Sunday, October 23, 2005

fattacci: e' morta a roma, la notte scorsa, investita da un'auto mentre era in pellegrinaggio verso il santuario del divino amore, suor teresilla, al secolo chiara barilla', 61 anni, molto nota per il suo impegno per i detenuti, in particolare i dissociati ex br, del carcere di rebibbia. la religiosa, calabrese di origine ma da 30 anni residente nella capitale, e' stata travolta da una renault twingo poco dopo le 4 dello scorsa notte nelle vicinanze della ardeatina in via tor carbone. il conducente dell'auto si e' immediatamente fermato e ha chiamato i soccorsi, che tuttavia sono risultati vani. caposala del reparto di chirurgia dell'ospedale s. giovanni, la suora era molto conosciuta nel mondo del volontariato a sostegno dei detenuti e proprio per il suo rapporto stretto con alcuni dissociati br, come morucci e franceschini, ebbe un ruolo di tramite tra gli ex brigatisti e il mondo della politica. fu suor barilla' a ricevere il memoriale sul caso moro da valerio morucci e a consegnarlo all'allora presidente della repubblica cossiga.

Tuesday, October 18, 2005

prodiana: in brodo di giuggiole come si dice, ma così mi pareva il riconfermato leader dell’unione, ieri sera da bruno vespa. mi pare che con le primarie, con la nuova legge, e con molte delle dichiarazioni di oggi ci sia una accelerazione abbastanza brusca nella politica nostrana. ho avuto un paio di impressioni brutte ieri sera, specialmente sulla questione del “modo” di fare politica, cui mi pare il rinfrancato prodi tenga molto. e sul modo “pacato” evidentemente escludeva molto del “nostro” modo di fare politica. e non parliamo dell'errore (sarà un errore poi?) di confondere i socialisti di boselli con quelli di de michelis.. il listone unico poi, diciamoci la verità, sarebbe un altro guaio per noi radicali. perché se da una parte come concetto può in qualche modo richiamare all’idea di partito unico democratico all’americana, ci sono poche illusioni da farsi sul “dove” andrebbero a finire i radicali, in una circostanza del genere, e cioè si finirebbe sicuramente ai piani bassissimi con scarse possibilità di rientrare in parlamento. a questo punto c’è da sperare che il compagno boselli tenga duro e cerchi di fare una lista in ogni caso. oltre la tattica, che pure in questo caso ha la sua importanza, non sto dimenticando di considerare la strategia. anche se vogliamo dare un giudizio positivo sulle primarie, in questa circostanza non si sono confrontati ad armi pari i leader delle diverse anime della politica “democratica” italiana, se per anima democratica vogliamo intendere coloro che non si sono ancora del tutto appiattiti sulle posizioni clerico-fasciste che vanno di moda dall’altra parte. il problema è che di qua, coi “democratici”, ci sono pure alcuni che hanno trescato con ruini, e l’ultima cosa che vogliono è fare spazio ai “laicisti”. quindi occorre ancora e sempre di più pensare all’alternanza per l’alternativa possibile, ma futura. una alternativa in cui magari si possa fare delle primarie vere, in cui pure i riformatori e i laicisti avranno lo spazio per competere.

Thursday, October 06, 2005

se ci sono i laicisti allora ci vogliono anche i "cattolicisti": non è che lo ami particolarlmente ma oggi mi sembra veramente che abbia avuto un'idea divertente. sto parlando di michele serra, che scrive: "poiché è molto in auge il termine 'laicista' propongo che lo si adotti ufficialmente a patto che, per equità e per logica, si introduca anche il termine ‘cattolicista'. se il laico che fa politica è laicista, allora il cattolico che fa politica sarà cattolicista. altrimenti non vale. naturalmente, questa modesta proposta non avrà alcun seguito, perché rischia di essere considerata, in sé, una proposta laicista. definire il cardinal ruini cattolico quando dice messa, e cattolicista quando pretende che le leggi dello stato siano conformi alla dottrina, sarebbe considerata infatti una mancanza di rispetto, o una inutile forzatura polemica, perfino da molti tremebondi laici italiani. [...] ad ogni buon conto, in assoluto isolamento, dirò che sono perfettamente cattolicisti, oltre al papa e al cardinal ruini, anche parecchi opinionisti e intellettuali che, pur non entrando in chiesa da trent’anni, schiamazzano contro il laicismo. non si può essere laicisti senza essere laici, ma si può essere cattolicisti senza essere cattolici... che strani tempi".

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