Sunday, December 28, 2003

teory: (altra cosa noiosa, ma 'sto periodo mi viene cosi') anni fa, una decina per l'esattezza, tra gli studiosi di linguaggio c'era la moda del decostruzionismo. si trattava di svalvolati from usa che, ereditando il salvabile della scuola di francoforte, dicevano (più o meno) che nei codici linguistici e culturali esiste sempre il riferimento a un insieme di regole, legate tra loro in un sistema coerente, che loro chiamavano teory. di qui poi alcuni di questi decostruzionisti scivolavano inesorabilmente verso il relativismo culturale. tuttavia il fatto del riferimento ad una teory è un fenomeno che si vede quasi sempre. i religiosi hanno la loro teory, i terroristi la loro. ognuno se ne va in giro con la sua teory sotto il braccio, che crede migliore. bisognerà fare allora una minima teoryca?

Tuesday, December 23, 2003

pansa pera e mieli: l'ho già detto. a me non mi pare rivoluzionario il libro di pansa sul dopo 25 aprile. anzi ci ho letto un tentativo, seppure vago, di addossare la colpa degli eccidi ai cosiddetti partigiani dell'ultima ora. ascoltare per farsi un'idea.

Thursday, December 18, 2003

de lorenzo come de gaulle: quagliariello nel suo libro dice che per l'italia sarebbe stato meglio un destino alla francese con dei partiti leggeri e una presidenza alla de gaulle. certo pero' che a parigi non avevano avuto un mussolini e non avevano negli anni sessanta un pci con milioni di voti. ma... in ogni caso oggi sul corriere si dice qualcosa in più sui giorni della sciabole: 1964, de lorenzo e dintorni.

Tuesday, December 16, 2003

il diario di orville wright: cosi' orville wright, il primo aviatore della storia, racconto' nel suo diario la giornata del 17 dicembre 1903:

quando ci svegliammo soffiava da nord un vento fra le 20 e le 25 miglia. tirammo fuori la macchina molto presto ed esponemmo il segnale per gli uomini della stazione. prima che fossimo pronti arrivarono john t. daniels, w. s. dough, a. d. etheridge, w. c. brinkley di manteo e johnny moore di nags head. dopo aver fatto girare per alcuni minuti il motore e le eliche per riscaldarli, salii sulla macchina alle 10:35 per il primo tentativo. il vento, secondo i nostri anemometri in quel momento, stava soffiando a poco pi� di 20 miglia, a 27 secondo gli anemometri statali di kitty hawk. mollata la fune la macchina parti' accelerando probabilmente fino a 7 o 8 miglia di velocit�. la macchina si sollevo' dal carrello proprio quando giunse alla quarta traversa. il signor daniels fece una fotografia nel momento in ci lasciava i binari. trovai il controllo dell'equilibratore piuttosto difficile a causa del suo bilanciamento troppo vicino al centro, avendo percio' la tendenza a ruotare quando azionato, cosicch� si gir? troppo da una parte e poi troppo dall'altra. di conseguenza la macchina si sollevo' improvvisamente a circa 10 piedi e poi altrettanto improvvisamente, ruotando l'equilibratore, si diresse verso terra. un'improvvisa caduta quando era a circa 100 piedi dal termine dei binari mise fine al volo. tempo di circa 12 secondi (non conosciuto con sicurezza perch� l'orologio non fu immediatamente fermato). la leva per togliere motore si ruppe, e il pattino sotto il timone s'incrino'. dopo le riparazioni, alle 11 e 20 will fece il secondo tentativo. il percorso fu pressapoco come il mio, su e gi� ma un po' pi� lungo in volo sebbene circa lo stesso come tempo. distanza non misurata ma circa 175 piedi. velocit� del vento certamente non cosi' forte. con l'aiuto degli uomini della stazione presenti, sollevammo la macchina e la riportammo al punto di partenza. alle 12 meno 20 feci il terzo tentativo. quando fui pi� o meno alla stessa distanza di will, incappai in una raffica di vento che sollevo' l'ala sinistra e devio' energicamente verso destra la macchina. immediatamente ruotai l'equilibratore per far scendere la macchina e poi agii sui controlli d'estremit�. con nostra grande sorpresa, l'ala sinistra colpi' terra per prima, rivelando che il controllo laterale di questa macchina era molto pi� efficace di quello di qualsiasi altra nostra precedente. al momento della sua deviazione si era alzata ad un'altezza probabilmente fra i 12 e 14 piedi. alle 12 in punto will inizio' il quarto ed ultimo viaggio. la macchina parti' con le sue salite e discese come aveva fatto precedentemente, ma dopo aver percorso trecento o quattrocento piedi la controllava molto meglio, e faceva un percorso abbastanza rettilineo. procedette in questo modo finch� raggiunse un piccolo rilievo che distava circa 800 piedi dal punto di partenza, ed allora inizio' nuovamente il suo beccheggio e precipit? improvvisamente al suolo. l'equilibratore si ruppe malamente, ma la struttura principale non ebbe assolutamente danni. la distanza sul terreno fu di 852 piedi in 59 secondi. il regime di rotazione del motore era 1071, ma cio' comprende parecchi secondi quand'era ancora al punto di partenza e probabilmente mezzo secondo dopo l'atterraggio. l'urto dell'atterraggio riazzero' lo strumento sulla macchina cosicch� non abbiamo un'esatta registrazione per i 1071 giri. will fece una fotografia del mio terzo volo proprio prima che la raffica colpisse la macchina. la macchina lascio' con successo le guide di scorrimento ad ogni tentativo, e la coda non si impiglio' mai nel carrello come avevamo temuto.

dopo aver tolto il timone anteriore, riportammo la macchina verso la baracca. appoggiammo la macchina a pochi piedi dal lato occidentale dell'edificio, e mentre eravamo in piedi a discutere dell'ultimo volo, un'improvvisa raffica di vento colpi' la macchina ed inizio' a rovesciarla. corremmo tutti per fermarla. will che era vicino ad un'estremit� corse sul davanti, ma troppo tardi per combinare qualcosa di buono. il signor daniels ed io afferrammo i longheroni dietro, ma senza risultati. la macchina si rovescio' gradualmente su di noi. il signor daniels, che non aveva esperienza nel maneggiare una macchina di questo tipo, si aggrappo' ad essa dall'interno e di conseguenza fu rovesciato e ribaltato continuamente con essa. la sua salvezza fu miracolosa, dato che era insieme al motore e alle catene. i supporti del motore erano tutti staccati, le guide delle catene malamente piegate, parecchi montanti, e quasi tutte le estremit� delle centine erano spezzate. si ruppe un solo longherone.

Thursday, December 11, 2003

riusciva a farsi leggere: questo era il problema che gli storici avevano con montanelli. ricordato oggi da russo su il corriere

Tuesday, December 09, 2003

relativismo: io per natura ci sono portato. cio�, mi � sempre piaciuto cercare di vedere le cose da punti diversi e spesso mi capita di assumere un punto di vista in contraddizione ad un altro pur di riuscire a fare 'sta cosa.

questo probabilmente comporta il vizio di essere troppo spostato sull'idea del relativismo e magari spesso mi dimentico che � pure necessario mantenere un ancoraggio diciamo pure morale, anche se per me � un parolone.

c'� n'� di strada pero' da quei minima moralia (mi piace l'espressione ma non l'autore) al fatto per esempio di andarsene in giro con un'idea sotto il braccio e dire a tutti: � quella giusta! non ci credete? porco giuda, spacco tutto!

Thursday, December 04, 2003

il consigliere militare del governo: �non si pu� pensare di gestire una situazione di emergenza come questa con leggi ordinarie. per garantire la sicurezza dei cittadini � necessario rinunciare ad alcuni diritti e privilegi�. cos� parla il generale leonardo tricarico, consigliere militare di palazzo chigi. in un�intervista al corriere della sera , tricarico spiega che �la nostra legislazione prevede norme che regolano il "tempo di pace", ma che spesso si rivelano inadatte per fronteggiare situazioni di crisi. quella contro il terrorismo � una guerra e come tale va combattuta�. tra le norme da modificare, �il diritto alla riservatezza. esistono dei casi in cui per tutelare la privacy del singolo ci si trova nell�impossibilit� di svolgere una efficace attivit� di prevenzione�.

ecco. oggi sul corriere. io tutta l'intervista non l'ho letta per� la cosa mi sembra un po' cosi'... e mi ricorda cose di qualche anno fa.

Sunday, November 30, 2003

permaloso2: (autocoscienza) non so se ho ancora parlato dell'altro mio terribile difetto: ma mi sa di si'. in ogni caso ci torno, cosi' approfitto per fare un po' di autocoscienza, appunto. ebbene oltre ad essere permaloso sono pure saccente. � vero, non c'� niente da fare. del resto si vede pure qui, no? con tutte le mie menate: e la filosofia del linguaggio, la storia, i fascisti, i comunisti, che palle... e vabb�, pazienza.

la cosa che mi dispiace � che ho fatto il saccente per discutere di una cosa che ci terrei a spiegare bene. l'altra sera in occasione del compleanno di gaia mi sono ritrovato con il solito manipolo di radicali a discutere di un'iniziativa che io non condivido prorpio, ossia quella della promozione dell'esperanto. e purtroppo in quella occasione non sono riuscito, un po' per il casino, eravamo tutti pi� o meno brilli, a spiegare le mie ragioni.

le spiego qui. inquietanti (come direbbe d'alema) sono le ragioni che muovono i cosiddetti esperantisti. cio�: occorre comunicare facilmente, ci sono dei concetti che stanno li' e non aspettano altro che essere comunicati: quello che dobbiamo fare noi � semplicemente prendere dei bigliettini, che siano tutti uguali per almeno tutti gli europei, e scambiarceli.

ecco. io sono saccente e non sono riuscito a contestare questa idea. pero' a me mi pare un'idea quanto meno di marca positivistica. io non credo proprio che il problema del linguaggio si risolva con i bigliettini. esiste certo una parte della comunicazione che � convenzionale: passami il martello; oppure: dammi l'acqua. ecc. ma si tratta di una dimensione veramente minima del linguaggio.

io credo che chi promuove questa idea non si rende conto che essa contiene una grossolana semplificazione. invece non c'� alcun problema ad ammettere che la lingua fa parte di quelli che sono i flussi di egemonizzazione politica di una cultura su un'altra. e per me non � un problema accettare oggi quell'inglese, maccheronico, usato in modo scorretto, distorto, ma comunque adottato liberamente dai parlanti.

si tratta di una scelta che comunque � libera ed � anche creativa. nessuno ricorda la transizione dal latino all'italiano qui da noi? bene, allora l'inglese storpiato di oggi potr� essere il "volgare" del domani. e pace a tutti i falsi puristi e agli eredi delle rivoluzioni culturali cinesi.

Saturday, November 29, 2003

regionalita': non c'� niente da fare. la filosofia del linguaggio � una grande materia. solo che produce in chi la pratica l'illusione e la malattia di potersene servire sempre. io, che da dilettante frequento questa ed altre discipline, ne sono cronicamente affetto. e vabb�. pero': parlavo di fascisti di salo'. il concetto di regionalita' c'entra. questo concetto, in parole povere, ti spiega che in un discorso ci sono aree di coerenza e aree in cui la coerenza trovata da una parte poi si perde, per sfumarsi poi via via nell�indeterminatezza. (indeterminazione... forse � meglio!!)

Wednesday, November 26, 2003

salo': anche fini molla i disperati di salo'. quei giovani che avevano deciso di rimanere fedeli al patto con i tedeschi e ne condivisero il destino. a me che non mi interessa il futuro politico di fini pero' mi piacerebbe capire meglio quel momento. un momento cruciale con l'italia divisa in due, presa nella morsa della guerra civile fino alla �resa dei conti� dell'aprile 1945.

Wednesday, November 19, 2003

socialisti e dintorni: allora, prima di tutto chiedo scusa per l'assenza ai miei affezionatissimi ma in questi giorni ho avuto poca voglia di venire da queste parti. ci torno dopo aver seguito l'altro giorno un incontro organizzato da d'alema sul psi di craxi. la cosa bella � che per una volta ci sono state voci anche dissonanti e gli ex craxiani mi sono sembrati tutt'altro che rassegnati. io che sono figlio di un craxiano puro anni ottanta, andato in malora nei novanta, mi sono divertito parecchio.

la cosa che mi � piaciuta di pi� � stata una storiella che ha raccontato formica, ma non so se � capito bene. cio� lui, citando gli scritti di tato', sarebbe convito che la cosiddetta fermezza del pci durante il sequestro moro, sarebbe stata sfruttata dal pci per cercare di mettere in crisi la dc. dunque un blocco voluto delle istituzioni? ma...

