Tuesday, September 13, 2005

teoria: qualche parola su una parola che ho usato spesso a spoposito. la parola viene dal verbo greco theorein. théa è l'aspetto, l'apparire in cui qualcosa si mostra, la veduta nella quale si offre. orao significa guardare qualcosa, osservare, considerare. da qui risulta che theorein è théa orao: guardare l'aspetto sotto cui la cosa presente (das anwesende) appare, e in virtù di questa vista sostare, vedendo, presso di essa. la theoria, di per se stessa e non in virtù di una utilità che le si aggiunge dall'esterno, è la forma migliore dell'esistenza umana. la theoria è infatti la pura relazione agli aspetti di ciò che è presente, che nel loro risplendere (scheinen) toccano l'uomo in quanto fanno risplendere (be-scheinen) la presenza (gegenwart) degli dei. io invece la uso spesso nella accezione volgare per indicare qualcosa di astratto, e anche qui le distinzioni sull'uso della parola sono molte, astratto per kant significa... ecc. lasciamo perdere... il mio problema è che quando dico: "non facciamo teoria" intendo dire: "non ci perdiamo nel metalinguaggio" che è una grande cosa, ma se se ne abusa ti impedisce alla fine di vedere l'oggetto.

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