Tuesday, May 31, 2005

lost in translation: dopo un po' di mesi sono riuscito a liberarmi dell'invasore tedesco. sara' la coincidenza delle date e i 60 anni giusti (maggio 1945 - maggio 2005) ma per me è una liberazione. mi spiego. è appena andata via la mia coinquilina tedesca che mi ha fatto rivivere il clima dell'occupazione del territorio italiano nel periodo 43-45 (vabbè, mo' esagero). è stata una bella storia e in ogni caso ho fatto molta conversation. il mio inglese ne aveva bisogno. ora, grazie a una piccola truffa familiare riuscirò a navigare a vista per un po' e poi vediamo.
referendum anche io\2: dal blog di malvino una straordinaria sintesi dello scenario. «chi se ne fotte conta come chi gli interessa e va a votare? così si fa la somma di chi se ne fotte e di chi non si fa i cazzi suoi e vuole decidere per le scelte degli altri».

Thursday, May 26, 2005

referendum anche io: «io, se ne avessi il diritto, voterei 4 sì». (adriano sofri)

Tuesday, May 24, 2005

massime\30: ritengo che anche la parola sia una forma d'azione. [...] noi diamo inizio a qualcosa; annodiamo il nostro filo al tessuto delle relazioni. che cosa poi succederà, non possiamo saperlo. l'azione è semplicemente concreta, perché non si lascia conoscere. questo è un rischio. questo rischio è possibile solo se si ha fiducia negli uomini. ciò significa fiducia in ciò che è umano in tutti gli uomini. altrimenti non sarebbe possibile. (hannah arendt)

Friday, May 20, 2005

grandi interrogativi\1: chissà se ratzinger fa castrare i suoi gatti...

