Wednesday, January 11, 2006

Irving e l'indice dei libri proibiti

David Irving, arrestato l’11 novembre scorso in Austria è ancora in carcere. Irving è uno storico negazionista. E per questo viene incarcerato. Cioè sostiene tesi, ritenute del tutto prive di fondamento dagli storici di tutto il mondo, secondo cui Hitler non sapesse nulla della soluzione finale. Ha anche negato l’Olocausto e l’esistenza delle camere a gas. Tra gli storici nessuno lo segue. Nel carcere di Graz, dove Irving ha trascorso i primi giorni di detenzione prima di essere trasferito in quello viennese, nella biblioteca ha trovato due sue opere e un secondino gli aveva chiesto di autografarle. La direzione del carcere ha prontamente smentito gli autografi, aggiungendo però che le opere stesse erano state immediatamente tolte dalla circolazione. Esiste dunque un indice dei libri proibiti? Intanto arriva l'abiura. Irving – ha fatto sapere il suo difensore Elmar Kresbach – ha rivisto parte delle sue convinzioni. Come ha detto ai magistrati inquirenti lo storico stesso: negli anni Novanta, durante ricerche negli archivi dell’Unione Sovietica, avrebbe avuto prove inconfutabili dell’esistenza delle camere a gas. Anche alla luce di queste ammissioni, argomenta Kresbach, la detenzione e le accuse mosse al suo cliente sono ormai insostenibili. Per questo il 29 gennaio chiederà per la seconda volta la sospensione della custodia cautelare (la prima era stata respinta). Il 20 febbraio si terrà il processo a Vienna. Irving, tenendo conto dei suoi 67 anni, rischia una pena da 1 a 10 anni.

Fonte: gli amici del Foglio, che saluto

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