiva delle elezioni irachene del 30 gennaio e del ruolo delle forze armate internazionali che le hanno rese possibili. "la civiltà cattolica", è la rivista dei gesuiti di roma stampata con l'imprimatur della segreteria di stato. per maggiori informazioni: il blog di s.magister

Wednesday, February 02, 2005

laicità: «io sono laico non a dispetto della mia fede, ma proprio perché sono credente», diceva nel 1987 il filosofo pietro prini, e oggi gli fa eco don verzè, il fondatore del san raffaele di milano: «non amo la chiesa proibizionista. amo la chiesa illuminante». oggi è una giornata importante per chi tiene alla laicità, anche dei e per i religiosi. «non può una legge - aggiunge don verzè - stabilire cosa io sia, cosa io debba essere». e ancora: «non sopporto gli irsuti inquisitori che pretendono di alzare il lenzuolo del letto nuziale; mi pare impudico. credo che a suo tempo la chiesa accetterà la fecondazione omologa in vitro, come accetterà, almeno per situazioni limite, la pillola contraccettiva e il preservativo». «la fecondazione assistita deve essere il modo di aiutare i coniugi legittimi a esercitare un diritto. tutti hanno il diritto di avere figli. qualcuno può rinunziarvi, come ho fatto io; ma la scelta è individuale. negare il diritto di avere figli è una stupidaggine contro natura». e per concludere «se un cattolico libero, avverte la responsabilità di quel che fa, ha vera consapevolezza di sé e del valore del suo sé, in teoria potrebbe votare sì».

Tuesday, February 01, 2005

la tribunalizzazione della storia: è l'antagonista della conoscenza storica e della giustizia. lo dice sul corriere di oggi alberto melloni, storico ed esperto di fatti religiosi. strano pezzo il suo. da una parte esce con un sottotitolo del genere: "perché il tentativo di giudicare il passato nasconde un bisogno di assolverlo", e poi mi pare che cada lui stesso nell'errore che condanna. cioè chiede agli storici di essere attenti a non avere pre-giudizi nel loro lavoro. e su questo ha ragione, poi però la storia finisce nelle mani di tutti, politici e cittadini che ne fanno legittimamente l'uso che vogliono, e su questo lo vedo un po' titubante.

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