Tuesday, May 17, 2005

per chiarire: con chi ce l'ha cossiga con questa cosa con cui se ne è uscito oggi? secondo me non ce l'ha con pannella, a meno che non gli sia venuto in mente di attaccare in questo modo, intendendo screditare il fronte del sì ai referendum. ma non credo. secondo me la cosa di giorgiana masi è strumentale, come sempre. non gli è mai interessato nulla che una ragazza di 19 anni ci abbia rimesso la pelle, così, in mezzo a una strada di roma. il suo obiettivo è di palazzo, ce l'ha con qualcuno che si è candidato o si candida con prodi. lo dice con il solito linguaggio mafioso nel comunicato qui sotto. basta leggere le ultime righe. qualcuno che lui ha sempre saputo che stava lì, su ponte garibaldi. e sa tutto. come lui. e la cosa terribile è questa. che lui sa e non dice. e se dice lo fa solo per colpire qualcuno. eppure da quello che so sta male. non gli viene un rimorso… ma…
cossiga e la memoria: da poco i radicali hanno ricordato l'uccisione di giorgiana masi nel 1977. come tutte le storie degli anni 70, anche sull'assassinio della giovane militante radicale si susseguono voci, ricostruzioni dietrologiche, e "so io come è andata veramente". per la serie "so io come è andata veramente" appunto, vi propongo l'ineffabile cossiga che dopo quasi 30 anni adesso sì che dice le cose come stanno. giorgiana masi venne probabilmente uccisa da ''fuoco amico'' sul ponte garibaldi, a roma, il 12 maggio 1977. lo dice stamattina il ministro dell'interno all'epoca dei fatti, ''da colpi vaganti sparati da dimostranti, forse suoi compagni ed amici con i quali si trovava, contro le forze dell'ordine''. il ''terribile dubbio'', rivela cossiga, serpeggio' allora tra i servizi investigativi e gli e' stato confermato in tempi recenti dal prefetto fernando masone, ex capo della polizia. ''ho taciuto fino ad ora, salvo che con un amico deputato di sinistra radicale - sottolinea il senatore a vita - per motivi di carita' ''.''ho avuto sempre comprensione - dice cossiga in una dichiarazione - per il rimorso che attanaglia tanti radicali per la morte di giorgiana masi, per aver essi voluto, contro le valutazione e le disposizioni dell'autorita' di pubblica sicurezza, senza avere la possibilita' di controllarla, convocare a favore di un referendum da loro indetto una vasta riunione a palazzo navona, in un periodo estremamente delicato per l'ordine pubblico. cgil, cisl e uil accettarono l'invito del governo a rinviare la celebrazione della festa del primo maggio, nonostante il servizio d'ordine di cui disponevano, composto per la maggior parte di comunisti militanti e guidato dalla 'vigilanza' del pci, ricca di esperienza anche nel collaborare con le forze di polizia sia sul piano informativo che su quello operativo, in piazza e nelle strade''. ''scongiurai marco pannella - racconta ancora cossiga - di disdire il comizio di piazza navona: egli non accolse il mio invito. portai il problema al ciis che all'unanimita' dispose che io convalidassi il divieto di svolgimento della manifestazione, che si svolse con l'infiltrazione di numerosi membri d'autonomia e che culmino' tragicamente nell'uccisione di giorgiana masi. il reparto dei carabinieri - precisa l'ex capo dello stato - che si trovava dall'altra parte del ponte, subito accusato di aver aperto il fuoco, per ordine dell'autorita' giudiziaria fu disarmato da elementi della squadra mobile: alla perizia, risulto' che nessun colpo era stato sparato. da parte mia, rimossi dalla carica di questore di roma un caro amico che pero' mi aveva falsamente informato non esservi in piazza ne' poliziotti ne' carabinieri con le armi in mano, il che, come documento' l'espresso, non era vero. ma neanche dalle armi di costoro risulto' fosse stato sparato il colpo mortale''. ''l'autorita' giudiziaria ed i servizi investigativi non giunsero mai ad alcuna conclusione certa. essi mi confidarono pero' un terribile dubbio, confermatomi, anche in tempi recenti, poi dal prefetto masone e che per primo fu formulato a me, ministro dell'interno, da uno dei magistrati che conducevano l'inchiesta: che giorgiana masi fosse stata uccisa da 'fuoco amico', e cioe' da colpi vaganti sparati da dimostranti, forse suoi compagni ed amici con i quali si trovava, contro le forze dell'ordine''. ''ho taciuto fino ad ora, salvo che con un amico deputato di sinistra radicale - sottolinea il senatore a vita - per motivi di carita'. sembra comunque che questo anno, essendo sergio cofferati sindaco di bologna, non vi saranno piu' le solite manifestazione, per rispetto a d'antona e biagi, uccisi per alcuni tragici giudizi ed invettive lanciate autorevolmente contro di loro in assemblee sindacali e che innescarono, tramutandosi le parole in pallottole, la loro barbara uccisione, che poi i 'sindacal-rivoluzionari' d'accatto di sergio cofferati, a differenza delle brigate rosse e dei sindacalisti dell'aerea di autonomia, specialmente bolognese, dei miei tempi di ministro dell'interno, non hanno avuto il coraggio, pur essendone politicamente e moralmente responsabili, ne' di difendere ne' di giustificare, dovendosi alcuni di loro mantenersi liberi e candidi per candidature di parlamento e di governo nella prossima era del 'cattolico adulto' romano prodi, forse accanto al noto progressista 'fiatiano' , il 'marchesino' luca cordero di montezemolo ed altro''.

Monday, May 16, 2005

massime\29: fin dal primo giorno il tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. e da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. così, arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni le più disparate. finché la sua coscienza induttivista fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "mi danno il cibo alle 9 del mattino". purtroppo, però, questa conclusione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato. (bertrand russell)

Friday, May 13, 2005

leggermente fuori fuoco\3: non capisco perché nessuno (o in pochi e io non ne ho notizia) abbia parlato di questo rapporto del 20 aprile preparato dal consiglio d'europa, il quale di solito non brilla nel denunciare le nefandezze dei regimi con i quali ha poi larghi rapporti. nel documento però si evidenziano numerose violazioni dei diritti fondamentali emerse da centinaia di interviste effettuate in russia e nei paesi della comunità degli stati indipendenti (csi) in un periodo compreso tra luglio e dicembre dello scorso anno. invece di parlare di yalta non era forse più utile tirare fuori 'ste cose qui? per carità sono il primo ad avere interesse a discutere della storia, e non penso nemmeno che la discussione storica debba essere per forza lasciata in mano agli specialisti, ma forse tirare fuori queste cose sarebbe stato meglio. certo, sarebbe stato dirompente, putin avrebbe cacciato tutti via a calci in culo. parlando di yalta le cose sono più mediate, sfumate. ma poi si perdono. leggi il rapporto

