Tuesday, January 17, 2006

Fini e Fassino: come un sol uomo

Altra performance da ricordare quella a Porta a porta di Fini e Fassino di ieri sera. Schermaglia iniziale sul caso Unipol ma nessuno che si fosse permesso di porre il problema di fondo, che poi destra e sinistra in Italia condividono: come si finanzia la politica di quei mastodonti burocratici che sono i partiti? Poi i programmi su cui bisogna farsi serie domande. Ma rimandiamo. Certo 274 pagine di programma… non è il massimo della chiarezza! Finale da brivido poi con il cenno su laicità e pacs. Nessuno che parli seriamente di quello che propone la Rosa nel pugno; Pannella evocato solo a sproposito per dire che è l’unico che vuole cambiare la legge sull’aborto e non si dice come, l’assenso di Fassino alle parole di Fini: “laicità non vuol dire laicismo” e Fassino: “certo, certo…” e lo stesso Fassino che poi ci fa fare la solita figura degli scemi: “laicità non vuol dire anticlericalismo”, e infine la chiosa di Fini: “isoliamole queste estreme” e Fassino concorde annuisce. Torna l’amenità di Fassino sul referendum sulla fecondazione assistita: “In parlamento si poteva fare meglio…” e via di seguito. L’unità profonda della partitocrazia italiana nella sua natura e nelle sue espressioni è più viva che mai. La lotta si fa dura, ma come diceva Belushi, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, e a giocare duro aggiungo io.

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