Wednesday, November 12, 2003

non mi passa di mente: quel giorno. e da quel giorno ho voluto capirci di pi� di volo, di aerei, di manovre aeree ed altro. sono andato in fissa a tal punto che mi sono appassionato e se ci riesco predero' anche un brevetto di volo. oggi mi � stato segnalato un sito che mi ha fatto rivivere quel giorno. si tratta di sonicmemorial.org

Monday, November 10, 2003

un popolo di contemporanei: vabb�, al corriere stanno facendosi un po' di pubblicit� per vendere la storia di montanelli. pero' sono interessanti certe cose che vengono fuori cosi'... vendendo, vendendo... sul corriere di oggi.

Tuesday, November 04, 2003

esercizio del potere 2: mi chiedo perch� le persone si spaventano del fatto che uno che ha costruito una cosa con le sue mani, ne � proprietario, la difende poi in tutti i modi. mi spiego. sto parlando del congresso dei radicali al quale ho partecipato. molti si sono (mi sembra) indignati perch� il pannellone ha stroncato un neocandidato per conservare gli equilibri attuali che lo vedono leader incontrastato. sicuramente il modo che ha usato a me non piace. troppo aggressivo, incazzato... boh... per? se quella � la storia di una vita politica e non una vita fatta per costruire un partito, ma un partito fatto per fare vita politica, che c'� di male a difenderlo con i denti?

Tuesday, October 28, 2003

crocifissi from usa: ricevo e posto integralmente il messaggio che il mio amico giacomino from usa mi ha lasciato piu' sotto che mi pare degno della prima fila.

ehil� michele. mi rifaccio vivo sul tuo blog dopo un po'. e ti racconto una storiella americana. cosi' non ti senti solo nel tuo straniamento. tra qualche mese la corte suprema si esprimer� su una sentenza di una corte federale che ha recentemente accolto la richiesta di un genitore che pretendeva che la figlia a scuola non fosse costretta a recitare o comunque ascoltare in classe il cosiddetto pledge of allegiance. nel pledge of allegiance c'� una frase, introdotta negli anni 50, in piena guerra fredda, che contiene due paroline controverse. recita la preghierina civile americana: "i pledge allegiance to the flag of the united states of america and to the republic for which it stands, one nation under god, indivisible..." appunto, "under god." e sorvolo sul fatto che 'sta robba sia recitata in classe, perch� ci sarebbero a occhio e croce tre-quattro libri da scrivere sull'argomento. pero' mi chiedo, come fai tu, che c'� di strano a desiderare una scuola laica. per molti, e non solo in italia, c'� qualcosa di strano.

Monday, October 27, 2003

scoop dietrologico: critica sinistra da sinistra alla storiografia di sinistra. a roma c'� stato il secondo salone del libro storico e quest'anno si � parlato anche di guerra civile, vincitori e vinti e ragioni dei vinti. tra le tante cose veramente interessanti dette (di cui ho sentito non tutto) uno dei dati emersi ultimamente � quello sull'operato del togiatti guardasigilli. tra le altre cose fu sua l'apertura ai cosiddetti ragazzi di salo' e a tutta la classe dirigente del sindacato fascista. classe dirigente che come dice giuseppe parlato conflui' in blocco nella cgil. questo spiegherebbe un certo modo di vivere la poilitica da parte di questo sindacato. del resto l'operazione fu necessaria perche', sempre secondo parlato, solo questa gente sapeva gestire quel rapporto che per il fascismo fu vitale tra vita quotidiana delle persone e consenso al regime.
ziggy stardust: era il titolo di una bella canzone di david bowie. la parola che mi viene in mente quando penso a questa canzone(me lo suggerisce anche fede) � straniamento. � la stessa cosa che ho provato ieri quando mi ha telefonato il caporedattore del giornale dell'aquila "il centro" per dirmi "corri miche' vai sotto casa di questo magistrato della sentenza del crocifisso e intervistalo". ovviamente sono arrivato buon ultimo e il magistrato se l'era data a gambe dalla mattina. io per me, che da un bel po' di tempo sto in zone radicali (parlo di partito radicale e radio radicale), sono caduto dalle nuvole. che c'� di strano in quella sentenza? boh... io staro' su marte, perche' appresso ai radicali finiro' per credere di vivere in un paese normale, come dice d'alema, pero'... mi sembrano incomprensibili l'indignazione dei politici e le altre reazioni...

Wednesday, October 22, 2003

doping e proibizionismo: vecchia storia questa ma a me mi sta a cuore. allora dico questo: che secondo me oggi molta di quella umanit� dalla mentalit� terrorizzante terrorizzata e moralistica e ottusa che anni fa "lottava contro la droga" oggi lotta contro il doping nello sport. io vorrei la legalizzazione completa del doping che tra l'altro gi� c'�. molti infatti non sanno che esistono tabelle che vengono aggiornate periodicamente dai medici dello sport dei comitati olimpici sulle sostanze ammesse. e oggi creatina, aminoacidi e alcuni stimolanti sono del tutto leciti e ritenuti non pericolosi. alcuni di essi vengono consigliati anche per la cura di alcune patologie. ovviamente � necessario evitare gli abusi e controllare le nuove sostanze che girano. ma perch� poi appena � possibile si ritira fuori questa storia...

Tuesday, October 21, 2003

severino martelli: penso a lui ogni tanto. voi (miei numerosissimi e appassionatissimi lettori) vi chiederete di chi parlo. si tratta di un personaggio probabilmente fittizio che frequenta il forum di radicali.it con il quale ogni tanto ho qualche scambio di battute. penso a lui dicevo perch� star� gi� ridendo di me da giorni. da quando cio� ho scritto qui di dare retta al pansa dell'ultimo libro. lui penser�: questo � il solito fesso. non si rende conto che quel libro �, come si dice a roma, una sola.
infatti. me ne rendo conto dopo, pero'. � una sola perch�, almeno secondo me, e forse secondo severino, � un tentativo di piegare il revisionismo storico di moda oggi verso il partito-scalfari. cio�: i partigiani erano buoni, ma spesso nei giorni immadiatamente successivi alla liberazione non riuscirono a controllare la situazione e i massacri si dovettero per lo pi� a persone non vicine all'organizzazione del cln. questa mi sembra la tesi.

Thursday, October 16, 2003

calvi per tutte le stagioni: hanno chiesto nei giorni scorsi al boss della camorra luigi giuliano: � a conoscenza di finanziamenti erogati da calvi a societ� del gruppo fininvest? ha conosciuto pazienza? sa quali rapporti intercorrevano tra pazienza e marcello dell�utri? leggi bianconi sul corriere.

Wednesday, October 15, 2003

il permaloso: questo � l'appellativo con cui spesso i miei amici, quelli che mi conosco meglio, mi additano quando me ne esco con le mie teorie un po' troppo tirate su interpretazioni dietrologiche ed intuitive dei fatti che osservo. e pero', come dice bordin... ho cominciato a leggere il libro di pansa di cui parlavo ieri e mi � venuta un'idea. pansa fa un bel lavoro di ricostruzione di fatti rimossi dalla storiografia ufficiale dei vincitori, pero' i vinti mi pare che spesso vengano uccisi dai partigiani finti, come li chiama lui. cio� quelli della venticinquesima ora, quelli usciti dalla massa silenziosa di sessantottarda memoria. ma invece non mi pare che sia proprio cosi'... si tratta di rimozione o altro?

Tuesday, October 14, 2003

�per me la revisione storica - purche' onesta (ed � il caso di pansa) - � sempre la benvenuta�: lo dice oggi mieli sul corriere. e sono gi� un paio di giorni che � iniziata la polemica sul nuovo libro di giampaolo pansa dal titolo "Il sangue dei vinti" che racconta delle atrocita' subite, dopo il 25 aprile del 1945, da molti fascisti ma anche da un buon numero di non fascisti. e mieli nota un fatto importante. che nella sinistra italiana esiste uno strano riflesso, secondo me legato in modo inconsapevole all'eredita' stalinista, che porta molti esponenti ad indignarsi e a chiedere il silenzio quando si parla di certe cose. esiste il tabu'. si parla di quello di cui si deve parlare, ma per esempio di morti di salo' non si parla. ancora arriva l'onda lunga degli "uomini e no" di vittorini. i partigiani uomini, gli altri no. si attendono nei prossimi giorni indignazioni illustri e richieste di censura. sono sicuro che non mancheranno. auguri.

Monday, October 13, 2003

non si capisce: non si capisce perch� alla rai hanno realizzato un'intervista a priebke e poi decidono di non mandarla in onda. si teme l'indignazione di molti. e per carita� l'indignazione di molti davanti alle cose che pu? raccontare quell'uomo � lecita. ma sentire le sue parole puo' essere importante. e poi finche� si tratta di parole, lasciamole girare liberamente... o no?

Thursday, October 09, 2003

la sinistra, visti i muscoli, crede che schwarzy sia un destro becero. un pezzo di qualche giorno fa sul foglio ma mi interessa dato che sono un candidato e anche un palestrato. nei prossimi giorni vi spieghero' meglio.

la sinistra con i paraocchi soffre della sindrome di taricone. quando il fantastico concorrente del primo grande fratello apparve nel reality show da disprezzare a prescindere, divent? la vittima sacrificale degli intellettuali radical chic e delle madamine: tutti quei muscoli, che orrore! e come tratta male la fidanzatina, signora mia! con quell�orribile accento casertano, poi. la sinistra salottiera era certa che il palestrato-macho-del-sud fosse un bullo di periferia. era perfetto per il ruolo. ma i bulli erano loro e taricone un ragazzo intelligente, cosa poi riconosciuta anche da umberto eco. lo stesso � capitato con arnold schwarzenegger, palestrato, molestatore sessuale, con deprecabile cadenza crucca e protagonista del reality show per eccellenza, cio� di una campagna elettorale per sostituire il governatore della california. il manifesto ha scritto che il recall � �una prova di tirannia dal basso�. altri hanno parlato di circo, di farsa e di tutti i luoghi comuni possibili vista la candidatura di uno che al cinema interpreta terminator. ma sono loro che vivono di celluloide, � a loro che il popcorn � andato di traverso: in california non c�� mai stata tanta partecipazione ed entusiasmo. e schwarzy in kennedy, nonostante i pettorali, non � l�emblema della destra becera e bellicosa, sar� un governatore liberal sui diritti e sui temi sociali, dell�ambiente, del porto d�armi. la sfida alla vecchia sinistra � lanciata. anche l�establishment repubblicano, gi� colpito dall�idealismo disilluso dei neocon, � in crisi. ma almeno se ne � accorto.

Wednesday, October 08, 2003

per chiarire: stamattina ho letto una recensione sul film buongiorno notte che mi ha fatto questo effetto. cio� mi sembrava di leggere un testo scritto da qualcuno che invece di cercare di comunicare qualcosa si sforzava in tutti i modi di sfoggiare la propria cultura. che poi non mi sembra neanche cos� enciclopedica. di chi si tratta? di un radicale non noto ai piu'.
i mandarini: da bambino mia madre mi mando� al conservatorio. li' si verificava un fenomeno strano che poi ho rivisto un po' dovunque. alla fine del primo anno a stento si sapevano le scale maggiori e minori. e tutti li' ad andare su e giu' a non finire. i pi� audaci subito provavano a cimentarsi con il jazz credendo che la storia di quella musica fosse tutta li'. ma poi quelli che riuscivano ad andare avanti capivano che la tecnica e l'erudizione non sono cose da sfoggiare per dimostrare agli altri di valere qualcosa. se diventano naturali tecnica ed erudizione servono per raccontare una storia agli altri. e basta. secondo me la stessa cosa vale per le altre cose tipo cinema, letteratura e altro. baci a tutti.

Monday, October 06, 2003

e' meglio la mia: come si fa a dire una cosa del genere? cioe': la lingua secondo alcuni puo' essere anche uno degli elementi attraverso il quale si esprime l'egemonia di un gruppo verso un altro. e secondo me � vero. e allora come si fa dire: siccome e' cosi', usate la lingua che mi sono inventato io che e� meglio... sicuramente mi manca qualche pezzo. sarebbe bello che pero' si capisse meglio sta cosa... se no mi pare un po' cosi'...