Thursday, May 12, 2005

massime\28: siamo tutti profondamente abituati a vedere la scienza come un'impresa che si avvicina costantemente sempre piú a uno scopo stabilito in anticipo dalla natura. ma è poi necessario che esista un tale scopo? non è possibile render conto sia dell'esistenza della scienza che del suo successo in termini di evoluzione a partire dallo stato delle conoscenze possedute dalla comunità a ogni dato periodo di tempo? è veramente d'aiuto immaginare che esista qualche completa, oggettiva, vera spiegazione della natura e che la misura appropriata della conquista scientifica è la misura in cui essa ci avvicina a questo scopo finale? se impareremo a sostituire l'evoluzione verso ciò che vogliamo conoscere con l'evoluzione a partire da ciò che conosciamo, nel corso di tale processo, un gran numero di problemi inquietanti può dissolversi. (kuhn)

Wednesday, May 11, 2005

l'orario ferroviario dell'anno prima: «hai mai visto quelle marionette che fanno tanto ridere i bambini perché hanno il corpo voltato da una parte e la testa dalla parte opposta? mi pare che totò riuscisse in un trucco del genere. ecco io vedo così la bella truppa di intellettuali, sociologi, esperti e giornalisti delle intenzioni più nobili, le cose succedono qui e la testa guarda di là. non dico che non c’è il fascismo. dico: smettete di parlarmi del mare mentre siamo in montagna. questo è un paesaggio diverso. qui c’è la voglia di uccidere. [...] con la vita che faccio io pago un prezzo... è come uno che scende all’inferno. ma quando torno - se torno - ho visto altre cose, più cose. non dico che dovete credermi. dico che dovete sempre cambiare discorso per non affrontare la verità». (pasolini, 1 novembre 1975)

Tuesday, May 10, 2005

pasolinate: non mi piacciono le trombonate rievocative e anche il fatto che si riparli di pasolini giusto perché pare che qualcuno abbia voglia di andare in tv a raccontare un po' di storie non mi fa né caldo né freddo. però se dovessi proprio, oltre che di quanto dice un pannella d'annata, parlerei di quanto giancarlo lehner ha detto stamattina, che ha stonato, ha cantato fuori dal coro. di certo non condivido le sue conclusioni. ché sono grossolane e portano fuori il vecchio pregiudizio: morte di un frocio qualsiasi. però di pasolini lui racconta pure l'aspetto duro, tragico, rimosso dal perbenismo della sinistra italiana che nel ricordarlo gli ha cucito addosso l'onorabilità del delitto politico internazionale per sottrarre dalla memoria, dal suo ricordo e dal contesto del momento terribile della sua morte, ciò di cui pasolini stesso parlava nei suoi ultimi anni, e cioè il deterioramento e la trasformazione della nostra vita. leggi l'articolo. meglio: ascoltati pannella.

Friday, May 06, 2005

massime\27: le forme fondamentali e originali della storiografia sono: politica o economia; della civiltà, o dell'ethos o della religione; dell'arte e del pensiero o filosofia. [...] comunque, quanti e quali siano queste attività, il principio che tutte le anima è la libertà, sinonimo dell'attività o spiritualità, che non sarebbe tale se non fosse perpetua creazione di vita. un creare sforzato, un creare meccanico, un creare a comando e vincolato nessuno ha mai sperimentato, né riesce a concepirlo in idea; e, in effetto, è un nesso di vocaboli che non dà senso. altro sinonimo della medesima attività è il perpetuo arricchimento che le è proprio, il perpetuo crescere della spiritualità sopra se stessa, onde niente si perde di quel che si è creato, e niente ci si arresta: il perpetuo progresso. di decadenza si può bensì parlare e se ne parla, ma per l'appunto in riferimento a certe guise di opere e di ideali che ci sono cari... ma in senso assoluto, e in storia, non c'è mai decadenza che non sia insieme formazione o preparazione di nuova vita, e, pertanto, progresso. (benedetto croce)

