Monday, March 03, 2003

onore al compagno baffone: di aldo cazzullo.

dal volantino adagiato su ogni sedia del palazzo dei congressi: �parole d'ordine da lanciare dopo il canto dei tre inni del pmli: 1. stalin/stalin/stalin (a pugno chiuso); 2. pmli/pmli/pmli; 3. no all'aggressione imperialista all'iraq�. �che cosa hai fatto tu nella vita compagno giornalista? qualche articolo? qualche libro? e sei venuto qui a fare le pulci al compagno stalin, che ha fatto l'unione sovietica?�. come dar torto ai militanti del partito marxista-leninista italiano. �ogni tanto sulla stampa borghese si alza qualche professore, docente di storia del capello grasso in universit� di provincia, e si permette di criticare stalin, uno che ha ereditato una nazione agricola e ne ha fatto una grande potenza industriale che andava da trieste alle kurili, dopo aver conquistato berlino e vinto una guerra mondiale contro hitler mica milosevic. ma lasciateci stare! fatevi la vostra contromanifestazione e non rompeteci le scatole�. la contromanifestazione, anzi �il vile attacco della teppaglia fascista e governativa�, � in corso presso l'hotel londra, officiata dal consigliere regionale di an achille totaro. il giorno prima era forza italia, con sandro bondi e paolo guzzanti, a contromanifestare all'hotel baglioni. �nemici del popolo� per i marxisti-leninisti qui convenuti per il cinquantenario della morte di stalin, �baffuto campione dell'antimperialismo� e �grande maestro del proletariato internazionale� come lo definisce monica martenghi direttrice de il bolscevico. il lessico � quello degli anni cinquanta, qui le parole della guerra fredda hanno ancora un senso: autocritica, dedizione, classe, massa, causa; il partito � �amato�, il discorso �brillante�, la riconoscenza �eterna�. altri nemici del popolo, spiega mino pasca a nome del comitato centrale, sono: fini, la russa e bocchino, unici a potersi considerare �fascisti� in senso tecnico; �i neofascisti� di forza italia, con il �neoduce berlusconi e il suo tirapiedi guzzanti�; i �traditori revisionisti� d'alema e cofferati; �l'imbroglione cossutta� e bertinotti, qualificato dell'epiteto pi� infame: trotzkista, seguace del �giuda trockij, frazionista, inconcludente, individualista�, fortunatamente eliminato in tempo. tutti costoro vengono invitati dalla direttrice martenghi a �darsi pace: stalin vive, � alla nostra testa. nessun maestro, nessun militante morir� mai; i suoi insegnamenti si tramanderanno dall'uno all'altro. noi non siamo nostalgici. siamo pionieri, arditi che lavorano nel presente per conquistare un luminoso avvenire�. altre parole d'ordine:
4. n� basi n� sorvoli/n� treni, porti, aeroporti/l'italia in guerra non deve entrare; 5. gi�/gi�/il neoduce berlusconi/buttiamolo gi� (con pollice verso); 6. italia/unita/rossa e socialista. atmosfera carbonara. tutti in camicia rossa, gli otto del comitato centrale sul palco e gli ottanta in platea, con coccarda scarlatta dalla scritta �con stalin per sempre� (�� vero che siamo pochi - incoraggia pasca - ma anche i bolscevichi erano appena 240 mila nella sterminata russia. noi siamo il partito che vuol fare la rivoluzione, e la far�; che vuol guidare il proletariato, e lo guider�). anziani, barbuti, ma anche e soprattutto ragazze, e giovani con orecchino, berretto da rapper e felpa con la foglia di marijuana che al compagno koba forse non sarebbero piaciuti. si conoscono ovviamente tutti, si filmano con telecamerine amatoriali, si fotografano, si applaudono, ringraziano i compagni che hanno solidarizzato - i soci del circolo drezinskj di firenze, i comunisti dell'aquila e di prato, i partigiani della sezione anpi di oltrarno - e salutano i partiti fratelli: il partito marxista-leninista di grecia, quello di germania e anche �il compagno messicano marco aurelio�. la sala � pavesata di bandiere rosse �da combattimento� come da definizione della direttrice, con falce e martello e profilo dei cinque maestri: marx, engels, lenin, stalin e mao. sono tutti grandi uguale ma, spiega pasca, �stalin � il pi� amato perch� � il pi� odiato dai nostri nemici: la borghesia da lui denudata, sbugiardata, umiliata, sconfitta; gli imperialisti che schiumavano di rabbia perch� a causa sua non potevano fare il loro mestiere di macellai dei popoli; l'hitler della casa bianca, il nuovo zar putin, il neocaudillo aznar e il neoduce berlusconi. qui sta la ragione del nostro rapporto speciale con stalin: pi� loro lo attaccano, pi� noi lo difendiamo; pi� lo calunniano, pi� lo