Friday, October 03, 2003

maria teresa: eravamo andati a dormire da pi� di un'ora io e gaia. io me ne stavo tranquillo a cercare di prendere sonno e non ci riuscivo per via del mal di gola. a un certo punto suona il campanello di casa. ci guardiamo negli occhi. io penso, dato che siamo in trastevere, dove la notte succede spesso che i ragazzi ubriachi si attacchino al citofono, penso dicevo che si tratti di uno di questi entrato per rompere le scatole. suonano di nuovo, allora mi alzo. "chi e'?" chiedo un po' incazzato. "so' maria teresa, apri". e io: �maria teresa chi?�. "maria teresa, nun me riconosci?" e se ne va. rivado a letto e ricordo insieme a gaia di una signora un po' matta incontrata per le scale ore prima. noi portavamo su la spesa e lei dicendo frasi sconnesse si portava i sacchetti davanti a quella che pensavamo fosse la sua porta. "sar� la matta di prima... chissa' chi cerca". stamattina poi come sempre andiamo a prendere il caffe' al bar accanto al portone. chiedo alla proprietaria che conosco come una sempre ben informata su quello che succede: "conosce una certa maria teresa?". "si'" mi dice. "ha bussato anche a mio figlio. abitava qui una volta. prima che i nuovi proprietari acquistassero tutto lo stabile. l'hanno sfrattata, ma siccome e' un po' matta i nipoti l'hanno portata via, inventandole una scusa, e lei, poverina ogni tanto torna, e si raccapezza sempre di meno"

Wednesday, October 01, 2003

avviso ai naviganti: da oggi, se ho capito bene, il sito del corriere della sera � a pagamento. la cosa comporta parecchie conseguenze e riflessioni. la prima � che avro' pi� difficolt� ad aggiornare il mio blog, ma vabb� mi inventero' qualcosa. la seconda � che oramai su internet � praticamente impossibile trovare qualcosa che sia nel vecchio spirito della rete: cio� libero e fruibile sempre. se la direzione � questa stiamo freschi... altro che nuova risorsa comunicativa democratica e democratizzante...

Tuesday, September 30, 2003

esercizio del potere: non si tratta di decidere delle strategie. uno che sta nella posizione di poter esercitare il potere � come se fosse davanti ad una grande pentola in cui bolle in continuazione dell'acqua. per lui basta osservare i moti convettivi delle bolle. esse portano a galla l'ossigeno. basta stare l� per poter respirare. e poi il ciclo continua, fino a quando l'acqua non viene trasformata del tutto in vapore. ma alla fine la pentola rimane vuota.
faccia da serial killer: me lo ha detto oggi in palestra un ragazzo guardandomi fisso. e gi�. sempre cos�. specialmente quando guardo in faccia qualcuno di importante. per esempio de mauro, il mio professore all'universit�. io avevo il mito di lui. eppure lui non si fidava di me. non si fidava delle cose che facevo ed � sempre stato sulla difensiva. il primo caporedattore al giornale abruzzese non ne parliamo. aveva il terrore. come poteva mi tirava qualche scherzo. e una volta che gli ho chiesto perch� lui ha fatto finta di niente. non parliamo di oggi poi...

Monday, September 29, 2003

dietrologo per fama e per hobby: non ci credo. dico l'albero in svizzera. � inutile � pi� forte di me ma non ci credo.

Wednesday, September 24, 2003

le caramelle drogate: ecco quelle del 2003. dal corriere di oggi.

addio alle chat, i dialoghi in tempo reale su internet. msn.it, il sito della microsoft, il colosso di bill gates, ha annunciato che dal 14 ottobre le �stanze� di conversazione saranno chiuse completamente in europa, mentre negli usa, in canada e giappone potr� �chattare� solo chi si abboner� con carta di credito. i motivi? troppi rischi per la privacy, sfruttamento indebito degli indirizzi a scopo pubblicitario, trasformazione delle �stanze� in terreno di caccia per gestori di siti porno e per pedofili senza possibilit� di reale controllo da parte di chi gestisce i siti. i frequentatori di chat in italia sono almeno 120 mila il giorno, mentre sul sito msn.it sono circa un milione ogni mese.

Monday, September 22, 2003

non siamo nel 1995: (angolo criptato - chi vuole capire capisce) oggi la rete � uno spazio comunicativo dato e non si tratta pi� di lasciare lo spazio a nuove forme di comunicazione. semmai bisogna decidere in che termini occuparlo politicamente. chi si ostina a voler far finta che internet non esiste per me sta fuori dal mondo. e ci deve rimanere. baci a tutti.

Thursday, September 18, 2003

vorrei essere wittgenstein: la lingua � come un un pallone che i bambini trovano per strada e ci cominciano a giocare tirandogli calci. � inutile... dopo un po' cambia forma, si rovina, assume un colore diverso. e poi si buca e si butta via. voler arginare questo fenomeno � come voler imporre al tempo e alla vita di non scorrere.
difendere berlusconi: pannella lo chiama scemo, barenghi sul manifesto fa un pezzo (tra l'altro veramente bello) in cui non trova scuse, ferrara sul foglio gli dice che � un debole. io, che mi piace andare contro tutti e rompere le palle indiscriminatamente, dico che secondo me il berluscante si � lasciato andare a una considerazione che in s� � lecita. in primo luogo ricordiamoci che il nostro caro premier non � uno storico. di mussolini forse potr� conservare un ricordo familiare legato a un'epoca e a un ceto sociale che nel ventennio non stava poi cosi' male. e forse in casa berlusca poco si sapeva e poco si voleva sapere di chi stava a ventotene. e poi scusate... ma nessuno ricorda che il nostro premier vuole ribadire di non essere un politico di professione... in fondo questa gaffe potrebbe anche avere un buon ritorno in termini di consenso verso chi ha ancora il dente avvelenato contro la classe politica. forse siamo di fronte a una banale operazione di marketing. e allora pensiamo a questo.

Tuesday, September 16, 2003

'na certa eta': ebbene si'. (privatibus). ieri mi sono incriccato in palestra. � inutile. non so' piu' er ghepardo de �na vorta. che in palestra alzavo pesi e facevo esercizi come se niente fosse. mi devo rassegnare. e cosi' me ne vado in giro piegato come mia nonna cercando di fare finta di niente. comunque sto meglio. meno male che c'� pure qualcuno che mi aiuta e mi sopporta. si' perche' con la vecchiaia arriva pure il rincoglionimento i nervi e tutto.

Wednesday, September 10, 2003

11/9: la fissa per le date. libeskind che ha fatto il nuovo progetto per ricostruire ground zero in un'intervista al corriere (che non c'� online e non posso linkare) dice che vuole realizzare qualcosa che parla e si ispira a quel giorno e agli eroi di quel giorno. pero� per me io sono d�accordo con il giornalista che gli fa osservare che le difficolt� incontrate dal suo piano vanno ricondotte al fatto che ny non ha mai amato i monumenti perch� il suo dna � segnato dallo spirito commerciale. pi� che uno spazio spirituale ci vorrebbe qualcosa che rilancia lo spirito della citt� senza perdere la memoria... difficile pero�...

Monday, September 08, 2003

moro: si parla molto di quei fatti del 1978 grazie al film che esce in questi giorni. l'ho visto. a me che mi piace la storia (bello l'errore eh?...) 'sto film mi � piaciuto nella misura in cui (citazione lemmatica) riempie con la narrazione di sentimenti spazi che normalmente nei saggi occorre immaginare autonomamente. pero'... 1. questo aldo moro.. boh. troppo buono, troppo personaggio alla volemose bene ecc. 2. la scena piu' bella, quella con i pink floyd a palla con le facce dei politici al funerale senza bara a me mi pare di averla gia' vista da ghezzi o giu' di li'.

Monday, September 01, 2003

nuove pene: parson � gli arresti domiciliari. potr� andare a scuola e dal medico, ma non navigare su internet. ha contagiato 500mila computer nel mondo. rischia 10 anni di carcere. oggi sul corriere.

preso l'hacker che �infetto'� internet. gli agenti dell'fbi hanno arrestato �l'untore�: si chiama jeffrey lee parson, ha 18 anni, ed � il creatore del virus �blaster-b�.gli hanno dato la caccia per giorni. silenziosamente. hanno seguito le sue tracce, con pazienza, nell�immensa galassia della rete.

identikit - e� un ragazzo di soli 18 anni, grande e grosso: � alto 1,93 e pesa 145 chili. si chiama jeffrey lee parson ed � originario di hopkins, nel minnesota, stato delle grandi pianure del midwest americano. il giovane hacker - nella cui casa sono stati trovati 7 potenti computer - ha ammesso all�fbi di avere aver modificato il virus �blaster� e di averne creato una versione conosciuta sotto nomi diversi. il suo �blaster-b� ha imperversato lungo le autostrade informatiche per quasi tutto il mese di agosto. certo, non la pi� devastante (quella originaria), ma comunque in grado di creare seri problemi ai sistemi: tra i danni causati dal virus, noto anche nella versione lovesan, si pu? contare tra l�altro la forzata chiusura degli uffici della motorizzazione del maryland.

danni - blaster ha colpito anche l�italia, con effetti minori per via del periodo di ferie. parson avrebbe riscritto il codice originale della malattia informatica, il cui autore � ancora sconosciuto, aggiungendo la sua �firma�. il pirata del web avrebbe infine immesso il nuovo virus in rete lasciando che si replicasse danneggiando migliaia di computer in tutto il mondo. le autorit� stimano che, solo negli stati uniti, blaster abbia causato alle aziende danni per l�equivalente di 3,5 miliardi di euro.
e adesso? �il ragazzo rischia grosso - hanno fatto sapere alla procura di seattle, titolare dell�inchiesta - sar� giudicato come un adulto�. jeffrey lee parson rischia 10 anni di carcere e una multa pari a poco meno di 260 mila euro. �i crimini informatici sono questioni molto serie - ha aggiunto graham cluley, esperto di sicurezza della rete della societ� britannica di antivirus sophos -. forse jeffrey non � il principale responsabile. ma chiunque diffonda virus su internet deve sapere che c�� un prezzo da pagare�.

la pena - a saint paul, in minnesota, nella prima udienza del processo, il giudice federale susan nelson ha disposto per parson gli arresti domiciliari. potr� andare a scuola e dal medico, ma non navigare su internet. il procuratore aveva chiesto di lasciarlo in carcere. prossima udienza a seattle, il 17 settembre. per ironia della sorte, parson, noto sul web come teekid, � stato incastrato nel pi� classico dei modi: grazie a una �gola profonda�, un testimone che ha detto di averlo visto testare blaster e ha avvertito le autorit�. gli agenti della sezione crimini informatici dell'fbi hanno poi identificato il sito web del giovane hacker, t33kid.com , non pi� attivo ma ancora rintracciabile nell�archivio di google, il pi� celebre motore di ricerca.

tradito - grazie alla memoria cache (la �fotografia� di ogni singola pagina web che rimane a disposizione di tutti anche dopo la �morte� del sito di riferimento), gli investigatori hanno infine scoperto riferimenti precisi al �baco� che ha infestato la rete nelle settimane scorse. un controllo incrociato ha poi fornito l�indirizzo del responsabile del sito.

precedenti - parson non � certo il primo a finire nelle maglie della giustizia. prima di lui, le cronache registrano il caso di kevin mitnick, il pirata informatico pi� celebre del mondo: entrato in carcere nel 1996, ne � uscito quattro anni dopo con il divieto di toccare un computer. poi c�� stato il caso di david l. smith, il �padre� del virus melissa, arrestato nel 1999 dopo un�imponente caccia all�uomo. e infine, mafiaboy, �nome d�arte� di un quindicenne canadese che, nel febbraio 2000, aiutato da due compagni, coolio (il freddo) e scare (spavento), mise sotto scacco i server dei pi� importanti siti del mondo, da yahoo! adamazon, alla cnn.

