Friday, October 29, 2004
merce aviariata\1: prendo in prestito dal dott.cast. la dicitura che mi sembra molto opportuna, per riproporre una cosa che fu scartata da un "mitico" speciale. era l'introduzione. ""nessuno ne sa nulla". mentre a guardarsi intorno c'e' una citta' piena di "lapidi di tutti gli impiccati e bruciati dalla controriforma e dal papa: allora noi riconsacriamo le lapidi di piazza del popolo e campo de'fiori". questo il 1967, l'anno anticlericale, nelle parole di marco pannella al programma della rai: "il mio novecento". nessuno sa nulla o ricorda di quella citta', di quella roma papalina, dove 'operava' giambattista bugatti, meglio noto come mastro titta, nato appunto a roma nel 1779. nella sua lunga carriera di 'maestro di giustizia' mastro titta pratica ben 516 esecuzioni capitali, tutte diligentemente descritte nelle sue "annotazioni", dal 22 marzo 1796 al 17 agosto 1864, quando, all'eta' di 85 anni, pio ix lo mette a riposo con una pensione mensile di 30 scudi. nel 1864 la pensione per mastro titta non e' l'unica preoccupazione per papa pio ix. sono quattro anni che ai bordi dello stato pontificio ha preso corpo il regno d'italia. pio ix si sente accerchiato e ricorre agli auspici dell'esercito francese piu' volte per salvare il potere temporale, unica garanzia secondo lui, al libero esercizio dell'azione spirituale. pubblica sempre nello stesso anno il 'syllabus errorum', l'indice degli errori che condannava tutte le "deviazioni della cultura moderna": illuminismo, razionalismo, liberalismo, positivismo, comunismo, socialismo. pio ix si rende conto che lo stato italiano nasce nel segno dell'anticlericalismo e dunque teme per il potere e la "roba" e che sia travolto tutto cio' che riguarda la chiesa di roma. il 20 settembre 1870 il generale cadorna entra con la forza a porta pia e mette fine al potere temporale dei papi. il problema del rapporto tra stato e chiesa non si chiude quel giorno ma prende altre forme arrivando ad interessare la politica e gli uomini che la fanno, fino ad oggi. questo settore dello speciale sull'anticlericalismo si propone di illustrare alcune fasi della tradizione del pensiero anticlericale nel suo formarsi e trasformarsi in diversi momenti della storia dell'italia unitaria fino ai giorni nostri".
Thursday, October 28, 2004
complotti: non mi pare che quello che denuncia pannella sia un complotto. si tratta invece di un progetto politico vero e proprio e tra l'altro pure legittimo, al quale si deve invece dare una risposta. sto parlando del caso barroso-buttiglione-bush-berlusconi. non sono d'accordo con fed. sul fatto che pannella voglia mettere sul banco degli imputati dio o la religiosita' o cose del genere. certo, per farsi spazio usa i suoi mezzi dialettici, e a volte le semplificazioni e gli slogan sviano. pero' che bush rappresenti una posizione quanto meno discutibile su alcuni punti importanti e che berlusconi e il suo governo davanti agli occhi di tutti hanno approvato una legge come quella sulla fecondazione assistita e' un fatto. un complotto e' qualcosa che "sta dietro" e piacerebbe magari ad altri... ma qui si tratta di una politica, di un progetto. il vaticano sforna quasi ogni giorni documenti, eventi, convegni in cui si parla a chiare lettere di impegno politico dei cattolici, di combattere la "pericolosa separazione" tra etica e politica. di fronte a queste cose, che facciamo, stiamo zitti?
Wednesday, October 27, 2004
Tuesday, October 26, 2004
vite\2: francis lombardi. (chissa' perche' un altro francis. ma...) lombardi nasce a genova nel 1897. nel 1916 diventa pilota e partecipa alla prima guerra mondiale nelle squadriglie da caccia. abbatte otto aeroplani austriaci. nel dopoguerra e' entusiasta legionario fiumano, seguace del poeta/soldato gabriele d'annunzio (esperienza vissuta anche da pannella padre, ma qui gli studi sono ancora da compiere). a vercelli fonda il primo centro turistico aereo e nel 1930 compie due imprese veramente eccezionali: il raid roma-mogadiscio di 8.240 km e, il periplo dell'africa. sempre nel 1930 francis lombardi riesce a percorrere per la prima volta con un aereo da turismo il percorso vercelli-tokyo di 11.000 chilometri con il motorista capannini. all'inizio del 1934 tenta con successo il collegamento rapido fra l'italia e l'america latina. alla fine del 1935 lombardi e' assunto dall'ala littoria per compiere i primi voli regolari del servizio aeropostale sul percorso roma-asmara-mogadiscio. nella seconda meta' degli anni 30 lombardi si dedica anche all'imprenditoria e mette su l'avia che cura la produzione in serie dell'fl3, un piccolo aereo che sara' usato per l'addestramento di alcuni piloti che combatteranno la seconda guerra mondiale. e proprio presso gli stabilimenti dell'avia che si tiene nel novembre del 1943 una riunione interpartitica cui partecipano nino baltaro e sandro rigolino per il partito comunista, il professor ermenegildo bertola ed il maestro luigi lupano per la democrazia cristiana, giovanni savoia e franco somaglino per il partito socialista, francis lombardi, l'ingegner ennio pecco e il dottor giulio sambonet per gli apartitici. nella riunione si da' vita al comitato interpartitico per la lotta contro i tedeschi e i fascisti. nel secondo dopoguerra lombardi cede alla meteor la sua avia e diviene un "carrozziere" di grido. molte auto "speciali" passano per sue officine in cui, come si direbbe oggi, si personalizzano secondo i gusti del cliente. l'attivita' prosegue fino agli anni settanta inoltrati. il 5 marzo del 1983 lombardi muore a vercelli, all'eta' di ottantasei anni. da leggere "una vita in gioco. francis lombardi pilota, sportman e costruttore". di giorgio evangelisti.
