Wednesday, October 20, 2004
sull'esperanto: "unire gli uomini al di la' delle barriere linguistiche e culturali"; o anche: "non identificabile con alcuna alleanza o ideologia". queste alcune delle virtu' della lingua nata "sulla scrivania di un polacco". mi permetto di dissentire con il dott.cast. nella discussione intorno alle doti dell'esperanto. una lingua nata "nelle strade e nei mercati, nelle cattedrali e nelle universita'" come l'inglese e' oggi gia' quello che vorrebbe essere l'esperanto e di fatto non e'. e poi non capisco cosa ci sia di male nel fatto che la lingua diciamo mondiale porti con se' le tracce di una cultura e di una ideologia. del resto si tratta di una cultura che ha dimostrato di avere al suo interno i germi della democrazia. si aggiunga che le lingue, una volta adottate, si trasformano e si adeguano alla cultura e alla forma di vita di chi le parla.
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