Thursday, August 28, 2003

putin 2: secondo il foglio.

alla maddalena � giunta la squadra russa che veglier� su vladimir putin ospite di di berlusconi. secondo la nezavisimaya gazeta, il cav. e putin potrebbero tenere una conferenza stampa a bordo dell�incrociatore moskva. la cura di mosca verso i paesi �caldi� del post 11 settembre ha ieri registrato l�arrivo delle prime forniture militari russe all�indonesia. due avanzati sukhoi su-27 sono stati consegnati a giava. e� l�antipasto dei su-30 e degli elicotteri d�attacco mi-35 che putin fornir� alla presidente megawati sukarnoputri, che aggira cos� l�embargo posto da usa e gran bretagna dodici anni fa. le ragioni di allora, la guerriglia interna e il rispetto dei diritti umani, cedono alla necessit� di fronteggiare il terrorismo islamico. e putin � stato lesto ad approfittarne. ieri poi putin ha autorizzato il primo ministro mikhail kasyanov a presentare alla duma il bilancio per il 2004. il quarto di seguito a registrare un avanzo. l�ipotesi � che il pil russo equivalga a 493 miliardi di dollari rispetto ai 419 del 2003, con una spesa pubblica di 88 miliardi, il 17,4 per cento del pil, ed entrate per 91 miliardi, il 17,9. putin ci si gioca le prossime elezioni. e con un putin cos� l�europa dovrebbe solo giocare di rimessa, magari in chiave antiamericana, come adombrava ieri sergio romano?

Wednesday, August 27, 2003

putin: visto da sergio romano. oggi sul corriere.

quando un lontano predecessore di vladimir putin, lo zar nicola ii, visit� l�italia nell�ottobre del 1909, l�incontro avvenne nel castello di racconigi, residenza privata di vittorio emanuele iii in piemonte. anche putin, fra qualche giorno, sar� ricevuto in una residenza privata del presidente del consiglio in sardegna. ma 94 anni fa il luogo fu scelto per evitare le manifestazioni socialiste che avrebbero turbato il viaggio dello zar a roma e in altre grandi citt�. nel caso di putin, invece, la scelta della sardegna � soltanto un segno dei buoni rapporti personali che berlusconi ha instaurato con il presidente russo. le credenziali democratiche dell�ospite non sono impeccabili e qualcuno, a sinistra, ricorder� nei prossimi giorni tutti gli scheletri del suo armadio, veri o presunti: il piglio autoritario della sua presidenza, la guerra cecena, le interferenze nell�informazione tv, le battaglie un po� troppo spregiudicate contro gli oligarchi e il tentativo di controllare i sondaggi d�opinione organizzati sinora, con grande competenza e autonomia, dall�istituto di uno dei maggiori sociologi russi, jurij levada. ma non credo che l�opposizione vorr� sminuire l�importanza dell�incontro in sardegna o della visita di stato che il presidente russo far� due mesi dopo a roma. nessun inquilino del cremlino, nella storia del suo paese, era riuscito a combinare, nelle proporzioni realisticamente possibili, dosi altrettanto importanti di democrazia e di efficienza riformatrice. e nessuno, spero, vorr� negare che molti vizi da eliminare sono il retaggio dello stato comunista. grazie a putin la russia � nuovamente protagonista della politica internazionale. anche i critici della guerra cecena sanno che nelle maggiori crisi del momento (iraq, palestina, corea del nord) putin ha adottato con molto equilibrio una linea simile a quella della maggioranza dell�opinione pubblica europea. i suoi buoni rapporti con berlusconi possono giovare all�italia e all�europa.
perch� questo accada tuttavia � opportuno che il premier italiano rinunci a parlare dell�ingresso della russia nella unione come di una prospettiva realistica e desiderabile. non � n� l�una n� l�altra. manca di realismo perch� la russia non � ancora, e non sar� per molti anni, uno stato di diritto e una economia di mercato. non � desiderabile perch� la russia � troppo grande, troppo ingombrante, troppo orgogliosa della sua storia nazionale e, nel bene e nel male, troppo diversa. il primo a saperlo � putin, pronto a incassare, per quello che valgono, i calorosi auspici dell�amico italiano, ma perfettamente consapevole della loro irrilevanza politica. l�unico risultato delle dichiarazioni di berlusconi � di indurre nei partner europei la convinzione che il suo governo abbia rinunciato a qualsiasi prospettiva federalista e voglia trasformare l�unione in una grande zona di libero scambio.
sgombrato il campo da questo falso problema, il rapporto fra l�unione e la russia pu� presentare, per ambedue, grandi vantaggi. la russia ha bisogno dell�ue per crescere economicamente, formare i suoi quadri amministrativi, modernizzare il suo apparato produttivo e le sue infrastrutture. l�unione ha bisogno della russia per bilanciare in medio oriente e in asia il peso eccessivo di un�america troppo imperiale. senza rinunciare alle sue tradizionali relazioni con gli usa, l�europa disporr�, grazie alla russia, di maggiore autonomia. il mondo ha bisogno della grande potenza americana, ma anche di pesi e contrappesi che costringano washington a essere meno impulsiva di quanto sia stata negli scorsi mesi. sarebbe utile che di questo parlassero in sardegna il presidente della russia e il presidente dell�unione.

Monday, August 25, 2003

ci sono dei giorni strani: (minima privata) come oggi... una serie di cose storte. rompo la chiave nella porta, mi chiama il direttore della banca e mi dice: ben tornato ma qui c'� un bel buco! arrivo al lavoro e vedo certe facce che in altri luoghi tratterei con altri mezzi... e vabb�. ma come dice andreotti mai perdere l'ottimismo. del resto: sto mettendo su una casa che sembra una piccola reggia (almeno per le mie abitudini monastiche) e lo sto facendo insieme a una persona straordinaria... dunque guardiamo avanti a pace al direttore della banca.

Wednesday, August 20, 2003

l'esercito dei blogger: oggi se ne occupa anche il corriere: siccome interessa lo posto per intero. buona lettura.

c'� un'arma espressiva nascosta nel web. un'arma che in passato gli scrittori usavano con parsimonia e che ora � pronta ad essere sfoderata a ogni pi� sospinto. e' il punto esclamativo, vera e propria macchina da guerra delle avanguardie del duemila. e subito dopo vengono i puntini sospensivi. provate a sfogliare un blog qualunque e ve ne accorgerete. �il blog � frenesia, � tutto e il contrario di tutto, � antica attitudine alla confidenza e fiorire di nuovi percorsi e neologismi�. questa definizione, che si trova in diario di una blogger , l'ultimo libro (marsilio) di francesca mazzucato, � affascinante ma imperfetta. per saperne di pi�, � forse meglio rivolgersi a uno dei tanti siti web che lo praticano. e allora si scoprir� che il blog, ovvero �web log�, � �uno spazio virtuale autonomamente gestito che consente di "pubblicare in tempo reale" notizie, informazioni o storie di ogni genere�. secondo i teorici, il blog � �espressione dello spirito anarchico e individualista della rete e dei tempi�. in italia sono tantissimi quelli fioriti nell'ultimo anno: splinder , the gnueconomy , bloggando , clarence , arruba , nazioneindiana , quintostato , eccetera eccetera. una marea. una marea di bloggers, gente che affida al web i propri pensieri, i propri appunti e le proprie storie. ma che si tratti davvero di "nuovi percorsi", di un fuoco d'artificio di linguaggi e di immagini, salvo eccezioni, � tutto da discutere. tant'� vero che qualche settimana fa un articolo dello scrittore tiziano scarpa, blogger a sua volta per nazioneindiana , ha scatenato le reazioni risentite dei frequentatori pi� accaniti. l'articolo, se cos� si pu� chiamare un intervento web, si intitolava: �bloggers, siete peggio di liala!� e parlava non del "minimalismo" ma addirittura del "minimismo" dei diari in rete, dell'autocensura giornaliera che rivelano tutti quegli "autori non autorizzati", "spontanei" o "autolegittimati" che compaiono in migliaia di siti. insomma, esprimeva una profonda delusione nel leggere questi "verbalizzatori del pochissimo" o "narratori del quasi-niente".
in effetti, se � vero che il blog, trionfalmente arrivato in italia con debito ritardo rispetto agli stati uniti (dove ormai � quasi in declino), si presenta come un genere letterario o paraletterario innovativo per il canale di diffusione e soprattutto per la spontaneit� creativa priva di filtri "editoriali", � altrettanto innegabile che i risultati sul piano espressivo finiscono per essere poca cosa. anche (o forse soprattutto) quando ambiscono alla letterariet�. commentini, temini, pensierini, storielle, scambi di battute. con l'attrazione fatale per il punto esclamativo e per i puntini sospensivi, veri e propri segni del nostro tempo, bandiere dell'avanguardia web-letteraria.
ovviamente il discorso di scarpa era rivolto in particolare agli scrittori o simili ("autori non autorizzati", appunto), escludendo tutti i blog di servizio con intenti giornalistici (come quello, per esempio, di luca sofri, wittgenstein , che segnala spunti di lettura tratti da periodici e quotidiani). fatto sta che scarpa non aveva torto: l'esercito dei bloggers appare per lo pi� come un'armata brancaleone di giovani in vena di confidenze oppure desiderosi di vincere la noia comunicando al prossimo i propri malesseri che un movimento arrabbiato di "anarchici individualisti" (in netta maggioranza, le voci femminili) capaci di sconvolgere lo status quo del perbenismo generale. anche quando promettono sfracelli. anche quando presentano le loro pagine come luoghi di sconvolgente originalit�: �il mio angolino nascosto dove vomito tutto...�, �spazio vuoto in cui perdersi e tirar fuori la propria essenza...�, �il diario pazzo di un folletto della rete�.
c'� di tutto. c'� la categoria degli svagati adolescenziali in cerca di paesaggi interiori non meglio definiti: �hai lasciato le tue idee da qualche parte o le hai ancora incollate alla testa? non si riesce a viaggiare se la testa � piena... piena di vita quotidiana, piena di preconcetti, piena di problemi, piena di solitudine... forse dovresti deciderti una buona volta. parti. ma questa volta davvero� ( arcadia ). c'� la categoria dei vaticinanti ispirati, rigorosamente aforistici: �sei accanto a me, e vedo la citt� con occhi nuovi� ( mia wallace ); �esistono, esistono! i tramonti a nord est esistono davvero!� ( 4 banalitaten ). c'� la categoria dei sentimental-poetico-romantici: "grazie pap� / per avermi dato la vita. / per avermi insegnato la lealt�, la grinta e l'azzardo. / spero di non deluderti mai� ( il ciolo ). c'�, per riprendere la definizione di scarpa, una caterva di mini-mini-minimalisti: �oggi mi sono svegliata prestissimo!!! alle 8.00 x essere precisa, il ke � un record per una come me� ( rita's blog ); �sono in "pseudoferie" da 7 giorni, nel mio paese natale a molte miglia da dove vivo tutto l'anno. si da il caso che io viva in centro e, d'estate, ci sono vari piccoli concerti di gruppi locali. ora stanno suonando un po' di brani dei beatles, ed io ho un magone che non immaginate! a volte vorrei essere solo un po' pi� debole, lasciarmi andare e piangere! o forse sarei solo pi� coraggioso se lo facessi! che stupido che sono...� ( il guardiano del faro ).
c'� il maledettismo di maniera di chi ha letto troppi beat finendo per identificarsi con bukowski e compagni: �lo dico tutte le sante volte che mi prendo una sbronza di quelle da morirci: no, no, � l'ultima volta, accidenti, non sono mai stata cos� male in vita mia ecc... belle cazzate come al solito! non vi dico in che condizioni stavo ieri sera... vi dico solo che mi sono alzata adesso giusto per scrivere l'ultimo o penultimo post prima di partire domani sera! eh si mollo tutto e scappo dai miei amici per non tornare pi�!� ( kapricciosa ). c'� il gergale moderatamente inventivo della quotidianit� in stile sms: �molto stringata (speriamo): - fra mi invita a cena - carramba! si presenta anche mauri a sorpresa. - da quanto ho capito, fra l'aveva � o - mollato nel pom, ma siccome era ambriaca, credo che non valesse e non fosse stato messo agli atti - tensione palpabile, del tipo che i bocconi ti si bloccano a met� nel silenzio pi� totale - ripicche, rinfacciamenti, scuse, silenzi, ma tu, ma io, ma i tuoi, ma che c'entrano i miei etc. etc.� ( chiara x caso ). c'� il pamhlettismo impegnato: �he... he... � proprio vero che il mondo gira! prodi e compagni (� proprio il caso di dirlo "compagni") si indigna per le accuse mossegli! e non solo per telekom serbia! � solo vorrei chiedere al mortadella come ci si sente, tutto qua!� ( il guardiano del faro ).
tanti scrittori, mini-minimalisti, filosofici, satirici, maledetti, intimisti, con un solo tratto comune: il punto esclamativo facile, i puntini sospensivi appena si pu�. tutto lo stupore indicibile, tutta la rabbia inconfessabile concentrati in tre puntini di sospensione o in un punto esclamativo, massimo segno di espressivit� post-novecentesca. l'estetica blog? carramba, che originalit�! e che potenza�

Saturday, August 16, 2003

dopo 403 anni il nodo non � stato sciolto: dice welby parlando dell�intreccio tra scienza e religione. quello che pero' a me sembra importante e che forse welby ha dimenticato di considerare � che la scienza probabilmente non � un valore in s�. assoluto. secondo me la nostra scienza � frutto della struttura e dello sviluppo della nostra cultura. ha preso delle strade anche perch� si � sviluppata dentro la storia d�occidente dove la religione ha avuto il ruolo che ha avuto. credo che se lo spirito scientifico si fosse sviluppato in un altro mondo, in un�altra storia avrebbe avuto come oggetti altre priorit�. ed avrebbe identificato, come dicono gli studiosi del linguaggio, altre regionalit�.

dunque ad oggi noi come essere consapevoli facciamo bene a rivendicare la necessit� di scindere lo spirito scientifico dalla religione di stato. tuttavia per me � importante riflettere sul punto che ho citato perch� cosi' forse si ridimensiona pure un po� di certa vis anticlericale che fa tanto ottocento ma che a volte va (almeno per me) un po� fuori obiettivo.