Friday, October 22, 2004
vite\1: francis chichester. nuovo servizio per i miei numerosissimi lettori. riporto qui qualche notizia raccattata qua e la' sui tizi che mi interessano di piu'. la prima puntata e' per sir francis chichester: aviatore, navigatore, inglese, emigrato in nuova zelanda. chiude la sua esperienza tra noi il 26 agosto 1972. pochi anni prima, nel 1966-67, si produce in un giro dei mondo a vela in solitario, quando era gia' malato di cancro. per quella impresa viene insignito del titolo di baronetto. battendo con questa prova una serie di primati, malgrado l'eta' (65 anni) e la salute, chichester da' inizio alla moderna era delle lunghe circumnavigazioni oceaniche. partito nell'agosto dei 1966 da plymouth, in inghilterra, con lo yacht gipsy moth iv di 16 metri, progettato con john illingworth e costruito da camper & nicholson espressamente per la navigazione d'altura in solitario, chichester raggiunge in dicembre sydney, in australia, navigando per 14.000 miglia senza scalo, via capo di buona speranza, e percorre poi altre 14.500 miglia, via capo horn, fino a plymouth, dove il 28 maggio 1967 e' accolto da una folla entusiasta. il viaggio dura complessivamente 226 giorni di navigazione e segue l'antica rotta dei clipper che nell'ottocento trasportavano lana e grano. chichester nasce in inghilterra il 17 settembre 1901. emigra in nuova zelanda nel 1919, nel 1929 compie un raid aereo solitario inghilterra - australia, cui fecero seguito la prima trasvolata nel mare di tasmania nel 1931 e il raid dalla nuova zelanda al giappone nello stesso anno. dal 1941 al 1945 presta servizio nella raf. nel 1960 la vittoria nella regata transatlantica in solitario gli vale il titolo di yachtsman dell'anno. nel 1962 effettua in tempo record un'altra traversata atlantica. editore, dal 1945, di carte geografiche e di pubblicazioni tecniche sulla navigazione, ha scritto anche numerosi libri, tra cui "lungo la rotta dei clippers" e "gipsy moth", il giro del mondo a vela, tradotti in italiano. da leggere.
Wednesday, October 20, 2004
sull'esperanto: "unire gli uomini al di la' delle barriere linguistiche e culturali"; o anche: "non identificabile con alcuna alleanza o ideologia". queste alcune delle virtu' della lingua nata "sulla scrivania di un polacco". mi permetto di dissentire con il dott.cast. nella discussione intorno alle doti dell'esperanto. una lingua nata "nelle strade e nei mercati, nelle cattedrali e nelle universita'" come l'inglese e' oggi gia' quello che vorrebbe essere l'esperanto e di fatto non e'. e poi non capisco cosa ci sia di male nel fatto che la lingua diciamo mondiale porti con se' le tracce di una cultura e di una ideologia. del resto si tratta di una cultura che ha dimostrato di avere al suo interno i germi della democrazia. si aggiunga che le lingue, una volta adottate, si trasformano e si adeguano alla cultura e alla forma di vita di chi le parla.