Thursday, May 05, 2005

eredità di baffone: e va bene. è vero come dice qualcuno in giro per i blog che dall'unione europea di politica vera non se ne vede e anche in questo caso siamo alle dichiarazioni e rivendicazioni identitarie. sto parlando della risposta di oggi dei russi alla solita menata buonistica del vicepresidente della commissione europea guenter verheugen, che di recente ha chiesto alla russia di scusarsi con tre paesi baltici per l'occupazione sovietica per le colpe di baffone, senza parlare di cosa di fatto putin fa oggi in cecenia in continuità con i metodi del regime sovietico. uno dei più stretti collaboratori del presidente vladimir putin, serghei yastrzhembsky ha affermato: «le parole di verheugen sono inappropriate e inopportune alla vigilia di un'importantissima ricorrenza storica», ha denunciato yastrzhembsky, riferendosi alle imminenti celebrazioni in programma il 9 maggio a mosca per il sessantesimo anniversario della vittoria sulla germania nazista. ha aggiunto poi con un po' di veleno andando a cogliere il dato di fatto dell'europa attuale: «il vicepresidente della commissione ue è in dissonanza con gli altri leader europei che sono intervenuti a favore di un ulteriore sviluppo dei rapporti con la russia».

Wednesday, May 04, 2005

ancora i russi: anticostituzionali e non democratiche. così igor ivanov, consigliere della sicurezza nazionale di putin, definisce le rivoluzioni colorate che hanno segnato di recente il ribaltamento degli assetti di potere in paesi ex sovietici come ucraina, georgia e kirghizistan. ivanov ha sottolineato che la russia accoglie in modo pragmatico i cambiamenti avvenuti in quei paesi e assicura che la russia continuerà ad avere rapporti positivi con i nuovi leader. la partecipazione popolare alle sollevazioni di piazza che hanno accompagnato la svolta non bastano a modificare l'ottica del cremlino. ''da un punto di vista giuridico - ha detto il consigliere di putin - io definirei le situazioni verificatesi in quei tre paesi come anticostituzionali. immaginiamo per un momento situazioni simili in europa occidentale: c'è da dubitare che sarebbero accettate dai governi democratici come pratiche legittime per la conquista del potere''. a parte il discorso sulla vera situazione di molti paesi europei, a partire dall'italia, è evidente che il contesto di una rivoluzione nonviolenta è quello di una situzione in cui si esprieme una pressione violenta da parte del regime che si intende combattere e capovolgere. e dunque la risposta nonviolenta non è attaccabile dal punto di vista dei russi. rispondano semmai loro sulla loro politica di imposizione di leader fasulli alle dirette dipendenze del cremlino...

Monday, May 02, 2005

massime\26: le credenze speculative e [...] gli articoli di fede, che non richiedono null'altro, se non di essere creduti, non possono essere in nessun modo introdotti in una chiesa per opera della legge civile. che cosa si ottiene, infatti, a sancire con una legge civile ciò che non può essere eseguito neppure da chi vorrebbe eseguirlo con tutte le sue forze? [...] inoltre il magistrato non deve proibire che le opinioni speculative, qualunque esse siano, vengano professate e insegnate in qualsiasi chiesa[...]. se un cattolico romano crede che sia veramente il corpo di cristo ciò che un altro chiamerebbe pane non arreca nessun torto al suo concittadino. se un ebreo non crede che il nuovo testamento sia parola di dio non per questo altera i diritti civili. se un pagano non crede né nell'uno ne nell'altro testamento non per questo deve essere punito come cittadino disonesto. si creda o non si creda in queste cose, il potere del magistrato e i beni dei cittadini possono restar salvi ugualmente. (john locke)

Followers

Blog Archive