Thursday, August 14, 2003

l'elba: premia buzzanca. la patria dei libertari dall'ottocento in avanti organizza una festa del cinema a rio marina e si libera pure dalle �puzzette intellettuali� dei cinefili nostrani. leggi oggi buttafuoco su il foglio

Wednesday, August 13, 2003

basso livello: si torna a parlare di sofri nei giorni della assenza di notizie. io per me preferisco fare un passo verso le idee di �basso livello� che sono divertenti e che ogni tanto illuminano pure aspetti che chi crede di correre le alte vette del pensiero perde spesso di vista.

il simpatico intellettuale � ora un caso. sicuramente di principio. anche perch� avendo seguito un minimo negli ultimi anni le sue vicende � evidente che le cose relative alle accuse contro di lui destano qualche sospetto. in molti pensano, e in certi ambienti lo si fa con insistenza, che si sia voluta quanto meno dare una punizione esemplare per fare un po' d'ordine sui famosi anni difficili della repubblica.

ora pero' ci sono i processi e le sentenze che stanno li'. forse � pi� importante vedere altre cose. e qualcuno gi� lo fa. e se sofri � l'esca per attirare l'attenzione per poi parlare ad esempio di cosa succede a quelli che stanno in galera e non si chiamano sofri va bene. pero' a me (che mi piace il basso livello), mi pare un po' vuota 'sta storia... sara' il caldo...

Monday, August 11, 2003

ritorno: e comincia il gioco della memoria. perch� � necessario dato quello che si ritrova qui in questa roma alla remotti. una vacanza che aspettavo da un sacco di tempo dopo una stagione dura e strana.

nella mente e negli occhi ancora quella luce intensa per le strade di puerto banus, larghe e piene di edifici degni delle residenze californiane del mitico marcellus wallace (si scrive cosi'?, si tratta del mafioso di pulp fiction.. ).

sono stato con alcuni degli amici di sempre ospite di gaia. (i miei 8 blog per parlare di lei e di cosa sento per lei li sto organizzando). fa notte alle 10 da quelle parti. e abbiamo passato giornate intere a bordo piscina a prendere il sole, a chiacchierare e a sentire le cose che girano sempre per la testa al grande tarta, tipico esempio di mente associativa fulminante.

la lentezza, le cose come venivano, senza progetti e programmi. il massimo per me. con intorno esseri umani veri. e diversissimi. uno, l'ho gi� detto: un artista. lui si'. ci siamo conosciuti dieci anni fa. entrambi membri di un'orchestra jazz. lui era uno degli autori dei brani. bellissimi.

poi il ciccio. strepitoso coatto di san giovanni con il quale mi diverto ad andare in moto e ad andare in giro la sera per roma. poi adriano, mio collega qui a rr, a cui sono molto legato. se non altro perch� dice e pensa sempre esattamente il contrario di quello a cui tengo io.

poi clara, coinquilina di gaia alla "comune", che non capito ancora bene, che pero' � entrata nelle grazie del tartaglia e dunque ha sicuramente qualche numero che a me sfugge. (arrivo sempre dopo del tarta sulle cose).

e poi la bimba. straordinaria ospite. ha saputo viziare tutti e tutti le hanno voluto bene per tutto quello che ha fatto. dalla cucina alla pace con cui ti rispondeva. ad esempio: gaia abbiamo finito tutti gli alcolici di tuo padre. e lei: fa niente ("e" stretta)... divertiamoci.

poi io vabb�. che dire... credo di non essere mai stato in uno stato del genere... ma di questo ne parlero' negli 8 blog... mettero' qui i link.

Sunday, July 27, 2003

le mie risposte: a quanto detto da marco cappato (europarl. radicale) sul forum di radicali.it relativamente alla telematica radicale. ciao a tutti.

1. rino aveva per un periodo avviato un servizio di newsletter che consisteva in una copia della home page con tutti i link attivi delle ultime cose pubblicate. vedo che sulla nuova home page c'� il link per attivare la newsletter, immagino dunque che il servizio possa ripartire.

2. andare in stampa piacerebbe anche a me. bisogna sentire gli amministratori cosa ne pensano. quanto alle sollecitazioni attive credo che occorrerebbe creare una struttura apposita per questo. forse si potrebbero girare da qui alcune segnalazioni al call center del partito. quanto all'autoprofilazione dell'utente sarebbe utile aprire anche qui da noi uno spazio blogger. offrire per esempio agli abituali frequentatori del forum la possibilit� di crearsi una pagina propria presso di noi, come ad esempio gi� fa mi pare il riformista. da l� poi si potrebbero creare una serie di incroci di iniziative politiche ed editoriali stimolate dal centro propulsore.

3. credo che anche questo in qualche modo rino lo avesse gi� pensato. occorre chiedere ad esempio a renzo grandi se sa che fine hanno fatto gli indirizzari che rino utilizzava e vedere di ritirarli fuori.

4. anche per le mailing list locali penso che uno spazio comune tipo blog di raccordo locali potrebbero essere utili. ma non so...

5. protocollare la corrispondenza. credo che il problema sia sempre lo stesso: occorre una struttura apposita per fare questo. non se qualcuno ha presente per esempio che esiste un patrimonio di indirizzi copiabili ed utilizzabili che sono quelli delle centinaia di persone che ogni giorno inviano messaggi all'indirizzo staff@radioradicale.it. l� non so se qualcuno ci ha ancora messo le mani.

6. non so se sono un fissato ma anche per quel che riguarda lo stimolo a rinunciare alla privacy credo che il blog possa essere una risorsa. del resto sarebbe una specie di do ut des. io ti do una pagina di un certo valore, legata al nostro portale, tu mi molli un po' di dati che poi io riutilizzo.

7. ripeto ancora: blog...

8. "napsterizzazione" : mi sembra tutto sommato una idea giusta, ma ricordiamoci sempre che l'amministrazione qui spende un sacco di soldi per realizzare gli audiovideo e gi� un po' tutti i partiti ci tengono gli occhi addosso linkandoci spesso a tradimento. l'idea � buona per� bisogna ricordare che anche qui non si vive solo di idee.

9. potenziare l�informazione attiva (cio� inviata, spinta) di radioradicale.it: vedi sopra (cit. newsletter di rino). poi anche pensare che ne so, ad un'altra newsletter dedicata agli eventuali bloggari che usano pagine concesse da noi... per esempio mandare loro direttamente un banner da piazzare al volo con i link delle cose che ci interessano di pi� al momento.

10. credo che anche su questo si sia iniziato a lavorare gi� dai tempi di rino. credo che andrea e diego pure abbiano proseguito in questo senso con l'uso di codici html utilizzabili da portatori di handicap.

Wednesday, July 23, 2003

recuperiamo: sempre i fatti miei. e vabb� siamo vicini alle vacanze e ognuno svacca a modo suo. pero' oggi "due saggi raccontano un aspetto fondamentale della propaganda del regime, che si serviva di artisti come mario sironi"

e il fascismo creo' la politica dell�immagine.

nel 1932 il fascismo celebro' i dieci anni che lo separavano dalla conquista del potere con una grande esposizione realizzata nella capitale, la mostra della rivoluzione fascista, che ottenne un grande successo in termini di visitatori: ben tre milioni e 700 mila invece dei 500 mila inizialmente previsti. ma l'importanza del lavoro che uno studioso americano, jeffrey schnapp, ha dedicato di recente alla mostra non dipende solo dalle dimensioni quantitative, pur notevolissime, dell'avvenimento... la mostra era anche documento di una peculiare visione fascista della storia. anzitutto i documenti d'ogni tipo - giornali, lettere, foto, oggetti vari - che dovevano testimoniare della fase �eroica� del fascismo tra gli anni della guerra e la marcia su roma non erano esposti in modo ordinato e secondo una sequenza narrativa, ma erano fusi, spesso attraverso grandi collage, con il resto dell�allestimento in modo da creare una sorta di contesto espositivo totale. il visitatore, al quale le sale asimmetriche e le proporzioni spaziali irregolari davano una sensazione di instabilit� e di movimento, doveva avere l'impressione quasi di rivivere gli avvenimenti, di essere immerso nelle lotte da cui era infine scaturita la vittoria fascista. �non � una raccolta di materiale storico, ma storia in atto� commentava margherita sarfatti, che fu a lungo la principale ispiratrice della politica fascista nel campo delle arti visive... leggi ancora sul corriere
oggi � proprio una buona giornata: e come ogni mattina da po' di giorni in qua, mi giro e c'� una faccina straordinaria che dorme tranquilla. solo a vederla mi mette di buon umore. che dire... mi sono un po' dedicato a lei (e a me) e poi sono arrivato in ritardo qui a rr. ormai mi sembra tutto diverso. ho perso l'accanimento che avevo tempo fa. penso ad altro. alla libert�. quella vera. e mi sa che alla fine esiste. per esempio: essere felice delle scelte altrui. dare la possibilit� di scegliere. e capire. e fare lo stesso. "la mia memoria scivola, mi ricordo limpida, la trasmissione dei pensieri, la sensazione che in un attimo qualunque cosa pensassimo poteva succedere..."

Monday, July 21, 2003

balbo: qualcuno dei miei appassionati lettori ritiene che l'impresa di �pizzo di ferro� non meriti di essere ricordata perch� in fondo si tratta di cose fasciste e quindi, meglio dimenticare. io, che non condivido questa mentalit�, ricordo che la trasvolata ebbe una tale eco che mussolini, secondo alcuni storici, ne fu talmente impressionato da ritenere balbo troppo popolare specialmente fuori d'italia e quindi di li' a poco lo mando' a tripoli. di seguito un omaggio musicale dell'epoca:

�sai dove s'annida pi� florido il suol? sai dove sorride pi� magico il sol? sul mar che ci lega coll'africa d'or la stella d'italia ci addita un tesor. tripoli, bel suol d'amore, ti giunga dolce questa mia canzon. sventoli il tricolore sulle tue torri al rombo del cannon! naviga o corazzata; benigno � il vento e dolce � la stagione. tripoli, terra incantata, sar� italiana al rombo del cannon. a te, marinaro, sia l'onda sentier; sia guida fortuna per te bersaglier. va� e spera soldato, vittoria � col�... hai teco l'italia che gridati: va! tripoli, bel suol d'amore, etc... al vento africano che tripoli assal gi� squillan le trombe la marcia real. a tripoli i turchi non regnano pi�: gi� il nostro vessillo issato � laggi�... tripoli, bel suol d'amore...�

Saturday, July 19, 2003

balbo e gli atlantici: anche se prosegue la questione gramsci vs togliatti (vedi infatti il corriere), oggi pero' mi va di ricordare che 70 anni fa, il 19 luglio 1933, si compiva l'impresa di italo balbo: la trasvolata dell'atlantico in formazione con i mitici s55. a occhio e croce mi pare che nessuno ne parli, tranne il giornale. ma il fatto storico ha una sua portata... o no?

Friday, July 18, 2003

gramsci vs togliatti: intervista allo storico giuseppe vacca sul documento inedito pubblicato ieri dal corriere, oggi ancora sul corriere.