Monday, October 18, 2004
Thursday, October 14, 2004
ordine dei giornalisti: un po' di storia: la professione di giornalista in italia e' regolata dalla legge 3 febbraio 1963 n. 69. secondo questa legge l'attivita' giornalistica e' un'attivita' intellettuale, caratterizzata dall'elemento della "creativita'" (dunque non quello della necessita' di raccontare le cose come stanno: vedi le 5w del mondo anglosassone). la legge riconosce poi la "rilevanza sociale del giornalismo" e impone, a chi lo eserciti in forma professionale, di iscriversi obbligatoriamente in un albo. l'ordine dei giornalisti esiste solo in italia. nel 1908 c'e' il primo riconoscimento giuridico della professione e la nascita del primo albo, che viene poi recepito in sede contrattuale nel marzo del 1925 (attenzione: siamo al III anno dell'era fascista) quando fra la federazione della stampa e gli editori fu firmato un accordo che prevedeva la costituzione presso ciascuna associazione regionale di un comitato di giornalisti e editori per la compilazione dell'albo locale. al centro venne costituito un comitato d'appello per giudicare sui ricorsi avverso l'esclusione dagli albi locali. come si vede, gia' prende corpo quello che sara' il concetto di totalitarismo che nell'opera di governo di mussolini sara' centrale. editori e professionisti si uniscono in un comitato comune al fine di realizzare l'intento comune della costruzione dell'italia fascista. il regio decreto del '28 prevedeva l'albo dei giornalisti suddiviso in tre distinti elenchi: i professionisti (cioe' coloro che da almeno 18 mesi esercitavano esclusivamente la professione giornalistica), i praticanti (coloro che pur esercitando esclusivamente la professione non avevano raggiunto l'anzianita' di 18 mesi o i 21 anni di eta') e i pubblicisti (coloro che esercitavano, oltre all'attivita' retribuita di giornalista, anche altre attivita' o altre professioni). come e' evidente l'ordinamento professionale attuale mostra una forte continuita' con quanto avveniva in passato. certo, oggi l'albo non e' piu' gestito da un comitato di 5 membri nominati dal ministro di grazia e giustizia di concerto con il ministero dell'interno e delle corporazioni, come invece avveniva in epoca fascista. caduto il fascismo viene ricostituita la federazione della stampa (26 luglio 1943). nel 1944 con un decreto si sostituiscono i comitati interregionali per l'albo e la commissione superiore per la stampa con una commissione unica, avente sede a roma, alla quale veniva affidata la tenuta degli 11 albi regionali e interregionali e la disciplina degli iscritti. la commissione rimane in vita fino al 1963, quando arriva la legge ancora in vigore.
difficolta': le mani con il freno a mano tirato. avrei voglia di scrivere di tremaglia, di cui nessuno ha ricordato la appartenenza al gruppo di reduci della rsi che nel 1946 trafugarono il cadavere di mussolini (non so se ricordo bene, e gia' sento: uff... dice sempre le stesse cose...); oppure del fatto che ho trovato una scheda riassuntiva di tutti i referendum che si sono tenuti in italia, con i risultati e tutto il resto. ma non c'ho voglia.
Monday, October 11, 2004
derrida: era uno di quelli che parlava di parole. parole e pensiero. chi viene prima e chi viene dopo. forse la questione non si pone in questo modo. cosi' si rischia di cadere nel determinismo. il paragone con la bicicletta di qualche giorno fa del resto non aiuta. piu' bello quello (non mio) delle conchiglie su una spiaggia poste in un certo ordine, le quali a un certo punto, al mio sguardo svelano il codice.
Friday, October 08, 2004
piccola riflessione: forse uno dei motivi per cui le ragioni della laicita' in italia non vanno per la maggiore e' perche' nell'ambito dell'egemonia culturale di sinistra si da' per acquisito il patrimonio delle conquiste laiche. nei libri di storia che si usano nella maggior parte delle scuole, si riscontra una impostazione di tipo teleologico e in qualche modo deterministico. in questa visione, la conquista dei diritti civili sarebbe solo una fase per l'affermazione della societa' socialista. uno degli imbrogli che si usa in questi libri sta nel fatto che l'obiettivo - l'affermazione della societa' socialista - non viene mai dichiarato apertamente. in quest'ottica anche la battaglia per i diritti civili sarebbe una cosa "vieta", ma in realta' e' vietata. vietata perche' se si facesse, svelerebbe il fatto che la storia non e' consequenziale e che l'impostazione vetero-marxista della dirigenza della sinistra italiana non serve a un tubo.
Tuesday, October 05, 2004
la storia delle parole: sicuramente si pecca di psicologismo nel pensare che l'uso di certe parole abbia un qualche valore nel definire un giudizio su chi le usa. sicuramente la maggior parte dei parlanti usa le parole piu' o meno come se fossero una bicicletta abbandonata per strada: uno ci monta sopra e arriva dove deve arrivare e tanti saluti. c'e' caso anche che nel tragitto si e' bucata una gomma e rotto il sellino, ma chi se ne importa... pero' poi ci sono quelli che si credono piu' bravi e che alle parole dovrebbero stare piu' attenti... ma anche qui... non so... in ogni caso e' interessante una parte della storia dell'uso della parola disfattisti: "bisogna reagire contro tutti coloro che pensano di agganciare una loro precisa questione personale a quel vasto e complesso fenomeno che e' la rivoluzione; ma bisogna anche reagire contro tutti i calunniatori, contro tutti i vociferatori, contro tutti i disfattisti, i quali da un episodio vogliono trarre una regola universale e attraverso un incidente tentano di calunniare un intero movimento". chi e'? qui la risposta.
Monday, October 04, 2004
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