amiamo; pi� lo demonizzano, pi� ci identifichiamo con lui�. lui, che quando mor� possedeva due cose sole, la vecchia pelliccia e �la coperta militare che lo proteggeva dal freddo al termine delle dure giornate di lavoro�. lui che merita almeno dieci grandi attributi, sintetizzati da pasca cos�: 1. grande maestro del proletariato internazionale; 2. edificatore del primo stato socialista al mondo; 3. dirigente vittorioso dell'internazionale; 4. condottiero del fronte unito internazionale che annient� il mostro nazifascista; 5. massimo dirigente organizzativo della grande rivoluzione socialista d'ottobre; 6. capeggiatore della lotta contro il revisionismo di destra e di sinistra; 7. risolutore della questione nazionale nel socialismo; 8. fondatore del partito bolscevico in transcaucasia; 9. pi� stretto compagno d'azione di lenin; 10. rivoluzionario di professione che n� carcere, n� repressione, n� deportazioni poterono piegare. si proietta un video, presentato sobriamente come �un'opera artistica che illumina la mente e scalda i cuori, realizzata con mezzi modestissimi, a dimostrazione che niente � impossibile a chi serve con tutto il cuore il popolo�. prima immagine, stalin anziano che saluta. la sala applaude. stalin bambino in seminario, �unica forma di istruzione possibile per il figlio di un calzolaio e nipote di un servo della gleba�; il profitto scolastico era comunque �eccellente�, e lo studio �vivo e non libresco�. contadini legati all'aratro. lenin (altro applauso in sala). giovane stalin alla testa degli operai petroliferi di baku. riunione bolscevica al cimitero, con la complicit� del custode, amico di stalin. primo arresto; prima evasione. immagini della corazzata potemkin, che qui nessuno considera una boiata pazzesca. rivoluzione e morte di lenin. stalin che abbraccia una contadina, mentre la voce fuori campo spiega: �le cosiddette purghe furono in realt� un passaggio della lotta tra due linee, quella proletaria di stalin e quella borghese di trockij, kamenev, bucharin, scandita da un dibattito pubblico, democratico, articolato e vivace. se errori furono compiuti, non sono certo addebitabili a stalin. semmai, alla mancanza di esperienza�. �errori fisiologici nella dialettica della vita� spiega pasca. chiosa la direttrice martenghi: �i cosiddetti crimini esistono solo nelle menti malate di fascisti, imperialisti e trotzkisti�. quanto ai kulaki, prosegue il video, erano �massa di manovra per la restaurazione del capitalismo, avrebbero continuato a sottrarre raccolti e a sabotare la collettivizzazione agricola�; non c'� quindi da stupirsi se fecero la fine che meritavano. dopo il patto che molotov fu �costretto� a firmare con ribbentrop, ecco la grande guerra patriottica. soldato dell'armata rossa che abbatte una svastica a stalingrado; applauso. scena integrale della presa del reichstag; quando viene issata la bandiera rossa l'applauso in sala si fa incontenibile, qualcuno s'alza in piedi, qualcuno piange. esecrazione del �manutengolo revisionista togliatti� e del �rinnegato tito�. esequie di stalin; donne in lacrime; manifesti funebri del pci; operaio italiano che bacia l'effigie di baffone. immagini degli eredi: mao (altro applauso) e giovanni scuderi, che del pmli � segretario generale ma oggi non prender� la parola. si limiter� a consegnare al compagno giuseppe una pergamena �di encomio solenne per il prezioso contributo alla diffusione della conoscenza della vita di stalin, contributo che rester� scritto a lettere d'oro nella storia del pmli e del proletariato�, e a dirigere con le mani i tre inni conclusivi - l'internazionale, il sole rosso e bandiera rossa - eseguiti sotto la direzione del compagno francesco, che ha una bella voce.
chiude alla grande la direttrice, denunciando �la canea della stampa di regime, il monarchico libero, il secolo d'italia, il giornale, la nazione, il roma e della stampa borghese, in testa la repubblica e la stampa. e che dire del vomitevole, vergognoso, unilaterale silenzio dell'unit�? e della falsa stampa comunista, di liberazione, del manifesto� su cui, aggiunge pasca, �oggi il trotzkista pintor ha vomitato veleno? ma voi, giovani, non lasciatevi turlupinare. abbiate il coraggio di studiare le opere di stalin. poi potrete dissentirne. ma prima dovete leggerle. tutte�. ultime e definitive parole d'ordine: 7. viva marx/viva engels/viva lenin/viva stalin/viva mao tse tung; 8. coi maestri vinceremo; 9. con stalin per sempre.

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