�la lettera su gramsci delle sorelle schucht contribui' al declino politico del migliore�


tradimento, sospetto. sono le parole chiave della lettera inedita pubblicata ieri dal corriere che evgenia e julia schucht inviarono a stalin nel dicembre 1940. la cognata e la moglie di gramsci avvaloravano cosi' al massimo livello i sospetti di tradimento che il leader del pci, morto ormai nell�aprile 1937 dopo undici anni di detenzione nelle carceri fasciste, nutriva nei confronti di alcuni compagni di partito. sicuramente l�autore dei �quaderni� considerava responsabile della sua mancata liberazione ruggiero grieco e lo stesso palmiro togliatti. parliamo di questo documento molto importante per le vicende interne al pci ma anche per la storia del comunismo internazionale, con il professor giuseppe vacca, presidente della fondazione istituto gramsci e autore di alcuni studi fondamentali come �gramsci a roma, togliatti a mosca� (einaudi) e �appuntamenti con gramsci� (carocci). vacca inoltre ha gi� consegnato all�einaudi un volume scritto con chiara daniele, �le donne di gramsci�, dedicato alla famiglia schucht.
professor vacca, qual � dal punto di vista della ricerca storica il valore della lettera a stalin di evgenia e julia schucht?
�mi pare duplice. in primo luogo sinora dell�azione svolta a mosca dopo la morte di gramsci dalla moglie julia e dalle cognate evgenia e tatiana, depositaria quest�ultima dei sospetti di gramsci, eravamo edotti solo indirettamente dalle informative della segretaria di dimitrov, stella blagoeva. la prima informativa del �38 riguardava l'inchiesta che port? all�estromissione di grieco dal ruolo di coordinatore della segreteria del partito; la seconda, del settembre 1940, costituiva un vero e proprio rifacimento della scheda biografica di togliatti successiva alla fine del ruolo di commissario politico nella guerra di spagna. dopo un�inchiesta durata due anni, togliatti nel �41 fu estromesso dalle decisioni pi� delicate del comintern. la principale accusa era di aver perso durante la fase finale della guerra civile gli archivi del partito comunista spagnolo. ma ora sappiamo che nel ridimensionamento del ruolo politico di togliatti ebbero un ruolo anche i sospetti nei confronti del "migliore" di gramsci, avvalorati dalle sorelle schucht nella lettera a stalin�.
e l�altro aspetto importante del documento?
�la lettera contiene elementi utili a seguire nuove piste per trovare ulteriori documenti, per esempio lettere e resoconti di colloqui delle sorelle schucht con i dirigenti del comintern�.
da cosa nascevano i sospetti di gramsci verso i suoi compagni italiani?
�i sospetti di gramsci non sono sempre gli stessi. cominciano a orientarsi verso i comunisti italiani e da ultimo verso togliatti a partire dal �33-�34. c�� una famosa lettera in cui gramsci si considera prigioniero due volte, del carcere fascista e dell�apparato del partito. ma questa � soltanto una metafora. il punto � che quando viene arrestato, l�8 novembre 1926, � giunto al culmine lo scontro con l�internazionale che comincia a essere pesantemente condizionata dall�avvento di stalin e dalla strategia del socialismo in un solo paese. da allora in avanti gramsci sar� percepito come un eretico, che ha rapporti conflittuali anche con i compagni italiani, dal 1929 allineatisi con l�urss. la questione politica ha un riverbero pesante nella vita del carcere dove arrivano compagni che seguono la linea ortodossa. questi difficili rapporti sono all�origine dei sospetti che angosciano sempre di pi� il leader comunista�.
sospetti in verit� confermati dal giudice istruttore a proposito della famosa lettera in cui grieco nel �28 si rivolgeva al prigioniero enfatizzando il suo ruolo di leader: �onorevole gramsci, lei ha degli amici che certamente desiderano che lei rimanga un pezzo in galera�.
�gramsci in un primo tempo considero' quella una "strana lettera", frutto della "leggerezza" dello scrivente, poi dal �32-�33, per ragioni non ancora del tutto chiare, comincio' a nutrire pesanti sospetti di tradimento. le ricerche di giuseppe fiori sulle carte del tribunale speciale ci hanno consentito di stabilire che la frase del giudice fu una vera provocazione, perch� la lettera di grieco fu mostrata a gramsci dopo che l�istruttoria era stata ultimata e la condanna a vent�anni era stata gi� richiesta. il prigioniero credeva invece che l�istruttoria fosse ancora in corso cosi' come non sapeva che le trattative per lo scambio tra prigionieri politici del fascismo e sacerdoti nelle carceri dell�urss era fallito�.
veniamo ora alle responsabilit� di togliatti. e� vero che �il migliore� aveva interesse a mantenere gramsci in carcere?
�e� vero il contrario. questa tesi non � documentabile, non ci sono prove che togliatti avesse qualche interesse a far restare gramsci in carcere. innanzitutto fu lo stesso togliatti a farsi promotore, attraverso bucharin, delle prime trattative per lo scambio di prigionieri tra italia e urss, anche se bisogna dire che il successo di queste iniziative dipendevano esclusivamente dal mutevole rapporto fra i due stati. e poi c�� da aggiungere che fu togliatti, con la pubblicazione delle "lettere" e dei "quaderni" a garantire la sopravvivenza storica di gramsci�.
allora perch� gramsci, come testimoniato anche dalla lettera a stalin di evgenia e julia, diffidava dei compagni italiani?
�gramsci era consapevole che il regime fascista l�avrebbe liberato solo se la scarcerazione fosse apparsa come un atto di generosit� di mussolini e a condizione della sua definitiva scomparsa politica. se i comunisti italiani fossero stati coinvolti, sicuramente avrebbero pubblicamente rivendicato la scarcerazione come un successo. perci? gramsci teneva a sfruttare esclusivamente i canali con il ministero dell�interno sovietico, con il quale la moglie julia aveva collaborato dal 1923 al 1930, prima di ammalarsi. i rapporti di julia con i servizi segreti sovietici erano dunque considerati da un gramsci stremato dalla galera uno degli atout che potevano salvarlo. ma le sue condizioni di salute peggiorarono, nel 1935 fu ricoverato nella clinica quisisana di roma, il 25 aprile 1937, quando doveva essere liberato per decorrenza della pena, ridotta negli anni precedenti, fu colpito da un collasso cardiaco. due giorni dopo mori'�.

Thursday, July 17, 2003

coerenza 2: (spazio privato - mi spiace, ma vi tocca). tra le tante cose nuove di questo momento ho finalmente voglia di parlare di quella che ho gi� definito come un'apparizione. si tratta di una "piccola vita" che mi trovo tra le mani. preziosissima. che � arrivata dalle mie parti nel giorno piu� brutto della mia storia. ed � dunque in profondissima contraddizione con quel momento. ma tant'�. non sono in grado e non mi piace interrogarmi sul perche' mi capitano le cose.

oggi camminiamo insieme sulla strada. la sento vicina, e lei sa proprio come farmi sentire la sua vicinanza. io per me le racconterei tutte le storie del mondo. � chiaro, tutte quelle che conosco. vorrei farle conoscere le poche cose che mi guidano. e poi non so... non sono abituato a parlare dei miei sentimenti. ma in questo momento mi assediano felicemente e mi fanno vedere il mondo, le cose e le persone con altri occhi. che forse non ho mai ospitato nelle mie orbite.

Wednesday, July 16, 2003

omaggio al rodari di c'era due volte il barone lamberto:

c'era due volte il barone lamberto franchesini calamandro da pizzoli. perche' due volte, si chiederanno i miei quattro stupiti ed affezionati lettori. due volte perche' il gentile lamberto, come tutti gli uomini del mondo, vedendo arrivare le nebbie della fine, non si voleva rassegnare a togliere le tende dalle pene terrene, e andava cercando di inventarsi qualcosa. che' quella che aveva dietro le spalle per lui non fu poi neanche una vita cosi' penosa lo sapeva anche lui. nato da una famiglia non certo di poca influenza che aveva avuto tra le mani alcuni pezzi del potere del regno delle due sicilie, il nostro lamberto, dentro questa tradizione si era trovato bene. crescendo poi si era inventato un nuovo modo di essere importante che non era proprio quello degli avi ma funzionava bene lo stesso.
e dunque negli ultimi anni andava pensando e ripensando a come scavalcare quella che, sempre per tutti gli uomini del mondo, era l'ultima soglia. fu cosi' che un giorno, seduto per caso sopra un sasso della sua isoletta di famiglia nel bel mezzo del lago di bolsena, si era reso conto di provare un forte benessere, ma proprio fisico, udendo il suono del suo nome pronunciato da quella povera disgraziata della sua serva. la domestica che la famiglia, con poco riguardo, gli aveva messo tra i piedi.
da quel giorno provo' a ripetere l'esperimento. si trovavano sempre allo stesso posto, sulla pietra, con l'acqua del lago che lambiva i loro piedi, e lei senza sapere bene il perche' si metteva a ripetere: "lamberto, lamberto, lamberto..."
e lamberto si sentiva proprio meglio. not? di li' a poco che le rughe andavano assottigliandosi e il volto sembrava pi� disteso.
tanto per provare, cos? sempre come esperimento, lamberto comincio' ad organizzare meglio la questione. se occorreva che il suo nome fosse ripetuto si poteva pure fare. del resto i mezzi non mancavano. di li' a poco i "dicitori" furono organizzati in una vera e propria attivita' produttiva. sembrava di essere in uno studio radiofonico. con stanze insonorizzate e microfoni ovunque. tutto perche' i dicitori potessero vuotare il sacco di cui lamberto succhiava il contenuto.
e i dicitori poi tutto sommato non � che si trovassero male. erano ben pagati, il lavoro non era duro e nemmeno difficile. facevano il loro turno, regolato sindacalmente per carita': due ore a dire: "lamberto, lamberto, lamberto..." e un'ora di riposo.
(segue)
guernica: ieri ho fatto un'altra scoperta di quelle che mi lasciano cosi'. leggendo un pezzo di francesco machina grifeo, segnalatomi da robba, apprendo che la bella storiella (che del resto non mi aveva appassionato mai) di picasso interrogato dai tedeschi ecc. ecc. � una stronzata. il furbo pittore avrebbe alla bell'e meglio riutilizzato una tela realizzata prima del bombardamento, dedicata alla morte di un suo amico torero.

di seguito quello che mi viene in mente:

1. il ricordo della scuola e quello che io li' ho letto e fatto si confonde oramai nelle nebbie del passato. meglio cosi'.

2. sempre nuova fatica per capire le pieghe della storia, la necessit� della propaganda e della creazione dei miti. dopo pero' sono soddisfazioni.

3. se ci penso bene, anche il personaggio picasso mi ha sempre convinto poco (sicuramente diro' una ovviet�, che far� sorridere francesco) e mi d� l'idea di mito per le masse.

Tuesday, July 15, 2003

eccoci qua: ho voglia di andare via. un saluto alla mia citt� (con il grande remotti - grazie a fede)

Negli anni cinquanta io me ne andai, come oggi i ragazzi vanno in India, vanno via, anch�io me ne andai nauseato, stanco da questa Roma del dopoguerra, io allora a vent�anni, mi trovavo di fronte a questa situazione, andai via da questa Roma anni 50.

E me andavo da quella Roma addormentata, da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, quella Roma del volemose bene, annamo avanti, quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei sali e tabacchi, degli erbaggi e frutta, quella Roma dei mostaccioli e caramelle, dei suppli', dei lupini, dei maritozzi colla panna, senza panna, delle mosciarelle

me andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre gi� chiuse, dove ce voleva �na raccomandazione

me andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, quella Roma della circolare destra e della circolare sinistra, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti

me andavo da quella Roma degli attici colla vista, la Roma di piazza Bologna, di Via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella eterna, quella di giorno, quella di notte, quella turistica, la Roma dell�orchestrina a piazza Esedra, la Roma di Propaganda Fide, la Roma fascista di Piacentini

me andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma caput mundi, del Colosseo, dei Fori imperiali, di piazza Venezia, dell�Altare della patria, dell�Universit� di Roma, quella Roma sempre col sole estate e inverno, quella Roma ch�� meglio di Milano

me andavo da quella Roma dove la gente orinava per le strade, quella Roma fetente e impiegatizia, dei mille bottegai, de Iannetti, di Gucci, di Ventrella, di Bulgari, di Schostal, di Carmignani, di Avegna, quella Roma dove non c�� lavoro, dove non c�� �na lira, quella Roma der core de Roma

me andavo da quella Roma della Banca Commerciale Italiana, del Monte di Piet�, di ...chi cazzo, di campo de� Fiori, di Piazza Navona, quella Roma che c�hai �na sigaretta, e prestame cento lire, quella Roma del Coni, del Concorso ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini

me n�andavo da quella Roma di merda!

