Tuesday, February 25, 2003

infatti! oggi ho un ospite d'onore: adriano sofri che risponde al ferrara di ieri

�caro direttore, la tenera fotografia di te a sei anni e stalin mi ha fatto ricordare i magnifici e innumerevoli bei racconti su quel mostro � stalin, intendo. ancora ieri c�era una descrizione della sua ultima notte di ubriaco. le pagine pi� belle forse stanno nei romanzi dell�abkhazo fazil�iskander. una storia bellissima me la raccont�, nel suo limpido italiano, lo scrittore polacco, ebreo galiziano, julian stryikowski, nella sua casa di varsavia. la ricopio. �lei ha amici?�, gli chiesi. �oh s�, certo � mi rispose � ne ho moltissimi. per� sono tutti morti�. poi pass� all�episodio, avvertendo che sembrava inverosimile. �durante la guerra ero emigrato a mosca, ero comunista e molto radicale. lavoravo a un giornale destinato ai polacchi, soprattutto ebrei. un giorno, era agosto, un bellissimo giorno, andai a passeggiare, e mi trovai nella piazza rossa. ma la piazza era vuota, deserta, in modo strano e inquietante; ed ecco che vedo che sul tetto del mausoleo di lenin ci sono degli uomini, si muovono, e io penso: chi pu� mai andare liberamente sul tetto del mausoleo di lenin, se non stalin � e mi avvicino ed era proprio stalin, e poi tutti gli altri, il politbjuro, in fila per uno, e io tremo perch� ho di fronte il mio dio, colui che porta l�umanit� intera sulle spalle, e comincio a correre sopraffatto dall�entusiasmo, e ho la gola serrata. voglio gridare: dosdrastu stalin, le labbra si muovono, ma la voce non esce. e quando sono pi� vicino beria fa un passo in avanti, e copre col suo corpo stalin: lo copre dal mio possibile attentato, capisci, teme un attentato proprio da me, che lo venero. per fortuna non avevo le mani in tasca e mi trovai circondato subito dagli sbirri, con il timore che mi sparassero. ma aspettarono il segno di stalin, che era troppo intelligente: deve aver pensato, a che pro sparare a questo piccolo ebreo. sembra un incubo, no? eppure � vero, lo giuro. fu un colpo, uno di quelli � ce ne vollero molti per�, ero resistente � che mi aiutarono a smettere. la storia l�ho scritta poi in �sirius�. c�� anche un suo completamento, in un certo senso. devi sapere che ho una lettera personale del papa, molto bella e lusinghiera, quando poi, in un suo viaggio in polonia, l�ho incontrato di persona, ha tenuto la mia mano e ha ripetuto: �ho letto i suoi libri, ho letto��. io non l�ho neanche ringraziato per la lettera. perch� avevo la gola serrata, e non riuscivo a parlare. come davanti a stalin�.�

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