Mamma Roma! Addio.

Wednesday, July 09, 2003

archivi & grandi progetti: ma qualcuno ne ha sentito parlare da queste parti? e se si' come si fara' questo lavoro? dovrebbe essere il lavoro che devo fare io? ma... come dice un mio amico, grande filosofo della strada: "io, manco me ne frega un c...". dal corriere di oggi enzo marzo.

nascono gli �archivi della repubblica�. sette fondazioni private hanno dato vita a un'associazione temporanea �di scopo� per unire le forze e cos� rendere maggiormente fruibili quegli archivi storici essenziali per la storiografia contemporanea, soprattutto della prima repubblica. le fondazioni si intitolano ai protagonisti del nostro paese, da luigi einaudi a ugo la malfa, da antonio gramsci a luigi sturzo, da filippo turati a ugo spirito. altre si aggiungeranno. l'implosione della prima repubblica ha fatto correre seri pericoli alla memoria del paese: in pochi mesi partiti pi� o meno grandi sono scomparsi, risucchiati da tangentopoli e dalla crisi irreversibile del cinquantennio. il rischio che con l'intera classe dirigente scomparissero tutte le carte era reale. quindi le fondazioni hanno il merito d'essersi fatte custodi della documentazione storica. all'appello mancano per� due partiti, il socialista e il socialdemocratico. in via del corso la d�b�cle craxiana ha visto la dispersione e la devastazione dell'archivio. ora rimangono le carte di bettino craxi, ma nulla pi�. stessa sorte ha subito �la memoria� del partito di saragat. questi due esempi in negativo rendono apprezzabile l'opera di chi s'� dato da fare per recuperare pi� materiale possibile. ora con questa iniziativa si tende a stabilire - come ha detto durante la cerimonia di presentazione gabriele de rosa - �un rapporto pi� stretto fra le fonti e i cittadini�. lo strumento scelto � quello telematico e si rif� all'esperienza degli �archivi del novecento�, che gi� dagli anni 90 valorizza su internet la documentazione d'una trentina di enti e fondazioni. fin qui tutto bene, ma durante la presentazione dell'iniziativa da parte di un rappresentante degli �archivi� sono emersi alcuni problemi. diffondere il pi� possibile sulla rete la documentazione storica � commendevole, ma fornire - come s'intende fare - anche una traccia �didattica� dell'intera storia repubblicana sar� possibile? le sette fondazioni e il parlamento hanno nominato tre garanti (giorgio rumi, linda giuva ed elena aga rossi) ma la loro impresa potr� aprire un mare di polemiche, perch� sar� complicato mettere d'accordo culture cos� diverse su una sola storia d'italia. a meno che, anche in questo campo, non si applichi il criterio salomonico della lottizzazione. e a questo ha alluso il presidente del senato marcello pera. che ha detto pera? che esistono diverse storiografie e quindi differenti interpretazioni dei fatti storici e questa pluralit� � testimonianza di libert�. per�, ha continuato, questa pluralit� �deve convergere fino a unificarci in un'unica storia�. e se non proprio unica, �largamente condivisa�, altrimenti la nostra democrazia liberale non sar� compiuta, perch� �noi tutti abbiamo bisogno di una storia condivisa�. non mancheranno le discussioni.

Monday, July 07, 2003

un mese: (nuovo spazio privato - scusatemi tanto ma urge) da ragazzino quando c'erano le storielle con le bimbe un mese era una tappa importante. un'occasione per fare un bilancio. per valutare il senso di quello che succedeva. mi � poi sempre rimasta la fissa delle date e delle ricorrenze. forse un modo per sfuggire all'horror vacui che ogni tanto mi attanaglia.

un mese pero' bellissimo e terribile questo. mancanze cosi'... come al solito immotivate. senza senso. poi apparizioni. una incredibile, dopo tanto tempo. e proprio venuta a galla nel momento pi� difficile. in quel paese li'. sotto al vesuvio. dove tra l'altro ho passato pure io un po' di anni a giocare a pallone e a stare per strada tutto il tempo fino a sera.

apparizione sul muretto. seduto nel momento in cui avevo mollato anche io dopo tutta una giornata a cercare di fare il pap� di tutti. qualunque cosa succeda questa non me la dimentico.

e poi la fuga. come al solito, mi capita di menare fendenti a destra e sinistra e me ne accorgo dopo.

un mese di confine. sembra una banalit� (del resto le banalit� mi sono sempre piaciute per certi versi) ma voglio partire. andare via. mare. testa scollegata e baci a tutti. mi aspetta un appassionante corso di buone maniere. materia in cui sono abbastanza scarso. e si vede.

Friday, July 04, 2003

grazie a griner: che viene ogni tanto da queste parti. anche lui non sembra convinto sul piano solo. in effetti le cose non sono chiare.

Thursday, July 03, 2003

coerenza: su questo concetto io ho sempre fatto confusione. sicuramente se penso al significato pi� comune di questa parola, cio� il fatto di avere una linea che abbia un senso di sviluppo nella mia vita, b�... lasciamo perdere. c'� poi un altro valore che si d� a questa parola. pi� tecnico. da filosofi del linguaggio. ma lasciamo perdere anche li'... l'unica cosa che posso dire � che le cose che mi capitano le capisco sempre dopo. ma parecchio dopo. certe volte mi torna la paura. ma non quella di un po' di tempo fa, ossia di dire quello che voglio fare. no. si tratta di una cosa pi� profonda. specialmente quando davanti ho qualcuno che capisce subito i miei equilibri fittizi. che per me non voglio ancora rompere. e quindi via. fuga.

Thursday, June 26, 2003

arriva spezzaferro: ancora nel filone si stava meglio quando si stava peggio. d'alema e i fascisti. quelli s� che erano tempi. oggi sul corriere

Wednesday, June 25, 2003

pace: mentre tutto intorno vedo esseri accapigliarsi per questioni che alla fine mi sfuggono, mi rilasso. penso che in fondo non mi interessa nulla di carte, fogli, contratti e altro. i soldi in un modo o nell'altro ho imparato a trovarli, e, se non si pu� onestamente, pazienza. penso ad altro.

Monday, June 23, 2003

si stava meglio quando si stava peggio: ai miei tempi... questi giovani non sono come noi ecc. nessuno per� racconta come la mentalit� di questa gente si sia diffusa in molti ambienti e si sta come alle assemblee negli anni 70. una roba terribile. bianconi ci delizia pure oggi.

Friday, June 20, 2003

i vecchi sacerdoti: in iran hanno le ore contate. lo dice oggi sergio romano. i giovani con il computer li cacceranno. � cos� o � un sogno da vecchio sacerdote?

Thursday, June 19, 2003

solco nella sabbia: arriva l'onda e scompare. ma io sto qua, "de punta" come si dice a roma, e lo rifaccio ogni volta che la risacca arretra. voglio proprio vedere come va a finire. e mo' � 'na questione di principio.

Tuesday, June 17, 2003

scusate il ritardo: del resto qui c'� molto da fare e la sedia traballa sempre di pi�. oggi intanto, a proposito di ambiguit�, si parla di piano solo. fu una cosa seria o una montatura?

Friday, June 13, 2003

compagnia di gesu': nuova storia dei "figli della controriforma" di ignazio di loyola. oggi sul corriere

Tuesday, June 10, 2003

a kind of blue: spazio letteratura (si fa per scherzare). novembre del 1959. sono in giro per le vie di new york, piove e sono triste. Poco fa ho incontrato phil che mi dice: miles � uscito con questo nuovo disco. bellissimo gli dico io, l'ho gi� sentito. � una svolta per tutti noi che facciamo questo mestiere, penso dopo tra me e me. con quel primo pezzo che si apre con una quarta aumentata sul primo accordo, miles apre tutto un nuovo modo di ragionare e di esprimersi nella composizione.

del resto ci eravamo stancati di seguire charlie. e ora che ci penso sono ormai 4 anni che � morto. aveva 35 anni e ne dimostrava 20 di pi�. io poi mi ero spesso preso male con lui. sar� perch� entrambi eravamo sassofonisti, c'� sempre un po' di competizione tra noi.

poi a me quel modo di suonare non mi piaceva, e a dirla tutta neanche mi riusciva bene. tutte quelle frasi attorcigliate, sconnesse, scomposte, mi davano le vertigini e alla fine secondo me non si capiva pi� niente.

e charlie era pure un bastardo per certe cose. una volta mi ha rubato il sax, se l'� venduto per pochi dollari che gli servivano per andarsi a fare di eroina. lo rincontrai al blue note mesi dopo e gli spaccai la faccia con gran gusto.

ora miles ci indica questa strada nuova. � pi� facile. per noi e per chi ascolta. solo una cosa mi � rimasta in testa: era charlie che era diventato matto alla fine o ero io che non capivo?

Friday, June 06, 2003

ordinary man: 1993, dieci anni fa, l'anno delle inchieste giudiziarie. io stavo ancora all'universit� a divertirmela. tempi eccezionali. passavamo da un we al circeo o porto ercole a salti vari in sardegna a fare pesca subacquea. poi vela, serate a trastevere in varie case di intellettualoidi da strapazzo a bere e fumare come gli scemi. un gruppo di pazzi: io , giulio, carlo, lorenzo, andrea il polacco, e altri. io all'epoca avevo una tipa eccezionale: stefania. ex ballerina con renato zero, aveva dovuto smettere di ballare per via di un incidente al legamento crociato. aveva un fisico eccezionale, tutta muscoli. bellissima e non pensava ad altro che al sesso. il massimo.

una cosa che si ripeteva di continuo tra una una riunione per il super quotidiano politico che si distribuiva in facolt� e una serata alcolica, era: "whatever will be happen, noone of us will become an ordinary man". e infatti.

facciamo come nei film tipo american graffiti. giulio ora sta in una azienda che fa sicurezza, boh, non so bene... carlo, che faceva l'attore tra un esame e l'altro, mi pare faccia ufficio stampa per i film di cecchi gori (che mi pare non se ne facciano pi� o quasi). andrea il polacco non so bene... l'ho perso di vista. lorenzo sta con italia nuova, ambiente italia, realacci, cose cos�. stefania lavora con un'associazione che si occupa di carcerati, si � sposata, ha un figlio e, pensa un po', mi abita pure di fronte... una tortura. io, per me, sto a rr.it a fare non si sa bene cosa.

Thursday, June 05, 2003

filosofia del linguaggio: spazio privato. sono passati un po' di anni da quando ho lasciato l'universit� e gli amati corsi del grande professore (e non ministro) tullio de mauro. qualcuno che � capitato da queste parti mi ha riportato a discutere di cose che mi appassionavano all'epoca. ed ho trovato non poca ruggine tra le mie sinapsi. forse per� con il tempo � venuta pure una disposizione a riusare certe cose, invece di parlarne solamente... ma non lo so... forse non � una cosa utile riusare certe cose. e quindi mi sa che mi sbaglio io.

Wednesday, June 04, 2003

neocons vs newlabour: oggi mi sono andato a sentire d'alema che ospita i new labour, la risposta "sinistra" ai neocons che hanno guidato bush nella campagna contro l'iraq. leggi (niente di meno) lembo su radioradicale.it

Tuesday, June 03, 2003

bisanzio: altro che storie. vedi da noi cosa succede veramente. leggi �vatican report � la messa in mora e� finita, tutti alla cassa: i conti in tasca alla chiesa di lefebvre�� su dagospia

Sunday, June 01, 2003

il peggio di me: perch� in questi giorni mi viene bene. dunque da quello che ho capito in 35 anni di vita c'� una cosa del mio modo di fare che d� molto sui nervi a chi mi frequenta (forse anche qui) e cio� quando mi metto a fare il professore. e s�. quindi approfitto. tornano a parlare di difesa della lingua. mamma mia. nun ce se crede. torniamo dunque anche a stalino, versaglia e quant'altro. secondo me (e i miei odiosi maestri) non c'� atteggiamento pi� moralistico di chi vuole difendere la propria lingua dall'invasione straniera. condivido invece il fatto di pensare al linguaggio come ad una citt�, che vive e si sviluppa, alla fine, senza una moralit� di crescita. ci sono strati, vie, angoli, senza soluzione di continuit�, che raccontano storie che si incrociano e in lingue che si perdono. giordano bruno guerri sul corriere.
qui dico la verita': se sei radicale allora nessuno si aspetta che rivendichi quello che rivendichi. ma che rivendico: me fate sta' come se deve? vale a dire: non sono d'accordo con i serventi longhi ecc. che fanno lo sciopero contro folli al corriere. ma dico: c'� una differenza tra l'essere trattati da ziracca (paga pseudo oraria - nessun riconoscimento della qualit�, dico qualit� del lavoro) rispetto ad uno che sta sul mercato? ma allora 'sto mercato esiste pure per me o no?

Friday, May 30, 2003

cose che noi umani non possiamo neanche immaginare: folli nominato direttore al corriere, dice cossiga, (sempre alla mafiosa), "ha due garanzie! una il palazzo dei quirinale, e l'altra il non pi� palazzo giustiniani, non nel senso senatoriale del termine, ma via giustiniani, anche se su di essa si affacciano solo due o tre stanzette, che io di pi� non riuscii da presidente del senato ad assicurare all'istituzione ai tempi del gran magistero del buon amico armandino corona, spadoliniano anch'esso. auguri comunque se i fatti matureranno, a de bortoli ed a calabrese o folli che entrambi io stimo". ecco. vediamo che succede...

Wednesday, May 28, 2003

cazzate: per esempio pensavo stamattina mentre correvo sul tapirulan nella mia super palestra coatta. struttura e sovrastruttura. ci sta in giro molta gente che pensa a questa storia in modo proprio strano. cio� mi sembra: credono che ci sia un passaggio deterministico dall'una all'altra e quindi se sei in quel mondo, in quella classe (come diceva carletto) allora � quello il tuo sistema di riferimento. ma invece i fenomeni di crossover (come direbbero i musicisti di oggi) sono infiniti. anche se non esiste poi la fluidit� per passare da un mondo ad un altro.

ma allora: ci vuole di vivere in una situazione dove se ti viene in mente che ne so di fare le custodie dei telefonini con annessa tasca porta-preservativo per sveltina inattesa, lo fai, fai un sacco di soldi, cambi mondo e tutto. o no?

Tuesday, May 27, 2003

la storia di una resurrezione: perch� la vita � una beffa circolare. � tornato henry grimes, bassista con benny goodman e albert ayler, charles mingus e thelonious monk. � la storia di un basso dalle rifiniture verdastre, e perci� soprannominato �olio d�oliva�, che qualcuno gli ha regalato l�anno scorso, riportandolo alla vita. �non ricordo dove e quando facevamo tutti questi pezzi con tutta questa gente - dice grimes - ma ricordo ogni nota. e intendo proprio ogni singola nota�. oggi buccini sul corriere

Monday, May 26, 2003

andreotti: craxi poteva dire di no. il caso sme quindi non � come lo dipingono oggi, secondo un altro vecchietto illustre. sul corriere di oggi

Friday, May 23, 2003

le uova: ribadisco. come dice bordin, il direttore di radioradicale, i giornali il giorno dopo sono buoni per incartare le uova. quindi metto il link che funziona solo il giorno d'uscita del giornale. se poi rimane per pi� giorni in testa una cosa vecchia, ovviamente la colpa � mia che non c'ho voglia di aggiornare le cose. del resto ci sono dei giorni (come questi) in cui non � neanche facile farsi venire la fantasia di pensare... perci� scusatemi.

Thursday, May 22, 2003

infatti: il vecchio cossiga non ci crede. lui che di cose ne dovrebbe sapere molte (e che parla sempre un po' alla mafiosa) dice di guardare semmai dalla parte del kgb, per la questione moro. leggi l'intervista sul corriere di oggi.

Wednesday, May 21, 2003

pitagorismo o strategia: e chi lo sa. c'era qualcuno, non mi ricordo chi, che diceva: quando non si sanno le cose e si corre dietro alle ipotesi, c'� sempre il rischio di sbagliarsi e di arrivare nemmeno tanto difficilmente alla follia. ora anche franceschini crede che moretti fosse un infiltrato nelle br. (del resto lo aveva gi� detto nel suo libro di un po' di anni fa, ora che ricordo). leggi bianconi sul corriere.
neocon: e l'approccio socialdemocratico. very interesting: leggere, ancora, il foglio

Tuesday, May 20, 2003

pintor: non era finto, dice ferrara. altra cosa, sapeva scrivere. ancora: l'indulgenza e il ricordo del fratello giaime. l'uscita dal pci e il no al comunismo burocratico sovietico. tra un po' il link su il foglio di oggi.

Monday, May 19, 2003

hey joe, i'm goin' way down where i can be free: hey joe, where you goin' with that gun of your hand hey joe, i said where you goin' with that gun in your hand, oh i'm goin' down to shoot my old lady you know i caught her messin' 'round with another man yeah, i'm goin' down to shoot my old lady you know i caught her messin' 'round with another man huh! and that ain't cool huh hey hoe, i heard you shot your mamma down you shot her down now hey joe, i heard you shot your lady down you shot her down in the groud yeah! yeah! yes, i did, i shot her you know i caught her messin' round messin' round town huh, yes i did i shot her you know i caught my old lady messin' 'round town and i gave her the gun and i shot her alright shoot her one more time again baby! yeah! oh dig it oh alright hey joe, where you gonna run to now where you gonna go hey joe, i said where you gonna run to now where you gonna go i'm goin' way down south way down to mexico way alright i'm goin' way down south way down where i can be free ain't no one gonna find me ain't no hang-man gonna he ain't gonna put a rope around me you better believe it right now i gotta go now hey, joe you better run on down goodbye everybody hey hey joe
galera democratica: mentre in tutto il mondo sembra trionfare il gangasta's thinking, qui siamo a ripetere oramai a mo' di ecolalia certe questioni che, magari per chi le ha dette e pensate sono pure giustissime, ma da questi parti arrivano distorte e molocchizzate.

e invece fuori c'� pure il mondo. normale e niente di pi�. a stare dentro, altre cose si ingigantiscono e sembrano diverse. per esempio quello che fai. chiss� che �. poi se ti confronti con uno qualunque non � niente di speciale.

ma nel disordine linguistico delle coordinate e subordinate a perdita d'orecchio succede anche questo. l'unica cosa da capire �: c'� qualcuno che ci gioca con questa storia o siamo proprio su una road to nowhere?

Saturday, May 17, 2003

aria liberal nella storiografia: �un clima dichiaratamente post-ideologico, voluto da ferdinando adornato nella doppia veste di presidente della fondazione e della commissione cultura della camera, in cui destra e sinistra, ortodossi e revisionisti riescono a confrontarsi in un clima costruttivo, considerando acquisiti una volta per tutte gli antichi arnesi polemici chiamati antifascismo e anticomunismo�. ancora: �si conferma l�idea della storia nella prima met� del ventesimo secolo come guerra civile europea fra due grandi regimi ideologici, entrambi tendenti alla pulizia del mondo, dei quali uno fu quello pi� antico e originario, il bolscevismo, e l�altro pi� recente e imitativo�. ancora su nolte oggi sul corriere.

Friday, May 16, 2003

storia di dante virgili: vita e scrittura da scandalo. oggi sul foglio, di buttafuoco

storia di dante virgili, che non � uno pseudonimo, ma un interprete dal tedesco, uno che ne aveva passate di giornate a berlino, uno che scriveva (qui s� con pseudonimo) romanzi western per la biblioteca dei ragazzi mursia, uno che aveva fatto nella vita anche il correttore di bozze al roma di napoli ai tempi di piero buscaroli. dunque un tipo in carne e ossa. e denti. aveva due incisivi sporgenti su una faccia flaccida e giallognola da sembrare provolino. cos� appariva agli occhi di antonio franchini, editor della mondadori che dell�avventura, del retroscena e del silenzio di cui s�� avvolto �la distruzione� � il romanzo scritto da virgili e incredibilmente pubblicato accanto ai libri di enzo siciliano � ha fatto lo splendido reportage di un�esistenza. quella di dante virgili appunto, un�inchiesta su un caso editoriale raccontata da franchini in un libro marsilio dal titolo �cronache della fine�. la fine di un �demone meschino�, un uomo abietto, uno con gambe e piedi, ma cos� laido e brutto da farsi stanare dalla solitudine ululando nel fondo di un letto. l�incubo in erezione di dante virgili buttato tra le lenzuola per mangiare prosciutto e pezzetti di carne cruda, le sole cose di cui potesse nutrirsi. pezzetto tra i pezzetti, si offriva alle ferite della disperazione cui nessuna mano concedeva la grazia di una sega paventando di doversela dare da s�, la mano. �dovresti fare ginnastica� gli dicevano. glielo avrebbe potuto dire perfino luciano de maria, il responsabile dei meridiani � l�unico in mondadori capace di saper distinguere tra un piegamento e una flessione, uno innamorato del vitalismo di marinetti � ma lui avrebbe risposto al solito modo: �l�unica ginnastica che posso fare sar� un piede dopo l�altro per entrare nella bara�. un piccolo terribile impiegato delle tenebre, virgili. era anche un ricchione, per come si proclamava davanti a imberbi italianisti, uno �che paga dove gli altri arrivano gratis�, un cacciatore di efebi, uno che quindi comprava la virt� delle dattilografe e dei garzoni delle panetterie per farne strame, fango, concime azotato, uno insomma, che se lo cercava il troiaio del pudore morente, abilissimo a barattare le centomila lire in cambio di servizietti sudati, era uno da eiaculazione silenziosa, era ripugnante e faceva schifo, per� era un nazista. uno di quelli acquartierati presso la radura �del linguaggio�. in anticipo su tutto, segnalava nelle note bibliografiche le vite e i detti dei santi mussulmani riconoscendo un �testo godibile per chi spera nel risveglio dell�islam contro il mondo capitalista-finanziario- statunitense�. faceva a tutti una testa cos� su albert speer. raccontava: �ah, tu avresti dovuto vedere che cos�era la cancelleria� questa sala lunghissima�. raccontava: �io ero a vienna il giorno dell�anschluss! io ho visto entrare hitler! io ho visto la folla che esultava! l�ho visto che ero un bambino, insieme con mio padre, e la vita, dopo, non � mai stata eguale a quel momento!�. il padre suonava in una piccola orchestra in giro per i caff� in germania. gli chiedevano �tipo salon kitty?�. risposta: �s�, una cosa del genere�. present� un romanzo in mondadori e nel pieno fulgore democratico degli anni 70 riusc� a far arrivare in libreria la sua �distruzione�, un romanzo visionario, scritto come enzo siciliano non saprebbe mai scrivere (dunque scritto bene), un libro tutto �dall�altra parte� dove si vedono le cose che accadranno molti anni dopo e cio�, i fatti accaduti oggi che lui non � pi� in questa terra (� morto nel 1992), come un�immagine di new york, questa: �mi lecco le labbra pensando all�ammasso di pietre cui si ridurranno le loro citt�. colonne di fuoco alte come i grattacieli torri crollanti in un orizzonte sconvolto il cielo brucia sopra new york�. la prosa � devastante: �ma la prossima volta. non saranno eterni santuari le citt� yankees combuste dilaniate. vedo i grattacieli di acciaio sotto un diluvio di fiamme�. la prosa � ben pi� che catastrofica: �basta con la legalit�. massacrare qualche centinaio di persone. con pochi amici trasformerei questo centro. dominare un�ora. gemiti e urla. il terrore della sorpresa poi corpi che crollano. cadaveri una bella fioritura di cadaveri�. franchini, che lavorando intorno a virgili ha messo anche molto di se stesso � per esempio un �antefatto pornografico� che fa da perfetto schema fenomenologico per attraversare il dasein del nazista con la faccia da provolino � ha orchestrato questo suo fascicolo anche per descrivere quanto labili possano essere i fondamenti del giudizio, le valutazioni �sui sommersi e i salvati della letteratura�, le decisioni soggettive sul dare alla stampa, su come insomma si possa pubblicare un romanzo in lode ad adolf hitler, pubblicarlo presso mondadori e farlo uscire senza che nessuno se ne accorga e magari dire no a un secondo libro, un malloppo dattiloscritto concepito nei giorni della prima guerra irachena e concluso nel 1991 col titolo �metodo della sopravvivenza�. c�� un capitolo dove si vede tutto in anticipo: �il mio amico saddam hussein�.

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